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Racconti di vita nel 45° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini. Di Annalisa Nicastro

Racconti di vita nel 45° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini. Di Annalisa Nicastro

"Dopo tanti giorni di sole il cielo plumbeo del 2 novembre 2020 ci accoglie così, in sintonia con i nostri animi, nella giornata di commemorazione dedicata a Pier Paolo Pasolini nel 45° anniversario della sua morte." Di Annalisa Nicastro

02 Novembre 2020

Racconti di vita nel 45° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini

di Annalisa Nicastro   

Dopo tanti giorni di sole il cielo plumbeo del 2 novembre 2020 ci accoglie così, in sintonia con i nostri animi, nella giornata di commemorazione dedicata a Pier Paolo Pasolini nel 45° anniversario della sua morte. 

Alessandro Polinori, Vicepresidente Lipu/BirdLife Italia e Responsabile del Centro Habitat Mediterraneo Lipu Ostia, ente gestore del Parco Letterario Pier Paolo Pasolini, mi dice subito: “E' un anniversario particolare per la situazione sanitaria che stiamo vivendo, ma quest'anno gli amici si sono riuniti qui in modo spontaneo. Ci sono artisti, intellettuali, rappresentanti del Comune e la gente che Pasolini amava molto”. 

Mentre parliamo un airone bianco maggiore spicca il volo e anche durante la commemorazione altri uccelli dell'Oasi Lipu passano in questo stesso nostro cielo e Alessandro conferma che è davvero di buon auspicio. 

Gli amici che arrivano portano, fiori, piante, libri, sorrisi, lacrime di commozione e tanta emozione, tutto nel rispetto delle norme anti Covid, con distanziamento e mascherine. L'emozione rimane sempre alta. Ci accorgiamo anche di un bacio furtivo, labbra che rimangono impresse lì, con il rossetto rosso, sul monumento commemorativo, a celebrare il grande poeta e intellettuale friulano.

Parlo con Silvana Denicolò, Assessora alla Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi del X Municipio di Roma che mi dice: “Ci ritroviamo come ogni anno qui nel luogo dove è stato ritrovato il corpo di Pasolini. Ancora poco si sa, molto poco di ufficiale, su quanto è avvenuto in quella circostanza. Noi celebriamo qui l'attaccamento di Pasolini al popolo e alla città di Roma e Ostia, un'occasione per confrontarci ancora una volta sulla poesia. In questo parco letterario ci sono delle targhe bellissime con dei brani tratti dalle sue poesie, che forse è un angolo che si conosce di meno rispetto ai film e ai suoi interventi sulla politica”. L'Assessora aggiunge ulteriori parole di stima per i Parchi Letterari che : “Sono l'identità del territorio perchè riescono ad esaltarne una parte, piu' o meno conosciuta, dedicata ad uno scrittore e avvicinano le persone, è un sistema molto efficace per farlo; il fatto poi che siano riuniti in una Rete mi sembra davvero straordinario. Nei parchi nascono nuove conoscenze, si fanno eventi di musica, poesia, arte. Anche se alle volte ci riuniamo nel dolore alla fine per certi versi, come oggi, diventa una festa, la festa dell'umanità”.

Poi arriva il momento dei racconti di Tarzanetto (Paolo Pilati) e d'Er Pecetto (Silvio Parrello), amici e custodi della memoria di Pier Paolo Pasolini, a cui lo scrittore dedicò i racconti contenuti , tra gli altri, in Ragazzi di vita.

Tarzanetto mi racconta: “Sono uno dei ragazzi che ha cresciuto Pasolini, l'ho conosciuto nel 1951.  Mi ricordo quando veniva al Pigneto, quando era impegnato con il film Accattone, era allegro, sorrideva sempre. Lasciava la gente ricca per stare con noi e quando lo faceva era l'uomo piu' felice della terra. Mi ricordo un giorno che abbiamo pranzato insieme a Bertolucci da Sora Maria e abbiamo mangiato la pizza con la mortadella, che lui adorava. Con il primo stipendio che ha preso Pier Paolo ha comprato i regali a noi ragazzi del Pigneto e lui non è che se la passava tanto bene economicamente”.  

Quello che mi ricorderò per sempre è la sua generosità.” ci conferma anche Silvio Parrello. “Un giorno mia madre scendeva da San Giovanni di Dio, Pier Paolo la riconobbe le andò incontro e le regalò 10mila lire. All'epoca gli insegnanti guadagnavano 27 mila lire al mese, gli diede quasi mezzo stipendio. Un'altra cosa che non scorderò mai era la sua forza, una volta si mise sotto una mucca e la sollevò di colpo, era fortissimo anche se era alto 1.67 e pesava 59 kg. Litigare con Pasolini era davvero un impiccio.

I ricordi di entrambi incontrano le emozioni che ognuno di loro esterna, tra commozione e felicità di aver conosciuto una persona così speciale. Parrello continua a dedicarsi con ostinazione alla ricerca della verità sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini ed è un fiume in piena quando mi racconta tutti i particolari nuovi che scopre di giorno in giorno.

Alla commemorazione sono intervenuti anche il Maestro Mario Rosati, autore del Monumento a Pasolini, le letture di Marisa Novelli Volontaria LIPU e la pasoliniana Grazia Scaparro, la chitarra di Massimo Mancini che ha messo in musica i versi di Pasolini.

Gli uccelli dell'Oasi continuano il loro volo. Alessandro Polinori sottolinea che “E' bello vedere la vita in questo spazio che era un posto di degrado e invece oggi è un luogo di cultura. E' bello vedere ragazzi che chiacchierano sulla panchina, o gli anziani che vengono a leggere un libro. Qui organizziamo reading, mostre di pittura. Facciamo anche outdoor education, abbiamo la scuola del bosco e del mare che portano i bambini delle elementari a fare educazione ambientale all'aria aperta. Vedere questi bambini giocare intorno al monumento commemorativo di Pasolini è una cosa meravigliosa.”  E poi aggiunge con orgoglio “Questo parco letterario è immerso nell'oasi della Lipu di Ostia, un luogo sempre aperto dove ogni giorno si fermano ciclisti e stranieri che amano molto l'intellettuale friuliano fino ad arrivare a Patti Smith che abbiamo avuto l'onore di accogliere già due volte e ci ha promesso che verrà una terza”.

Noi aspettiamo lei, gli uccelli in volo, la gente che sosta qui, la vita che ogni giorno si celebra con la cultura. Mi siedo su una di queste panchine e mi gusto Silvio Parrello che mi recita per intero la poesia Ragazzi di vita dedicata al suo grande amico Pier Paolo: 

Andavamo giù ai piloni
noi ragazzi di vita
con Pier Paolo Pasolini
a farci la nuotata.

Passando dai grottoni
la ferrovia la scarpata
attraverso i capannoni
e gli orti di insalata.

Oggi lì, viale Marconi
quel tempo coltivata
nella riva tra i barconi
passavamo la giornata.

Parlando di milioni
di una vita fortunata
con le toppe ai pantaloni
nel pane la frittata.

Un modo di illusioni
di gente emarginata
poveri accattoni
in quell’Italia disastrata.

Di lutti e distruzioni
per la guerra sopportata
con le prime costruzioni
che poi l’hanno trasformata


Foto di Annalisa Nicastro


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