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Dai libri ai luoghi e dai luoghi ai libri nella Scuola secondaria primo grado Leonardo da Vinci, Mes

Dai libri ai luoghi e dai luoghi ai libri nella Scuola secondaria primo grado Leonardo da Vinci, Mes

Nell'istituto comprensivo statale Leonardo, di Mestrino, in provincia di Padova, in alcune classi della scuola secondaria di I grado Leonardo da Vinci, i Colli Euganei entrano nelle scuole e gli autori escono dai libri, grazie ai Parchi Letterari.

04 Giugno 2022

Durante l’anno scolastico 2019/2020 ho iniziato una collaborazione come guida turistica con l’istituto comprensivo statale Leonardo da Vinci di Mestrino, in provincia di Padova grazie alla professoressa Giovanna Meneghini nelle classi della scuola secondaria di primo grado. L’idea era di proporre delle visite guidate sui Colli Euganei per poter calare sul territorio molti delle nozioni che riguardavano varie materie, dalla storia alla geografia, dall’arte alle scienze, ma il motore di tutto è stata la letteratura, grazie ai Parchi letterari con tutte le loro chiavi di lettura. 

Infatti, ho parlato di luoghi abbandonati che sono rinati grazie alla nascita del Parco e di un turismo letterario, come ad Aliano con Carlo Levi. Abbiamo sottolineato come sia importante salvaguardare i luoghi descritti nelle opere, affinché siano sempre uguali a come li leggiamo nei libri, portando quindi anche l’attenzione sul rispetto dell’ambiente. 

In queste righe vorrei mettere in luce i risvolti di questo progetto, ringraziando fin da subito tutti coloro che l’hanno reso possibile, ma più di tutti i ragazzi che ci possono sempre stupire. 

I poeti e gli scrittori del Parco Letterario Francesco Petrarca sono stati il pretesto per conoscere questi luoghi così vicini a casa, visitati e descritti da autori di ogni epoca. In alcuni casi gli autori non facevano parte del programma di studio, ma la loro opera e i luoghi qui descritti lasciano comunque un messaggio e un esempio, anche di vita. Si è cercato anche di far comprendere come le “cose” sui libri, si possono vedere e leggere nel grande libro che può essere il territorio, stimolando così anche la curiosità di visitarlo, magari anche in un secondo momento con i genitori. Purtroppo, la pandemia ha stroncato le visite guidate in presenza e per il 2020 non c’è stato nulla da fare. 

Ma gli insegnati ci hanno creduto, così capitanati dalla prof.ssa Varotto e con il sostegno della dirigenza, abbiamo provato a adattarci un po’ tutti.

Abbiamo fatto una piccola lezione introduttiva in aula e poi io ero nel luogo da conoscere e loro in collegamento da scuola, cercando di fare una visita in cui il cellulare era i loro occhi e io le loro gambe. Gli insegnanti sono stati essenziali perché hanno introdotto il senso del progetto e coadiuvato la lezione online affinché potessimo anche interagire lasciando spazio alle domande dei ragazzi. Il luogo “visitato” è stato scelto a seconda dell’autore principale che l’aveva descritto, con molte divagazioni a seconda degli elementi per cui quel luogo era importante, con molti suggerimenti di visita. 

Per le classi prime, una volta abbiamo scelto il Montirone di Abano Terme con le parole di Claudio Claudiano e di altri scrittori, per capire come le fonti letterarie antiche siano state importanti per “leggere” un territorio che per alcuni aspetti non è cambiato. Infatti, è stata l’occasione per parlare del termalismo, geotermia, cianobatteri, ma anche di arte e stili, di muse e di dei, di miti che troviamo anche nella nostra quotidianità, come la statua moderna all’interno del parco che rappresenta Igea, dea della salute e dell’igiene, che ci ha riportati a due elementi saliti, tristemente, alla ribalta negli ultimi anni ma che è anche il nome di un hotel! 

In prima invece quest’anno abbiamo parlato di Este, una vera e propria “millefoglie” di epoche! Rari luoghi in Italia consentono di vedere ancora oggi, in esterno, una necropoli con tombe preromane e romane, per continuare all’interno del Museo Nazionale Atestino con opere preziose come la situla Benvenuti, arrivando al focus cioè alla letteratura di cantori e menestrelli provenzali alla corte estense di Azzo VI e della bellissima figlia Beatrice, a cui sono stati dedicati molti versi e che è sepolta nel duomo. Abbiamo così riportato sul campo le nozioni sui castelli e le mura, ricordando le possibilità di visita per una loro possibile gita famigliare. Siamo arrivati al Cinquecento con Ludovico Ariosto anticipando così un autore che troveranno più avanti nel loro percorso scolastico, per terminare con il romanticismo inglese grazie alla presenza dei coniugi Shelley. 

