Leone ha condiviso ricordi preziosi dei suoi incontri con i grandi scrittori siciliani Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo. Parlare di Sciascia, per Leone, è come evocare un'icona di verità assoluta e di indagine intellettuale
L'intervista a Giuseppe Leone realizzata da "I Percorsi dell'Anima" in collaborazione con il Comune di Comiso, il Parco Letterario Gesualdo Bufalino, la Fondazione Bufalino, la Proloco di Comiso, l'Associazione Culturale Liberarte, la Federazione Turismo Organizzato (FTO), e Arytravel di Vittoria, è un omaggio a una figura cardine nella documentazione visiva della Sicilia dagli anni '50 ad oggi.
Leone ha condiviso ricordi preziosi dei suoi incontri con i grandi scrittori siciliani Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo.
Parlare di Sciascia, per Leone, è come evocare un'icona di verità assoluta e di indagine intellettuale. "Sciascia era la verità assoluta, l’uomo che indagava, colui che per primo parlò di mafia nei libri. È stata la voce della società, la coscienza degli italiani, che purtroppo è venuto a mancare presto," ha dichiarato Leone con un velo di commozione.
L'intervista ha messo in luce anche la profonda amicizia tra Sciascia e Bufalino, un legame che, nonostante occasionali divergenze intellettuali, era fondato su una stima reciproca e un comune amore per la cultura. "Lui e Bufalino avevano una particolare amicizia," ha ricordato Leone. "A volte capitavano piccoli scontri e lui non diceva niente, assisteva soltanto. Io sostenevo la mia tesi e Bufalino la sua. Quando poi chiesi a Leonardo un parere su quella discussione lui mi rispose che aveva la stessa età di Bufalino, la stessa cultura illuminista e che amavano le stesse cose, come la fotografia in bianco e nero e il cinema. C’è qualcosa che li accomunava, non poteva mettersi in una posizione di contrapposizione." Giuseppe Leone ha reso omaggio non solo ai suoi amici scrittori, ma anche a una Sicilia che attraverso la sua lente è stata immortalata nei suoi paesaggi più autentici e nei suoi costumi più tradizionali. La sua opera, che abbraccia oltre sette decenni, rimane una testimonianza visiva di un'epoca ricca di fermenti culturali e di profondi cambiamenti sociali.
Giuseppe Leone, nato a Ragusa nel 1936 e scomparso nel 2024, lascia un'eredità inestimabile nel mondo della fotografia e della cultura siciliana. Questo incontro ha rappresentato non solo un tributo alla sua straordinaria carriera, ma anche un ponte tra la letteratura e la fotografia, due arti che, nelle sue mani, hanno saputo raccontare la Sicilia con una verità e una bellezza senza tempo.
Arianna Serena
Si ringrazia Federica Siciliano