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Vivere di manna

Vivere di manna

Sabato 6 agosto, Aliminusa.Il Comune di Aliminusa e il Parco Letterario “Giuseppe Giovanni Battaglia”presentano il libro “Vivere di manna”, di Giulio Gelardi

06 Agosto 2016
l Comune di Aliminusa e il Parco Letterario Giuseppe Giovanni Battaglia 
Vi invitano alla presentazione del libro  

Vivere di manna

di Giulio Gelardi, uno degli ultimi produttori di manna da frassino 

 Sabato 6 agosto, ore 19, sede del Parco Letterario Giuseppe Giovanni Battaglia,  Via Rimembranze, Aliminusa 

Frutto di un lungo lavoro di ricerca dell’imprenditore siciliano, il libro è un’opera enciclopedica sul mondo di questo delizioso nettare. Allo stesso tempo è un elogio della campagna e della natura che rivela il bisogno di ritornare alla terra, esprimendo la possibilità di sopravvivere conoscendola, rispettandola e coltivandola ogni giorno. (Marsalalive.it)

"Questo lavoro vuole essere una sorta di viaggio nel paese dell’utopia contadina. È dedicato ai contadini: i pagani, i servi della gleba, il quarto stato. Non agli smodati estrattori di cibo dalla terra e quindi ai latifondisti e alle multinazionali che prendono più del dovuto dalla terra, ma ai veri contadini a quelli che portano gli scarponi intrisi di fango, che esibiscono con orgoglio i loro calli, che convivono con gli insetti, con i serpenti e con le erbacce.
I greci ponevano come basi della loro civiltà Omero ed Esiodo. Omero cioè la prepotenza e la violenza, le armi come legge risolutiva, la vita da caserma come ideale, cioè la legge del più armato, ammantando il tutto con un finto realismo e con una religione (le leggi divine) come lettura violenta ed evoluzionistico-sopraffattiva della natura (la cosiddetta legge del più forte): il predone, il pirata, il bottino, il bell’imbusto, Rambo, Hitler, i campi di concentramento, l’inquisizione come ideale.
Esiodo invece rappresenta la convivenza regolata dall’accordo (le leggi umane), il lavoro come ricchezza emotiva e non come servitù, l’orgoglio dello sporcarsi le mani (la poesia dell’essere contadino o artigiano). La distanza tra Omero ed Esiodo può essere sintetizzata da un’immagine presa dal mondo delle api: Omero canta le gesta dei fuchi, Esiodo delle operaie e della regina. I contadini toscani la differenza l' hanno sintetizzata con ironia nella parola bottino che da una parte è il frutto raccolto dal guerriero dall’altra è anche il deposito, il risultato degli escrementi.
È dedicato ai contadini perché sono anche il sale della terra, il lievito della sopravvivenza, perché sono gli unici che possono salvare il pianeta convivendoci, perché come servi della gleba sono quelli che vivono più vicino al fango, alla terra, alla natura. Infine è dedicato ai contadini perché acquisiscano coscienza della loro potenza e orgoglio per il loro mestiere, perché si ricordino sempre che sono l’ultimo chiodo della carrozza, cioè il perno (Yggdrasil) che tiene insieme la società umana, la vita, la terra. " Giulio Gerardi (Edizioni Arianna) (visita pagina)

Pensiero comune al poeta della Piccola Valle di Alì, Giuseppe Giovanni Battaglia, e alla Sua " Terra ia Vascia": " La terra ia vascia, / vascia Signuri, / e si zappa calatu;/ suduri e suduri/  ca ia megghiu la morti/. Un ia iocu zappari/ si la terra ia vascia/ e lu zapponi‘un sciddica,/ si la notti lu viddanu/  si sonna a zappari sempri la terra vascia

Abstract
Attraverso un viaggio in sette capitoli, il coltissimo contadino studioso, che vive sulle vette elevate e silenziose delle Madonie, al riparo dai rumori delle metropoli, ma che vende la sua manna in tutto il mondo, ci racconta la storia dell’albero della vita, presentandone e commentandone le teorie sull’origine arborea e celeste, svelandone le caratteristiche e le concezioni nella mitologia, nella Bibbia, nella cultura classica, nella tradizione popolare. L’autore ci presenta, inoltre, attraverso dati e informazioni dettagliate, le varietà geografiche delle diverse aree italiane di produzione della manna, descrivendo tecniche di coltivazione e di produzione antiche e moderne, mostrandone momenti di fioritura e di crisi alternatisi nel corso degli anni e seleziona artisti e poeti, appartenenti a diversi periodi storici, che nelle loro opere hanno riservato spazi e righe importanti alla manna.

L’autore
Giulio Gelardi nasce a Pollina nel 1950. Di mestiere fa il “mannicoltore”. È uno degli ultimi 50 produttori al mondo di manna. Per passione si diletta a fare ricerche sulle tradizioni popolari, cercando di tradurre nel nostro attuale linguaggio (siciliano o italiano) il “contadinese”, antica lingua universale dai troppi oscuri, o volutamente dimenticati, significati. Le variazioni cromatiche e antropiche della campagna siciliana sono l’altra sua grande passione che si manifesta con la fotografia.

Per ulteriori informazioni
parcobattaglia@libero.it
www.parcobattaglia.it

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