In seconda non poteva mancare Francesco Petrarca. Ad Arquà Petrarca abbiamo cercato di parlare non soltanto del poeta laureato, ma soprattutto dell’uomo che sui Colli Euganei arriva in tarda età e qui vive con i suoi affetti più cari, papà, nonno e suocero! Abbiamo provato ad ipotizzare una giornata “tipo” ripercorrendo i suoi passi nei vari luoghi del borgo. Dopo di lui c’è stato un pellegrinaggio di altri scrittori che in alcuni casi era un po’ degli influencer, come Lord Byron che ha dato il via ad una vera e propria moda! 

Le terze sono state impegnate invece a Torreglia, un luogo conosciuto di solito per la villa dei Vescovi di Luvigliano, oggi del Fai, che ha sempre molte attività anche per i ragazzi. Qui il Parco Letterario Petrarca ha voluto ricordare le impressioni che la villa aveva suscitato in Dino Buzzati, durante una festa con il mago, invitato dalla precedente proprietà, la famiglia Olcese. Invece abbiamo scelto di parlare di un luogo meno noto, ma che invece è stato veramente un luogo di poeti, si tratta del colle della Mira. Gli autori in questo caso non sono noti neanche a noi adulti, ma abbiamo portato l’attenzione sull’amore per il luogo dove si nasce, che a volte si deve lasciare per lavoro, come è stato per il giovane Giacomo Fasolato, in arte Jacopo Facciolati. Lui però non si è mai dimenticato del proprio paese natale, lasciando molte “tracce” di sé. Oppure, di come un luogo possa diventare quello scelto, perché ha affinità con la propria anima, come per l’abate Barbieri di cui abbiamo visto i luoghi più rappresentativi, la casa e la tomba apprezzando il paesaggio circostante. Si è potuto parlare di come i professori a volte segnino un po’ la nostra vita, come questo abate con il proprio studente che diventerà un autore importante, Nicolò Tommaseo; o di quello che è finito agli arresti, pur di poter ricordare ai propri studenti come sia importante mantenere sempre un libero pensiero. Concetto Marchesi ci dimostra anche come sia possibile il dialogo tra culture anche molto diverse, se lui che aveva un pensiero laico amava trascorrere vacanze con i monaci del monte Rua. Infine, abbiamo visto come il nostro territorio sia ricco di frutti che diventano poi prodotti tipici offerti nei tanti ristoranti, tra cui qualcuno ha scelto di valorizzare un angolo del proprio locale con una targa letteraria di Giulio Alessi, che parla proprio di quel luogo in cui ancora oggi si trova. 

Qui di seguito alcuni elaborati che sono nati spontaneamente in alcune classi, ma ci tengo a sottolineare che tutti hanno fatto un momento di confronto, chi orale e chi scritto e le terze sono impegnate per gli esami; quindi, a tutti loro va il mio grazie!

le classi 1 A, 1 B, 1 C , 1 D, 1 H 

le classi, 2 A, 2 B, 2 C, 2 D, 2 H 

le classi 3 B, 3 C, 3 D, 3 H 

con i professori Baldo Letizia, Buccoliero Giuliana, Franceschi Alessandra, Esposito Simona, Ravenda Ylenia, Scialpi Nicolò, Varotto Serena , Diana Zamberlan, Zamperini Pietro e la dirigente scolastica Stefania Papparella.



LA 1^ C, PROFESSORESSA VAROTTO

La Presidente dei Parchi Letterari dei Colli Euganei, di nome Claudia è venuta nella nostra scuola per spiegarci che cosa sono i Parchi Letterari. Il giorno in cui è venuta si è presentata e ci ha spiegato il lavoro che svolge e ci ha parlato di personaggi famosi stranieri venuti a Este per tramite di amici che abitavano o passeggiavano in quel luogo. Un esempio è Percy B. Shelley un poeta molto famoso che è vissuto a Este con sua moglie, Mary Shelley scrittrice del libro Frankestein, molto letto ancora oggi dopo circa duecento anni. Dopo quella lezione, ci siamo ritrovati in collegamento via meet con Claudia che ci ha fatto vedere il Parco Letterario di Este. Ci ha spiegato le case dei personaggi che ci sono vissuti e cosa c’è di importante attorno ai luoghi che ci ha fatto vedere. La cosa che ci ha incuriosito di più è stato quando abbiamo visto sopra un cancello di una casa un cerchio non perfetto e ci siamo chiesti che cosa fosse. In seguito, quando Claudia ha spiegato che cosa raffigurasse eravamo felici di aver risolto la nostra curiosità. L’esperienza è stata molto bella e interessante perché abbiamo conosciuto personaggi e luoghi nuovi

LEONARDO



PENSIERI 

Secondo me l’esperienza di visitare questi parchi virtualmente è stata molto bella perché ha permesso a noi studenti di vivere nuove avventure seppur tramite meet.  EMMA

