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Riserve Culturali Riserve Naturali Statali e Parchi Letterari: Cultura delle Comunità
“Aprire al mondo quello che è del mondo” è l’obiettivo condiviso del progetto nato nel dicembre 2018 dedicato alla “Cultura delle Comunità”
12 Dicembre 2018
Riserve Culturali
Riserve Naturali Statali e Parchi Letterari: Cultura delle Comunità
“Aprire al mondo quello che è del mondo” è l’obiettivo condiviso del progetto nato nel dicembre 2018 e dedicato alla “Cultura delle Comunità” che custodiscono e accolgono le Riserve Naturali Statali gestite dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (C.U.F.A.), e I Parchi Letterari.
La consapevolezza da parte di una Comunità del proprio patrimonio materiale e immateriale, della storia, delle tradizioni e delle peculiarità della filiera agroalimentare, è fondamentale nel lavoro di tutela e salvaguardia dell’ambiente. La difesa sociale più avanzata è quella culturale, strumento di sopravvivenza non solo degli endemismi ma anche delle identità locali. Una felice collaborazione in linea con i principi di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale per “costruire un percorso partecipato e far evolvere le Riserve Naturali Statali e I Parchi Letterari in Riserve culturali”.
Le 130 Riserve Naturali Statali sono gli habitat di notevole pregio naturalistico, preservate e sottratte a degrado e speculazioni, dal Corpo Forestale delle Stato prima, dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri oggi.
I Parchi Letterari (25 in Italia, due in Norvegia, due in programma in Grecia e Albania) sono a loro volta territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani che illustrano l’evoluzione delle comunità locali attraverso la chiave dell’interpretazione letteraria.
L’idea che sottende al progetto è ottimizzare le specificità e i talenti custoditi nelle comunità locali con percorsi di versi, parole, musica, sapori e artigianato partendo da una calendarizzazione di eventi dedicati alle famiglie e ai cittadini, soprattutto quelli più giovani, stimolando una fruizione consapevole e diffusa dei piccoli e grandi patrimoni locali.
Una linea comune che i rappresentanti delle comunità coinvolte hanno accolto con entusiasmo per rendere sempre più protagonisti i territori, i cittadini, i talenti, espressione di eccellenze spesso nascoste.
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