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Omaggio a Giuseppe Leone. Un ladro di luce

Omaggio a Giuseppe Leone. Un ladro di luce

In occasione della ventinovesima edizione Ragusani nel Mondo è stato conferito un premio alla Memoria al Maestro Giuseppe Leone. Il Maestro non amava i premi ma amava parlare di fotografia, della sua fotografia che era mezzo per relazionarsi con il mondo

01 Agosto 2024

In occasione della ventinovesima edizione Ragusani nel Mondo è stato conferito un premio alla Memoria al Maestro Giuseppe Leone. Il Maestro non amava i premi ma amava parlare di fotografia, della sua fotografia che era mezzo per relazionarsi con il mondo circostante, con le persone, con la storia, con le radici che lo legavano alla sua terra. 
 Amava la fotografia che era stata mezzo per raccontare la sua terra, le sue origini e la sua amata Ragusa. Il suo studio in Corso Vittorio Veneto, luogo di incantamenti dove il tempo si fermava, lo reputava casa e dove il fuoco creatore divampava. Un luogo che fino all'ultimo giorno lui ha amato profondamente, il luogo sacro in cui è rimasto tutto come lui lo ha lasciato, luogo che abbiamo sempre chiamato il "tempio sacro dell'analogico". Un luogo che dovrebbe essere preservato e protetto, un unicum in Sicilia per il suo genere. 
L’attività fotografica del Maestro è durata 72 anni, e in questo lungo arco di tempo ha dato vita a libri, progetti, emozioni; ha creato un archivio ricco e dettagliato nel quale perdersi e ritrovarsi. È stato motivo di orgoglio vederlo premiato nella sua città, e anche lui so per certo sarebbe stato orgoglioso ed emozionato, di veder riconoscere il suo grande operato per questa terra.
Le sue fotografie hanno contribuito a far si che Ragusa entrasse nella lista del patrimonio UNESCO, ci raccontano il cambiamento epocale vissuto negli ultimi settant'anni, le genti, le feste sacre, il paesaggio, l'intera Sicilia e non solo. "Un ladro di luce" come lo definiva Bufalino. Un ladro gentiluomo che ha mostrato il suo grande cuore a tutti gli amici che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e a cui generosamente ha lasciato piccole scintille che, so per certo, non si spegneranno mai. Molte volte l’uomo e l’artista non collimano, in lui invece entrambe le figure erano strettamente connesse, Peppino Leone per gli amici, ha donato le sue fotografie ai posteri ma ha anche donato se stesso, la sua ironia, il suo sapere e la sua grande generosità, un grande esempio di magnanimità ma anche di audacia nella verità “nuda e cruda”. 
Il suo ultimo libro Iblei Qui è un’altra Sicilia è stato l'ultimo libro curato e amato realizzato insieme, che lui ha definito il suo testamento per questa città per questo piccolo lembo di terra. La sua piccola Sicilia Jonica sondata e svelata. L’auguro è che questa terra non dimentichi mai questo suo Grande Figlio, Eccellenza dell'arte e della cultura. Non un semplice fotografo ma Il Fotografo. 

Emanuela Alfano 

Si ringrazia Federica Siciliano



guarda il video realizzato da Emanuela Alfano e Federica Siciliano
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