Per me Claudia è una persona simpatica e molto attiva. Claudia a primo impatto mi ha ispirato simpatia ed è stato molto divertente stare con lei. Il suo laboratorio mi ha convinto. MATTEO 

Il laboratorio è stato bellissimo e solo alla parola Parco Letterario io avevo già iniziato a viaggiare con la mente. Purtroppo, non ho potuto partecipare, ma da casa stavo immaginando tutto. AURORA 

La scorsa settimana la signora Claudia Ci ha fatto vedere cosa studia. C’ erano parchi e vari castelli e devo dire che erano proprio belli. Peccato averli solo visti Sarebbe stato bello esplorarli da turisti. Aspettiamo sempre una nuova occasione Per fare insieme una bella escursione. CHIARA  


LIMERIK

Claudia da Este 

Ci ha conciato per le feste 

Ė stata molto simpatica 

E tanto carismatica 

Ascoltarla ci conviene 

Perché spiega molto bene. 

LEONARDO  


Un generoso duca d’Este 

Organizzava sempre molte feste. 

Invitava poeti e grandi scrittori, 

ma li metteva a sedere fuori. 

Quell’ intellettuale duca d’Este. 

CHIARA


La brava Claudia d’Este 

Guidava le studentesche 

nella storia della bella Este 

ecco cosa faceva Claudia d’Este. 

GABRIELE


C’era una guida a Este 

Che non ha avuto la peste 

Insegnava agli studenti 

Che avevano bei denti 

Che stupenda guida a Este 

ALESSANDRO


C’era una guida a Este 

Che ogni sera si affacciava alle finestre 

Un giorno guardò le mura 

E c’era bisogno di una riscrittura 

Quella simpatica cultrice d’Este.

MARCO


C’era una guida turistica di Este 

Che ci ha condotto virtualmente 

E ci ha spiegato appassionatamente 

I Parchi Letterari di Este 

Quella esperta guida turistica di Este. 

LISA


Una brava signora di Este 

Insegna come le maestre 

Lei gira per le città 

Verso la sua libertà 

Quella simpatica signora di Este 

ADAM


LA CLASSE 2 C PROFESSORESSA YLENIA RAVENDA

 “E se fossi io a descrivere i Colli Euganei?” 


LUCE NEL BUIO 

Nuvole nel cielo

fiori nella vallata 

soffice gelo 

in questa serata


magia che rapisce 

silenzio che parla 

sole che arrossisce 

natura che salva.

GIULIA, GIORGIA, GIOVANNI, CHIARA, GIULIA M., TOMMASO 



MACCHIA DORMIENTE

Una macchia verde su tela, 

Colli Euganei, 

fonte d’ispirazione 

per artisti e scrittori. 

Paesaggio naturale. 

Anziano dormiente 

coperto di verde. 

Quiete e Pace 

ELISABETTA, MATTEO, KLEVIS, JIAYU

 

PURA NATURA


Il sole si rialza, 

illumina i monti 

velati dal verde


Variegata flora 

cinguettio di uccelli

rovine di castelli


La casa di un poeta

nei colli intricata

si erge fiera 

LEONARDO, ELIO, LUCIA, FEDERICA


 

VERDI COLLINE 

Delle verdi colline vedo sempre la cima, 

antichi vulcani non son più come prima, 

della solida roccia sedimentaria composta

senza neanche una piccola costa. 


Ma ora dei cinguettanti uccelli si è popolata, 

la brezza estiva è arrivata 

e nella frusciante foresta 

sorge un villaggio in gran festa. 


Nelle viuzze segmentate del borgo 

si forma un grande ingorgo 

grazie al maestro Petrarca 

qui la poesia marca. 


Tra fichi d’india spinosi 

e capperi odorosi 

luogo mozzafiato 

fatto solo per essere amato.

LUCA, LUCA C., SINDI, VALERIO, FRANCESCA



RISORGERE DALL’ALBA


Risorgono dalla tempesta della notte oscura

la natura dei miei colli amati, 

selvaggia e pura 


dall’alba vengono sfumati 

ermi colli, di fuoco lucente. 

Nebbia scompare. Le nubi fuggite 


dal lume, veemente. 

Così, sorge come un miraggio, 

Venezia imponente. 

OSCAR, LUCA, ALBERTO, GAIA, SOFIA



L’ORO 

Irradiante tranquillità

cime arrotondate

versanti dormienti. 

Canti, colori 

sorrisi in tutti quei visi. 

