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nel parco Montale e Le Cinque Terre

Gli Scenari

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre presenta, rispetto al variegato panorama degli altri parchi, alcuni elementi di atipicità che lo rendono unico nel suo genere. Quello delle Cinque Terre infatti, con i suoi 3860 ettari, è il parco nazionale più piccolo del Paese e allo stesso tempo il più densamente popolato, con circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. Ciò che rende speciale questo territorio rispetto agli altri, però, è dato dal fatto che qui l'ambiente naturale è stato profondamente modificato dall'azione dell'uomo. Per secoli, a partire dall'anno mille, gli abitanti delle Cinque Terre hanno sezionato gli scoscesi pendii delle colline che si gettano a picco sul mare per ricavarne strisce di terra coltivabili; ognuna di queste strette porzioni pianeggianti, detti ciàn, sono sorrette da muretti a secco, il vero tratto identitario delle Cinque Terre che le ha rese famose in tutto il mondo. L'intervento dell'uomo ha quindi portato a creare un'architettura di terrazzamenti su di un territorio sviluppato in altezza, rendendo il paesaggio atipico e fortemente antropizzato: ecco perchè è il Parco dell'Uomo. www.parconazionale5terre.it

 

Il Borgo di Riomaggiore Case e colori in verticale
Stretto tra due ripide colline terrazzate, che scendono al mare in ripide balze, l'antico borgo di Riomaggiore colpisce il visitatore con le sue case costruite in verticale, e deliziosamente colorate. Le prime notizie sul territorio di Riomaggiore risalgono al 1239, quando i popoli dell'ormai scomparso distretto di Carpena giurarono fedeltà alla Compagnia genovese, e a quando nel 1251, gli abitanti delle piccole frazioni di mezzacosta decisero di confluire alla foce del torrente "rio" che lo attraversa, e fondarono così Riomaggiore. Nell'ottocento, il villaggio abitato allora da 3000 persone, incantò il pittore fiorentino Telemaco Signorini, esponente di spicco della corrente dei macchiaioli. Nella parte alta del borgo si può visitare la chiesa di san Giovanni Battista, edificata nel 1340 a pianta basilicale, con pilastri in stili differenti e con le due porte gotiche. Nel paese, meritano una sosta l'oratorio di Santa Maria Assunta del 1500, l'oratorio di Sant'Antonio Abate e l'oratorio di San Rocco.

 

Il borgo di Manarola Un paradiso di vitigni ed ulivi
Un affresco dai colori solari, un antico borgo dai colori salini nel quale le case sembrano nascere dalla scogliera della lunga e stretta marina. Le prime testimonianze storiche su Manarola appartengono alla seconda metà del Duecento e sono legate alle vicende del dominio della famiglia dei Fieschi di Lavagna. Questi ultimi, da tempo in lotta con la repubblica di Genova, furono battuti nel 1273 quando la Superba inviò una flotta di 14 galee per contrastare il ribelle Niccolò Fieschi, signore del borgo. Sotto Genova, il paese conobbe un progressivo sviluppo, diventando uno dei maggiori produttori di derrate, soprattutto di vino ed olio, e proprio a questa vocazione agricola Manarola deve l'origine del suo nome, che alcuni storici sostengono derivare da un Manaraea dialettale, precedente all'attuale Manaaea, risalente ad un antico magna Roea, cioè magna rota, grande ruota da mulino ad acqua. In piazza Papa Innocenzo IV, si possono visitare: La chiesa di San Lorenzo, in stile gotico-ligure edificata nel 1338, costituita da tre navate, con un interno barocco dalla volta a botte; il Campanile Bianco a pianta quadrata, antica torre di avvistamento e difesa, eretto nel XIV secolo; il quattrocentesco Oratorio dei Disciplinati della Santissima Annunziata e l'antico Ospedale di san Rocco.

 

Il borgo di Corniglia perla incastonata sulla scogliera
Un antico borgo romano con una lunga e ricca tradizione agricola. Arroccato su di una suggestiva scogliera alta un centinaio di metri, Corniglia è l'unico paese ad essere quasi inaccessibile dal mare. Per raggiungerlo bisogna salire "Lardarina" una lunga scalinata di mattoni (33 rampe con 377 gradini) o percorrere la strada carrozzabile che sale dalla ferrovia. L'abitato circondato su tre lati da vigneti e terrazzamenti, si sviluppa seguendo la "struttura a nastro" della principale via Fieschi. Il paese ha origini romane, e il toponimo Corniglia deriva dal romano Cornelio, produttore dell'allora già rinomato vino bianco. E' interessante ricordare che durante gli scavi di Pompei, furono ritrovate anfore vinarie sulle quali compariva il nome di "Cornelia". I questo meraviglioso borgo, si può visitare la settecentesca piazza del Largo Taragio, con il suo oratorio di Santa Caterina, e la parrocchia di San Pietro, uno fra i monumenti più interessanti di tutta la costa, bellissimo esempio di gotico ligure. L'edificio, che mostra una chiara simbologia templare, fu eretto nel 1334, mentre nel 1351 fu realizzato il rosone in marmo bianco di Carrara. All'interno sono particolarmente interessanti il fonte battesimale del XII secolo, le statue degli evangelisti e il polittico diviso in spicchi che raffigura i Maestri.

