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Le visite organizzate del Giardino di Ninfa nel periodo invernale

Le visite organizzate del Giardino di Ninfa nel periodo invernale

La stagione delle aperture pubbliche del Giardino di Ninfa è conclusa ma si potrà comunque prenotare per visite private scrivendo direttamente alla Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta che per andare incontro alle numerose richieste

17 Novembre 2021

Il Giardino di Ninfa e i luoghi dei Caetani in Inverno 

La stagione delle aperture pubbliche del Giardino di Ninfa è conclusa ma si potrà comunque prenotare per visite private organizzate scrivendo direttamente alla Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta che per andare incontro alle numerose richieste dei visitatori, ha deciso di dare la possibilità ai gruppi privati di visitare il giardino anche durante la stagione invernale. Per chiedere informazioni sulle modalità di prenotazione basta inviare una mail a ingressoninfa@ƒrcaetani.it

La disponibilità dei giorni sarà sempre legata alle attività di manutenzione del Giardino che, come è risaputo, in questo periodo sono più impegnative .

Il tempo ha congelato seicento anni fa la "Pompei del Medioevo" che oggi rivive nello splendido giardino ricco di essenze d’ogni luogo, nei ruderi delle chiese, di edifici privati e del castello, nel fiume trasparente e nel romantico laghetto. Ninfa oggi è il ricordo di una piccola ma florida città medievale, la cui vicenda si consumò nel volgere di circa 600 anni, tra la fine dell’VIII e la fine del XIV secolo; ed è una fantasmagoria di verde, fiori, alberi, cespugli, piante di ogni tipo, acqua, ricreata da un genius loci agli inizi di questi anni Venti. Il nome di Ninfa, gioioso e poetico, si fa risalire ad un piccolo tempio.

Scomparso il tempio, scomparso il mito e scomparsa anche la città che ne trasse il nome, resta lo splendido giardino che ricopre muri e ruderi di chiese. La città nacque dopo che Papa Zaccaria ebbe in dono, verso la metà dell’VIII sec., le ampie proprietà agricole di Norma e, appunto, di Ninfa. Questa cominciò a trasformarsi da tenuta di campagna ad agglomerato urbano. Il fatto che essa sorgesse nei pressi della strada pedomontana che portava a Sud (la via consolare Appia era impercorribile per la palude), dette a Ninfa il potere di imporre un pedaggio a chi passava e di divenire polo strategico locale. Già nel 1159 era ricca di case e di chiese, tanto che Rolando Bandinelli, Papa in pectore, ma inviso ai Colonna alleati di Federico Barbarossa, si rifugiò a Ninfa, dove venne incoronato Papa con il nome di Alessandro III nella chiesa di Santa Maria Maggiore, di cui restano le rovine.

Ninfa raggiunse il massimo fulgore a partire dal 1297, quando Pietro Caetani, nipote di Bonifacio VIII, l’acquistò dagli Annibaldi per 200 mila fiorini d’oro (altri precedenti proprietari erano stati i Conti del Tuscolo, i Frangipane, i Conti). La città era già cinta da una doppia cerchia di mura, aveva un municipio (oggi palazzo di rappresentanza), chiese, strade, botteghe artigiane e commerciali. Pietro vi costruì la torre che domina tuttora il laghetto.

Alla fine del secolo risale la costruzione del muro che, facendo da argine alle acque, crea il romantico specchio d’acqua. Le fortune di Ninfa durarono fino al febbraio 1382: in quell’anno, travolta da lotte fratricide, che culminarono nello scisma d’occidente, attuato a Fondi (Latina) da Onorato Caetani con la proclamazione di Clemente VII ad antipapa (1378), Ninfa fu totalmente distrutta, e non fu mai più ricostruita. La malaria fece il resto disperdendo i pochi contadini che erano rimasti sul posto. 

Alla fine del XV secolo di Ninfa esisteva solo il ricordo, tanto che nell’Ottocento il Gregorovius, visitandola, ebbe a chiamarla la “Pompei del medioevo”. La rinascita di quest’area è dovuta a Gelasio Caetani, che nel 1921 iniziò la bonifica della zona e il restauro dei ruderi (e in particolare della torre e del Municipio), avviando l’insediamento di alcune specie botaniche, sotto la guida della madre Aba Wilbraham Caetani, che aveva già iniziato l’impianto del giardino botanico di Fogliano (Latina).

L’opera di Gelasio fu proseguita dal fratello Roffredo, dalla moglie di questi, Merguerite Chapin Caetani e dalla figlia Leila Caetani Howard.

Il giardino è, dunque, il frutto di amorose cure e di geniali interventi botanici, che un microclima particolare ha esaltato: il sito di Ninfa, difatti, è protetto a Nord dalla sovrastante rupe di Norma, mentre il fiume che ha qui origine, fa da infallibile regolatore termico. Hanno, perciò, attecchito e seguono ormai un tranquillo ciclo vitale specie botaniche qui importate, sotto la guida di grandi tecnici a cominciare dagli stessi Caetani, da ogni regione climatica del mondo. Sono ormai migliaia le piante, gli endemismi, gli arbusti, le siepi, gli alberi insediati. 

Nel gennaio 1977 Leila Caetani moriva senza eredi. Con lei si estingueva dopo oltre 700 anni il casato. Per evitare la dispersione di un patrimonio naturale e culturale così grande, donna Leila, quando era ancora in vita, istituì la Fondazione “Roffredo Caetani di Sermoneta”, alla quale intestò la proprietà: un’azienda agricola, Ninfa e il Castello di Sermoneta.

Le  bellezze storiche e botaniche  di questo luogo incantato sono rese immortali dalle parole di poeti e scrittori che ospiti della famiglia Caetani ne rimasero ammaliati: da Gregorovius a Boris Pasternak e Virginia Woolf, che scriveva immersa nelle gelide acque; da Thomas Eliot a Tennessee Williams fino a Karen Blixen Truman Capote senza dimenticare Gabriele d'AnnunzioGiuseppe UngarettiGiorgio Bassani, che a Ninfa fu ispirato per il giardino dei Finzi Contini , Alberto Moravia Pier Paolo Pasolini, solo per citarne alcuni.

Importante: le aperture pubbliche del giardino sono terminate il 1 novembre e riprenderanno la prossima primavera, le date verranno rese note a breve sul sito www.giardinodininfa.eu dove – come sempre – si potrà prenotare. 

 I gruppi organizzati possono invece continuare a prenotare le visite private (anche per i giorni feriali, secondo la disponibilità) scrivendo alla mail ingressoninfa@frcaetani.it

 Informazioni ufficiali e aggiornate sui canali social del Giardino di Ninfa (Facebook, Twitter, Instagram), e sul sito www.frcaetani.it. 

Foto: https://www.facebook.com/giardinoninfa


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