Bellezza naturale, Colli Euganei 

EMMA, ANNA, SAMUEL, CATERINA



LA 2B,  PROFESSORESSA DIANA ZAMBERLAN 


Arquà Petrarca, di VIRGINIA 

Arquà Petrarca è un paesino tra i Colli Euganei della provincia di Padova, in Veneto. È conosciuto perché qui c'era e c'è una delle case di Petrarca. Oltre a quest'ultima però in sé, il paesino è bellissimo. Possiamo trovare piante molto belle e particolari. Qui quasi tutto è fatto di una pietra vulcanica di cui sono fatti i Colli Euganei. In questo bellissimo paesino troviamo molte targhe dei Parchi Letterari. Possiamo inoltre vedere una colonna con un leone alato, simbolo di San Marco e un lavandeto. Ora però vi parlerò di Francesco Petrarca, poeta italiano molto importante. È nato nel 1304 ad Arezzo e morto nel 1374 circa proprio qui. Petrarca raggiungeva Arquà in cavallo o in carro. Non bisogna però dimenticarsi che era anche papà, nonno, suocero ma anche canonico. Un suo famoso libro è il Canzoniere, la raccolta di poesie che il poeta scrive a Laura, la donna amata. Ad Arquà Petrarca troviamo la sua casa, la sua tomba e un oratorio dedicato a lui però questo era il suo paesino e quindi la sua presenza è ovunque. Nella sua casa troviamo una nicchia dove c'è la sua gatta mummificata. Si crede appunto che avesse una gatta. La casa è divisa in due parti: la sua casa (accessibile al pubblico) e la casa della servitù (non accessibile al pubblico). La tomba di Petrarca è una specie di sarcofago davanti ad una chiesa. Possiamo notare che è come se ci fossero sulla tomba dei cerotti di metallo perché una volta dei ladri hanno rubato il suo braccio destro che non è stato più ritrovato. Neanche il cranio è suo: il suo si è sbriciolato e l'hanno sostituito con uno di una donna cento anni più vecchia di lui. Il tetto di una loggia dove andava ad ascoltare le riunioni comunali è stato rifatto (prima non c'era). Questa sua abitudine ci fa capire che si sentiva un cittadino e che si interessava di politica. Troviamo un oratorio dove c'è un quadro che lo raffigura e molto altro. Infine, ad Arquà Petrarca troviamo numerose ville perché una volta avere una casa vicino a lui portava prestigio. 


Parchi letterari, di MARCO 

Qualche giorno fa in classe è venuta Claudia, una guida turistica che ci ha parlato dei parchi letterari ed in particolare di Arquà Petrarca, un comune italiano in cui è vissuto il famoso poeta Francesco Petrarca. Ci ha fatto fare un tour mostrando la casa del Petrarca ed altre attrazioni come i negozi di prodotti locali, alcuni prodotti con le giuggiole, altro prodotto tipico del posto. Durante la visita ci ha parlato di questo incredibile poeta, autore di opere come il Canzoniere famose in tutto il mondo e lette addirittura in italiano anche da chi non sa la lingua! Mi sono reso conto che andare nei parchi letterari è come vivere la vita dell’autore, ma in prima persona, cosa molto interessante ed altrettanto sorprendente, molto diversa dalla visita ad un museo che può annoiare. Personalmente quest' esperienza mi è piaciuta, perché mi ha fatto conoscere Petrarca senza per forza doverlo studiare a scuola, ma in una maniera alternativa, migliore del solito e meno noiosa. Sono felice che luoghi come i parchi letterari esistano, perché sono dei veri e propri centri di cultura all'aria aperta oltre che essere un’esperienza unica per imparare qualcosa di nuovo. 


LETTERA DI GIULIA  per i ragazzi che faranno il progetto dei parchi letterari in Veneto 

Ciao a tutti, sono Giulia, oggi vi racconterò cosa abbiamo visto durante il progetto "Parchi letterari" in Veneto con la mia classe. L’anno scorso con la professoressa di italiano abbiamo iniziato questo progetto sui parchi letterari in Veneto, e abbiamo incontrato la guida turistica Claudia Baldin. Quest’anno per continuare il progetto, abbiamo fatto un nuovo incontro con Claudia, ci ha raccontato di un altro parco letterario in provincia di Padova, la casa del poeta Francesco Petrarca. Ci ha presentato un power point raccontandoci cosa avremmo potuto vedere all’incontro successivo su meet tra noi alunni e lei, ci ha illustrato come si sarebbe svolta la nostra gita virtuale. Durante la presentazione, Claudia ci ha parlato di Petrarca, di come viveva, con chi abitava e la sua storia, e di quali stanze e luoghi avremmo visto durante la visita guidata. Noi sapevamo qualcosa sulla sua storia perché la nostra professoressa di italiano ci aveva già spiegato di cosa parlano le sue opere e la sua storia, e nel corso di quest’anno continueremo lo studio in letteratura. Un giorno Claudia si è collegata con noi via meet ed abbiamo iniziato la nostra visita, purtroppo virtuale, a casa del Petrarca. All’inizio ci ha fatto vedere la piazza di Arquà, il fiume in cui passava Petrarca con la barca (perché lui preferiva spostarsi via fiume) il balconcino che aveva nella sua stanza e le vie davanti a casa sua. Ci ha fatto vedere anche il posto in cui si tenevano le riunioni comunali a cui partecipava e interveniva Petrarca, la loggia dei vicari. Poi, ci ha fatto vedere dove è sepolto Francesco Petrarca, la sua tomba in marmo in un recinto, nel sagrato della chiesa di Arquà. Claudia ci ha raccontato dell’amore di Petrarca per la sua amata gatta e nella casa c’è un posto dedicato a lei, una teca di vetro con una gatta imbalsamata e una lapide con una poesia per lei. Purtroppo non siamo riusciti a visitare tutto, perché avevamo a disposizione solo un’ora, la guida ci ha suggerito di visitare Arquà e la casa del Petrarca con la nostra famiglia perché è una bella e caratteristica località dove passare una giornata all’aperto e fuori città. Ciao, spero vi piaccia il progetto com’è piaciuto a me! 


