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Omaggio a Trotula De Ruggiero, non una femminista, ma una donna eccezionale.

Omaggio a Trotula De Ruggiero, non una femminista, ma una donna eccezionale.

Omaggio a Trotula De Ruggiero, non una femminista, ma una donna eccezionale. Nella giornata internazionale della donna va celebrata Trotula De Ruggiero, la più famosa tra le dame della Scuola Medica di Salerno

08 Marzo 2023

Omaggio a Trotula De Ruggiero, non una femminista, ma una donna eccezionale. 

Nella giornata internazionale della donna va celebrata Trotula De Ruggiero, la più famosa tra le dame della Scuola Medica di Salerno

Nasce a Salerno intorno al 1050, secondo la leggenda, sarebbe della nobile stirpe dei De Ruggiero, famiglia di origine normanna, sodale di Roberto il Guiscardo, radicata in Campania e Daunia. I Ruggiero sono presenti anche a Melfi, dove, proprio in casa di un certo Ruggiero, nel 1197, san Guglielmo da Vercelli trova ospitalità per circa un anno. 

Trotula è appassionata dalle storie sulle donne guaritrici e dalla medicina e, data la sua collocazione sociale, è ammessa a frequentare la Scuola Medica seguendo le orme di Sichelgaita, figlia di Guaimaro IV, ultimo principe longobardo di Salerno. Sichelgaita andrà in sposa a Roberto il Guiscardo e si trasferirà a Melfi.

Nella scuola di Salerno, attiva dalla fine dell'VIII secolo, oltre al diritto, si pratica anche la scienza per la cura dei corpi con metodo sperimentale, laico, di origine araba, secondo gli insegnamenti di Avicenna che aveva coniugato i principi filosofici di Aristotele con quelli medici di Ippocrate.

Trotula è affascinata e intenerita da come un bimbo si forma nel grembo materno e poi nasce, dalle sofferenze delle donne fino al trauma del parto e dalle difficoltà del neonato, una volta staccato il cordone omblicale.

Assiste alle indagini anatomiche sui cadaveri e sui feti, studia e predispone cure per le più note malattie sessuali e scrive il De Passionibus mulierum, un trattato di ginecologia e ostetricia, rimasto famoso per secoli come guida per le patologie concernenti i problemi e i disturbi relativi al parto, al concepimento, alla sterilità.

Trotula è sì medico, ma anche donna consapevole della forza e del fascino femminile e scrive il De Ornatu Mulierum, dedicato alla cosmesi.

Oltre che a guarire da malattie ed a sopravvivere al parto, delle donne vuole migliorare il modo di vivere, scrivendo dell’importanza della cura dell’igiene, della corretta alimentazione e dell'attività fisica quotidiana; suggerisce pozioni e decotti per abbellire le diverse parti del corpo, massaggi e bagni per migliorare lo stato fisico. Vede la donna pienamente valorizzata nella sua identità di genere.

Si sposa con Giovanni Plateario, medico anche lui, avranno due figli, Giovanni e Matteo, i quali seguiranno gli studi dei genitori e diventeranno i Magistri Platearii

Trotula opera da medico e insegna medicina fino al 1097. Si narra che ai suoi funerali abbia partecipato una moltitudine di persone con un corteo lungo 3 chilometri. Avrà avuto anche l'omaggio della principessa Sichelgaita, che, rimasta vedova di Roberto d'Altavilla nel 1085, era tornata a Salerno da Melfi.

La letteratura si impossessa del personaggio fin dal XIII secolo, centinaia di manoscritti delle sue opere sono distribuiti in tutta Europa. La sua figura diviene leggendaria, i suoi testi sono capisaldi della medicina.

Poi, a partire dal XV secolo, i domenicani tedeschi inventano la figura della strega-ostetrica che viene inclusa nei trattati demonologici, come il Malleus Maleficarum o “martello delle malefiche”, che crea sospetti sull’opera delle levatrici, le quali, secondo loro, danno consigli sulla contraccezione, uccidono bambini per offrirli al diavolo e causano sterilità ed impotenza. La scienza di Trotula diviene scienza proibita.

Tocca ai teologi riformatori ridare vigore e significato scientifico ai trattati di Trotula e Benedetto Arezio, svizzero, nel Cinquecento pubblica i suoi esperimenti presso Johannes Schott di Strasburgo. Così fa nel 1547 Aldus Manutius Pauli di Venezia che pubblica i trattati di Trotula in un catalogo di medici antichi.

Ad oggi sono innumerevoli le pubblicazioni sugli studi di Trotula, una donna fuori dal suo tempo e dentro la storia dell'emancipazione femminile. Non una femminista, come Olympe de Gouges che, per prima, nel settembre del 1791, sulla scia della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo del 1789, fidandosi delle promesse dell'Illumismo francese, pubblica a Parigi un testo all'avanguardia: la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, finendo poi per le sue idee, a 45 anni, sotto la lama della ghigliottina di Robespierre. Trotula è una donna monumento della storia dell'umanità. 

 Francesco Corona


immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Trotula_of_Salerno_Miscellanea_medica_XVIII_Early_14th_Century.jpg 

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