 

Il borgo di Vernazza la maestosa
Arroccata su di una maestosa ed affascinante scogliera, Vernazza compare già nelle cronache del 1080 come borgo fortificato ed efficiente base marittima dei marchesi Obertenghi, probabile punto di partenze e di approdo delle forze navali impiegate per la difesa dai saraceni. Il medioevale borgo, con i suoi vicoli magici e misteriosi racchiusi fra le case multicolori, rosa, rosse e gialle, oggi affollato dai turisti provenienti da tutto il mondo, è classificato fra i primi cento borghi più belli d'Italia, vanta un'antica e lunga tradizione marinara, un orgoglioso passato di naviganti e condottieri. Nel 1170 Vernazza al fianco di Genova combattè e vinse contro i Pisani, e come fedele alleata della Repubblica, a metà del milleduecento fu coinvolta negli scontri con le truppe di Federico II. In questo meraviglioso borgo è bello arrivare via mare: raggiunto il porticciolo racchiuso fra le case dai tenui colori pastello, si può visitare la chiesa di Santa Margherita di Antiochia. L'edificio, citato per la prima volta nel 1318, arricchito con ampie finestre trilobate, è dotato ad est di un corpo medioevale, ad ovest rinascimentale. Ma Vernazza vanta anche i resti del suo possente sistema difensivo. Dell'antica struttura fortificata rimangono oggi i resti della cinta muraria, il Castello Doria, la torre di avvistamento del XI secolo, il Belforte, e la Torre del Convento dei Padri Riformati di San Francesco.

 

Il borgo di Monterosso Il paese amato da Eugenio Montale
Le prime notizie storiche su Monterosso risalgono al 1201, quando i signori di Lagneto, proprietari del castello di cui oggi rimangono alcune rovine, stipularono una convenzione con Genova. Nel 1214 nasce la comunità monterossina e si edificano le prime fortificazioni per difendere il borgo dalle incursioni saracene, costruendo così il più imponente sistema difensivo delle Cinque Terre. A Monterosso, paese roccioso e austero, asilo di pescatori e contadini, come lo definiva Montale, premio nobel per la letteratura nel 1975, il turista può soggiornare nella moderna e balneare Fegina, oppure visitare il variopinto e medievale centro storico. Qui fra vicoli stretti e intricati sorge la chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel 1220. L'edificio in stile gotico-genovese, con una bella facciata a paramento bicromo, mostra tra la porta e l'abside la torre campanaria, innalzata a scopo difensivo e poi sopraelevata nel 1400. Di grande fascino sono anche il convento dei cappuccini che risale al XVII secolo e la chiesa di San Antonio del Mesco del 1335. Sul promontorio che separa Fegina dall'antico borgo, si può visitare l'articolato sistema difensivo con le mura della cittadella, i resti dell'antico castello con le sue due torri, e sulla scogliera ai piedi dell'altura rocciosa l'imponente Torre Aurora.

 

I Santuari delle Cinque Terre
Su ogni borgo delle Cinque Terre veglia un Santuario mariano. Ognuno di essi custodisce le radici profonde della spiritualità e delle cultura delle Cinque Terre, ai quali gli abitanti sono legati da un sentimento di devozione. Sono una tappa irrinunciabile per il visitatore attento che vuole avvicinarsi all'identità più autentica di questo tratto dell'estremo Levante Ligure. Anche se sono tutti raggiungibili attraverso strade carrozzabili - ad eccezione di quello di Riomaggiore, Nostra Signora di Montenero - il modo migliore per visitarli e godere a pieno delle bellezze naturalistiche e dei panorami che offrono è sicuramente a piedi. I percorsi fanno parte della rete sentieristica delle Cinque Terre e sono tutti indicati con i segnavia bianco-rosso, simboli della segnaletica del CAI. Santuario di Nostra Signora della Salute (Volastra di Manarola) - Santuario di Nostra Signora delle Grazie (San Bernardino Corniglia) - Santuario Madonna di Montenero (Riomaggiore) - Santuario di Nostra Signora di Reggio (Vernazza) - Santuario di Nostra Signora di Soviore (Monterosso) http://www.parconazionale5terre.it/santuari.php

 

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