LA 2A,  PROFESSORESSA SIMONA ESPOSITO

Relazione di FEDERICA

Gita virtuale ad Arquà Petrarca Il giorno 19 maggio 2022 noi della 2°A abbiamo partecipato all’uscita didattica, in modalità virtuale, ad Arquà Petrarca. Luogo in cui il grande scrittore, Francesco Petrarca, trascorse I suoi ultimi giorni. L’uscita è iniziata alle 11:00 e la nostra guida turistica, che si chiama Claudia Baldin ha iniziato a percorrere il percorso che avremmo dovuto fare per raggiungere la casa di Petrarca, era bellissimo il giardino e il panorama che si vedeva dal balcone, era ancora più bello. Ecco alcune immagini: Ci ha fatto vedere la tomba di Petrarca, che sfortuna perché Petrarca è morto un giorno prima del suo compleanno… Facciamo un approfondimento sulla sua tomba. Francesco Petrarca fu dapprima sepolto nell’antica chiesa di Arquà ed in seguito nel bel sarcofago in marmo rosso che ancora oggi s’innalza al centro del sagrato della chiesa stessa. È noto che nel corso della storia furono effettuate numerose violazioni dell’arca sepolcrale: nel 1630 furono trafugate le ossa di un braccio e nel 1843 fu asportata una costola, reinserita poi qualche anno dopo. Alcuni decenni più tardi durante alcuni studi antropologici sulle ossa e sul cranio, quest’ ultimo a contatto con l’aria si frantumò rendendo impossibile, per l’epoca, qualsiasi indagine. Il “martirio” delle spoglie 1 4 5 continuò quando alla vigilia della seconda guerra mondiale le ossa furono trasportate a Venezia per essere meglio protette e poi riportate ad Arquà a fine conflitto. Nel 2003 un gruppo di esperti dell’università di Padova effettuò una ricognizione scientifica per verificare lo stato di conservazione delle ossa, con l’intenzione inoltre di poterne ricostruire il volto grazie alle moderne tecniche computerizzate. Immenso fu lo stupore generale quando le analisi stabilirono che mentre le ossa del corpo erano sicuramente quelle autentiche di Francesco Petrarca il cranio, invece, ERA QUELLO DI UNA DONNA… Immagini!! Fine! Commento personale: Quest’uscita mi è piaciuta moltissimo perché oltre ad essere interessante ho avuto la possibilità di visitare un posto che non avevo mai visitato.

Relazione di KAUR:

Il giorno 19 Maggio 2022 i 28 alunni della classe 2° A della scuola secondaria di primo grado Leonardo Da Vinci di Mestrino, insieme alla loro professoressa di lettere Esposito Simona Valentina, hanno partecipato ad un tour virtuale ad Arquà Petrarca, città dove ha vissuto il grande scrittore Petrarca, sotto la guida di Claudia Baldin, che li ha portati alla scoperta di alcune curiosità del poeta e della città nell’ambito del progetto “I Parchi Letterari”.  Sviluppo di ogni punto della scaletta Alle ore 11:00 la ca Alle ore 11:00 la casse si è collegata tramite Google Meet con l’esperta che invece era fisicamente ad Arquà e dopo i saluti ha iniziato a farci vedere dove si trovava. Era sui colli, con un panorama spettacolare e con gli alberi delle giuggiole intorno. Era fuori dalla casa del Petrarca ma poi è entrata nei giardini è ce l’ha fatta vedere da fuori raccontandoci della casa che possiede solo due mobili originali e un balcone dalla quale si ammirava il panorama. Due edifici collegati con più entrate e più sentieri. La città oggi presenta i servizi pubblici che servono anche se è piccola e ci sono anche i prodotti tipici come le giuggiole. Le case sono abbastanza antiche come dei borghi medioevali. Ci sono anche altri poetiche raccontano della loro visita ad Arqà e della casa del poeta. Nella città si trova anche la tomba del poeta di cui ci hanno raccontato la storia e detto che il cadavere non è completo perché rubarono il braccio destro e poi il cranio non è il suo perché si sbriciolò durante degli studi e nella tomba c’è quello di una donna. Nella città ci sono anche dei totem che spiegano alcune cose. Finito di spiegarci il tutto il tour si è concluso alle 11:50. Questo tour virtuale mi è piaciuto molto anche se non era dal vivo perché ci ha fatto scoprire cose nuove che noi non conoscevamo e quindi di conseguenza ha arricchito il nostro baglio culturale. 



