13 novembre. Il Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti invita a partecipare al Ferramonti Day dell'artista Michel Fingsten per ricordarlo nei giorni del suo internamento nel Campo di concentramento di Tarsia in provincia di Cosenza
Il Comune di Tarsia, il Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti , il Comitato Dante Alighieri di Cosenza , Visit Tarsia, Associazione Culturale Campo Ferramonti di Tarsia
Parco Letterario Ernst Bernhard
invitano mercoledì 13 novembre ore 15.30 a partecipare al
Ferramonti Day: Michel Fingsten (1884 - 1943)
Saluti e interventi istituzionali
Roberto Ameruso, Sindaco di Tarsia
Roberto Cannizzaro, Consigliere delegato alla Cultura - Tarsia
Daniele Atanasio Sisca, Sindaco di Santa Sofia d'Epiro
Francesco Fucile, Sindaco di Bisignano
Introduce
Teresina Ciliberti, Direttore del Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia - Presidente del Parco Letterario Ernst Bernhard
Relaziona
Vincenzo Barbati, Generale dell'Esercito Italiano
Il Ferramonti day, cioè il giorno di internamento dei “prigionieri nemici” è fare, secondo una pratica della mistica ebraica, il Tiqqun ‘Olam, cioè Ricordare onorando , riparare, rendere giustizia, rimettere al posto giusto per il bene di tutti, ritrovare l’equilibrio delle cose.
La Direzione del Museo Internazionale della Memoria ritiene significativo celebrare il giorno di arrivo dei prigionieri al Campo, perché paradossalmente essere internati a Ferramonti si rivelò non una certezza di morte, bensì una possibilità, una speranza di salvezza. Sempre vivo è stato il loro impegno a favorire nel Campo una vita dignitosa con relazioni democratiche, con atteggiamenti improntati a solidarietà e tolleranza, con istituzioni ed attività culturali, artistiche e sportive, lasciando nella storia del Campo e della Europa una traccia indelebile.
Il Campo di Ferramonti di Tarsia fu l’unico esempio di un vero campo di concentramento costruito dal governo fascista a seguito delle leggi razziali e rappresenta storicamente il più grande campo di internamento italiano. A partire dal giugno 1940 vi transitarono oltre 3000 internati. Il Campo si estendeva su un’area di 16 ettari ed era composto da 92 baracche di varia dimensione.
Michel Fingesten (Michl Finkelstein) è stato un pittore e grafico ceco-austriaco di origine ebraica. Fu uno dei più originali e prolifici grafici e disegnatori di ex libris del ventesimo secolo. Nacque il 18 aprile 1884 nel villaggio di Buckovice (Buczkowitz), nella Slesia austriaca allora Impero austro-ungarico (oggi parte della Repubblica Ceca), dal tessitore Leon Finkelstein, ceco-austriaco di origine ebraica, e dalla triestina (Impero austro-ungarico) Franziska Lion, anch'essa di origini ebraiche.
Nel 1900, all'età di 16 anni, partì per studiare all'Accademia d'arte di Vienna con il pittore e drammaturgo Oskar Kokoschka , ma lasciò dopo soli due anni. Dal 1902 al 1906 intraprese un viaggio intorno al mondo, viaggiando in America, dove trascorse quattro anni e fu testimone del terremoto del 1906 a San Francisco, e da lì in Cina e Australia.
Nel 1907 tornò in Europa e da Palermo attraversò l'intera penisola italiana diretto in Germania passando per Trieste. Fingesten si fermò poi temporaneamente a Monaco, dove intraprese gli studi nello studio del pittore, illustratore e architetto Franz von Stuck . Durante questo periodo si interessò principalmente alla grafica e alle caricature. Si stabilì infine a Berlino nel 1913, e lì si concentrò sulla tecnica dell'acquaforte. Nel dicembre 1914 sposò Bianka Schick e nel 1916 nacque suo figlio, lo scultore Peter Fingesten . Il matrimonio finì con il divorzio nel 1932.
Nel 1922 fu impegnato con le scene dei film muti Die Schuhe einer schönen Frau e Don Juan della Vera-Filmwerke . Nel 1935 tornò in Italia per visitare la sua famiglia a Trieste. A causa delle politiche razziali tedesche, rimase in Italia e si stabilì a Milano. Durante questo periodo incise circa 500 ex libris , tra cui uno nel 1936 per Gabriele d'Annunzio .
Nel 1937, le opere di Fingesten furono confiscate come arte degenerata e il 9 ottobre 1940, fu arrestato e internato come ebreo straniero nei campi di Civitella del Tronto e, in novembre, di Ferramonti di Tarsia. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Ferramonti, incontrò il parroco di Bisignano (Cs) , don Giuseppe Savaglia, che gli commissionò un quadro ispirato a un santino raffigurante il Martirio di San Bartolomeo. Fingesten completò il dipinto in una settimana. Il quadro tuttora a Bisignano è significativo non solo perché fu l'ultima opera del pittore, ma perché verso la fine della sua vita tornò alla pittura, che aveva abbandonato anni prima in favore dei suoi ex libris. Fingesten morì di infezione in seguito ad un intervento chirurgico a Cerisano, in Calabria, l'8 ottobre 1943, pochi giorni dopo la sua liberazione da parte dell'esercito britannico.
Molte sono le opere di Fingesten in esposizione nel Museo della Memoria di Ferramonti. Un patrimonio straordinario donato alla Comunità di Tarsia da Riccardo Ehrman, anch'egli internato da bambino nel Campo di concentramento di Ferramonti ma più noto per essere il giornalista fiorentino corrispondente dell'Ansa da Berlino al quale viene attribuito il merito di aver contribuito alla caduta del Muro con le sue domande alla famosa conferenza stampa del 9 novembre 1989 a Berlino est. (Leggi l'articolo di Riccardo Ehrman)
Fingesten è ripreso nel video di Ferramonti girato dagli inglesi pochi giorno dopo il loro ingresso nel Campo (14 settembre 1943). conservato presso l'Imperial War Museum di Londra.