 1 D PROFESSORESSA SIMONA ESPOSITO 

Il giorno 11 Maggio 2022, io e i miei compagni di classe, abbiamo partecipato ad un tour virtuale via Meet. Insieme alla guida turistica Claudia Baldin, abbiamo ammirato il fantastico paesaggio della ricca città di Este. Este è una cittadina medievale che sorge sui Colli Euganei, in Veneto. Il suo nome deriva dal latino Athesis, cioè il fiume Adige, che qui scorreva fino al VI secolo, quando il suo corso si spostò più a sud a seguito di forti alluvioni. Claudia ha incominciato a spiegare tantissime curiosità sulla città di Este, e le prime cose che ha presentato sono state la torre e il castelletto del soccorso, più note come Porta e Castelletto del Soccorso. La torre è di epoca romana o tardo romana e la sua funzione originaria era di difesa e vedetta, compito reso semplice dalla sua particolare posizione. Viene chiamato “del Soccorso”, perché sorge non lontano dal Santuario della Madonna del Soccorso, una delle chiese più note e visitate del lago di Como. Dopo averci spiegato le caratteristiche di Porta Soccorso, Claudia ci ha mostrato un percorso pieno di rose e fiori sbocciati chiamato Sentiero del Principe, che conduceva a Piazza d’armi. Piazza d’armi è uno spazio aperto di grandi dimensioni, destinato a rassegne di truppe e parate, a esercitazioni militari e alla formazione di battaglioni e contingenti di eserciti. Mentre Claudia percorreva la piazza, ci ha raccontato alcune curiosità di este, per esempio: le torri sono in tutto 12 e sono state costruite nel 1339 a.C, la cinta muraria è lunga 1 km, le merlature delle torri sono a forma rettangolare, nella città c’è anche una necropoli che risale al IX secolo a.C, è stata ritrovata una situla ovvero un vaso nonché un reperto molto prezioso, e per ultimo ma non meno importante la Pannaghiaccio che è il gelato tipico. La Pannaghiaccio originale nasce nel 1949 da una ricetta semplice e genuina formulata da Renzo Schizzerotto. Pochi ingredienti; sempre gli stessi da ormai 70 anni ormai: panna, latte, cacao e cioccolato. In conclusione: Este è una magnifica città muraria, e anche se purtroppo non ho potuto vederla dal vivo mi è piaciuta tantissimo. Mi ha colpito tanto il maestoso castello e la lunga cinta muraria, così come il piccolo centro storico pieno di attrazioni. Una tra queste è “Este in fiore”, un’esposizione florovivaistica che si tiene dal 22 al 25 Aprile. Tutta la città viene abbellita da una moltitudine di piante e fiori colorati. L’ evento richiama tanti turisti da tutto il circondario. 

CHIARA


Il giorno 11 Maggio 2022 i 21 alunni della classe 1D hanno partecipato al loro primo tour virtuale nella città di Este. Alle ore 10:10 noi studenti della 1 D della scuola media Leonardo da Vinci di Mestrino, ci siamo collegati con la guida turistica Claudia Baldin che ci ha accompagnato nella visita virtuale di Este, raccontandoci della cittadina mentre passeggiava. Este è uno splendido borgo medievale situato nella parte meridionale dei Colli Euganei, si tratta di uno dei centri murati più significativi di tutto il Veneto. Il suo insediamento originario Atheste, era la principale città sul grande fiume Athesis ora Adige. Il monumento che la caratterizza è il Castello Carrarese la cui storia è piuttosto travagliata, infatti venne costruito e distrutto più volte, vittima degli scontri per il dominio del territorio tra nobili di casate rivali; il suo aspetto attuale risale quindi al 1339, quando Ubertino da Carrara, signore di Padova, ne ordinò l'edificazione. Il tour è iniziato quando la nostra guida è entrata dalla porta laterale vicino al mastio del Soccorso per accedere al giardino del castello , dove in passato c’era un ponte levatoio in quanto le mura erano circondate da un fossato. Il Mastio del Soccorso è una torre a pianta rettangolare, è alta circa 29 metri e con muri spessi 1,50 . Alla sommità ha una terrazza che è uno spettacolare punto panoramico da cui ammirare dall’alto tutta la cinta muraria, il Mastio Sommitale del Castello, tutto il centro storico e i dintorni fino ai colli. Il mastio del Soccorso Entrata nei giardini pubblici ci ha spiegato che la poderosa cinta muraria con le sue 14 torri è lunga circa un chilometro e li circonda come una maestosa cornice. In questi meravigliosi giardini sono ospitate piante secolari, aiuole di cespugli e fiori profumati. Ci sono anche aree giochi per i più piccoli, panchine per rilassarsi, sentieri per passeggiare e aree ristoro. I giardini del Castello di Este Sempre all’interno delle mura sopra ad un poggio si erge il Mastio Sommitale, quello carrarese costruito nel 1339-1340, a pianta quadrata, misura 5,75 metri di lato ed è alto circa 21 metri. L’accesso non era al suolo, ma dal primo piano, sul lato nord, dove rimane un mensolone in pietra: si saliva utilizzando una scala a pioli. Da restauri del 90 si è scoperto che Il mastio sorge sulle fondamenta di una torre pentagonale base del mastio tardo-estense che doveva essere stato molto più alto e con muri di 2,5 metri. Altri scavi hanno portato alla luce nello spazio attorno al mastio diverse sfere di trachite (con diametro di 60 cm), proiettili lanciati dalle catapulte per cui era famoso l’esercito ezzeliniano che ora sono conservati nel Museo Archeologico Atestino. Il Mastio Sommitale Attraversato il giardino ha raggiunto il Museo Nazionale Atestino ospitato nel cinquecentesco Palazzo Mocenigo, la cui facciata ingloba un tratto della cortina muraria del Castello . Rappresenta la più importante sede museale del territorio euganeo e le sue collezioni archeologiche. Le diverse sale del museo sono organizzate secondo un percorso sviluppato in ordine cronologico, si può scoprire così come la storia di questo borgo affondi le radici in un'epoca molto lontana, tanto che la sua fondazione è collocabile addirittura all'età del ferro. In quel periodo, infatti, le popolazioni venete si insediarono in questi luoghi facendoli divenire ben presto floridi, grazie soprattutto alla vicinanza con il fiume Adige. Non per niente Este si meritò l'appellativo di culla dei Veneti. A testimonianza delle radici così antiche di Este qui è conservato Il reperto simbolicamente più prezioso e significativo, la cosiddetta Situla Benvenuti, dal nome della villa presso la quale fu rivenuta: una situla, un vaso in bronzo del VII avanti Cristo decorata secondo il gusto e l’arte dell’epoca. All’interno del museo anche una sezione dedicata all’epoca romana, al medioevo ed un’interessante sezione è dedicata alla ceramica medievale e rinascimentale e moderna. Quella della ceramica è infatti una vocazione produttiva di Este che continua ancora ai giorni nostri. Museo Nazionale Atestino Una volta usciti dalle mura la guida ci ha fatto vedere L'Arco del Falconetto Il più importante monumento rinascimentale di Este. E’ uno scenografico portale di pietra, situato all'imbocco di via Cappuccini , che fa da ingresso al grande parco dell'ottocentesca Villa Benvenuti. Si tratta con ogni probabilità di un'opera realizzata intorno al 1525 dal famoso architetto veronese Giovanni Maria Falconetto (1468 - 1540), che in quegli anni era molto attivo a Padova. Il monumento è in pietra di Nanto, una roccia di origine sedimentaria dei vicini Colli Berici, molto tenera e facilmente soggetta a erosione a causa degli agenti atmosferici, che purtroppo nel corso dei secoli hanno rovinato in parte le ricche decorazioni rinascimentali del manufatto. Ancora ben visibili sono le due figure alate poste ai lati del mascherone che funge da chiave di volta dell'arco, mentre sono andate perdute le statue che originariamente erano collocate all'interno delle grandi nicchie laterali a forma di conchiglia. Arco di Falconetto Camminando per le vie del Borgo Claudia ci ha fato vedere la Torre Civica di Este, comunemente detta Porta Vecchia. E’ una costruzione di fine ‘600 che colpisce per la sua posizione e il suo aspetto imponente e scenografico. Insieme al Castello, è da considerare il monumento-simbolo di Este. In origine, dove ora sorge la torre attuale, si trovava una torre in muratura che fungeva da porta di accesso al borgo per chi proveniva da sud o da ovest. La vecchia torre fu danneggiata e resa instabile dal terremoto dell’aprile 1688, lo stesso che fece crollare la navata centrale del Duomo di Santa Tecla. Le autorità del tempo decisero per ragioni di sicurezza di procedere alla demolizione del manufatto e nel 1690 fu costruita la nuova torre, la Porta Vecchia che oggi tutti possiamo vedere. La nuova costruzione fu impreziosita con i singolari merli ghibellini e nel ‘700 vi fu collocato, nel lato verso la piazza, un grande orologio che presenta, oltre ai numeri romani delle 12 ore, le fasi lunari. La torre è divisa internamente in tre vani: la “stanza del caminetto”, collegata all’ingresso al piano terra da una scala a chiocciola circolare in trachite; la “stanza dei soppalchi”, a cui si accede attraverso un’altra scala a chiocciola moderna, in legno; la cella campanaria che ospita una pregevole campana seicentesca. La visita continua sulla piazza Maggiore dove si affacciano palazzi signorili e la chiesa di San Martino. Inoltre la virtual guida ci ha raccontato che Este è città dell’originale Pannaghiaccio, un gelato che nasce nel 1949 da una ricetta semplice e genuina ideata da Renzo Schizzerotto con pochi ingredienti: panna, latte, cacao e cioccolato. Oggi la gelateria si chiama Vaniglia Cioccolato e ha sede in via G. Negri 2, nel cuore di Este. Alla fine del tour virtuale Claudia prima di salutarci ci ha consigliato di andare a Este così avremo potuto fare da guida ai nostri genitori e ci siamo disconessi. Questa visita virtuale mi è piaciuta molto perché mi ha consentito di conoscere cose di Este che non sapevo anche se l’avevo già visitata con i miei genitori. Claudia è stata molto coinvolgente le notizie che ci raccontava della cittadina sono state davvero interessanti, sembrava di stare là con lei. Le virtual tour sono davvero molto utili specie per conoscere luoghi lontani o entrare in musei. Però sinceramente io preferisco le classiche gite. Quando si va fisicamente con la propria classe in gita diventa tutto più divertente, si vedono cose nuove, si imparano altrettante cose ma soprattutto ci si unisce ancora di più come gruppo. La gita di fine anno scolastico la si aspetta tutto l’anno ed ormai sono già due anni che purtroppo siamo stati costretti a rinunciarci, speriamo nel prossimo. 

ALICE MARIA


CLASSE TERZA C PROFESSORESSA VAROTTO 


 “IL NOSTRO DIPINTO” 

Percorrendo un dolce sentiero 

E udendo un sonetto intero

 Comprendere luoghi dalla letteratura emersi 

significherebbe nel nostro passato immergersi.


 Poeti e letterati le nostre colline hanno descritto 

Rendendo il nostro paesaggio tra gli altri contraddistinto. 

E come Giotto i suoi soggetti creava in un dipinto 

Il nostro passato venne piano piano scritto. 


 Mentre tra paesaggi e suoni

 Il nostro cuore si colma di emozioni 

Una vita attorno a noi viene scolpita 

Per ottenere una storia tra ieri ed oggi unita. 

CAMILLA 



Colli Euganei Immersi fra le liete nubi estive di questi ermi colli, si scorge sempre una natura feconda più bella che mai, tra fiori odorosi il cui capo viene chinato dalla brina, e gocce trasparenti di rugiada incollate all’erbaggio verdeggiante. Vige ininterrottamente una solenne armonia, soprattutto quando si perde il giorno, per dar spazio al biancheggiar della luna, che porta con sé l’azzurro cielo, lì dove scendono silenzio e quiete, lì dove il solo rumore udibile è il vento fra le foglie, mentre il tremolar leggero della luna fa scendere le ombre dai tetti irregolari delle abitazioni, fino agli orti rigogliosi e ai vigneti fiorenti, laddove le catene interrotte dei nostri Colli Euganei nascondono una terra materna e viva.

MARIA VITTORIA


L’articolo n.9 della costituzione italiana a favore dell’ambiente dice che la Repubblica promuove lo sviluppo e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico . In linea con la Costituzione, i parchi letterari sono luoghi tutelati da associazioni come Parchi Letterari (Veneto) che proteggono aree verdi circostanti ad abitazioni di famosi autori e poeti del passato, preservandone il fascino di un tempo. Quest’anno grazie alla guida turistica Claudia B. siamo riusciti a visitare virtualmente la città di Torreglia situata sui colli Euganei dove un tempo abitava Giuseppei Barbieri, abbiamo visitato l’esterno dell’abitazione, i sentieri lungo i quali ci sono targhe attinenti al luogo, in una, per esempio, viene citato un passo tratto da “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” (1802 -Ugo Foscolo) oppure il sentiero del carro matto e successivamente la città urbana di Torreglia. L’anno scorso sempre con la stessa esperta turistica abbiamo visitato la città di Arquà Petrarca nella quale ha abitato Francesco Petrarca. Trovo le visite fatte molto istruttive e interessanti e per nulla noiose. 

ASIA LAURA





FOTO

1 Parco Letterario Petrarca, tour a distanza

FOTO GALLERY

Elaborato di Maddalena



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