17 aprile. Reggia di Monza – Sala degli Specchi. Nuovo appuntamento con I Giovedì della Regina a Villa Reale dedicato a alla poesia di Massimiliano Mandorlo e Marco Vitale che dialogheranno con Elisabetta Motta
Nell'ambito della Rassegna Mirabello Cultura 2025, nuovo appuntamento con I Giovedì della Regina a Villa Reale di Monza, gli incontri poetico/letterari promossi da La Casa della Poesia di Monza, con il Parco Letterario Regina Margherita e Parco Valle Lambro, in collaborazione con la Reggia di Monza, Monza regale e Zero Confini Onlus e con il patrocinio del Comune di Monza
MAPPE, STRADE, VISIONI
Un viaggio di poesia tra libri e libri d’artista
Giovedì 17 aprile ore 18.00 Reggia di Monza – Sala degli Specchi
Incontro con i poeti Marco Vitale e Massimiliano Mandorlo
Interviene Luciano Ragozzino
Modera Elisabetta Motta, critica
Ingresso libero con prenotazione: eventi@lacasadellapoesiadimonza.it
Nel corso dell’ incontro Massimiliano Mandorlo e Marco Vitale dialogheranno con Elisabetta Motta in relazione alle loro recenti libri di poesia:
La strada di Morandi (Sellerio) e Le parole che lasci (Il ragazzo innocuo) di Marco Vitale
Mappe del grande mare (MD) e Sikelia (Il Ragazzo innocuo) di Massimiliano Mandorlo.
I Giovedì della Regina
La regina Margherita di Savoia amava la poesia, la letteratura, la musica. Per amore della cultura, creò intorno a sé un circolo di letterati che si riunivano nei cosiddetti “Giovedì della regina” per discutere di vita, arte, politica e letteratura.
Anche presso la Villa di Monza, come in tutti gli altri luoghi di residenza dei regnanti, la Regina predispose un’agenda di attività mondane e culturali che regolarmente si svolgevano a corte.
I suoi circoli culturali settimanali le valsero l'ammirazione di poeti e intellettuali e la collocò come tra le più illuminate dame dell'aristocrazia.
Sensibile all’arte, seppe raccogliere, intorno alla monarchia, l’élite culturale e artistica del tempo, senza distinzione di ceto: dallo storico Ferdinand Gregorovius, al filologo e antesignano dei giornalisti Ruggiero Bonghi, Emilio Broglio politico e giornalista che affidò ad Alessandro Manzoni la Commissione che decise sulla lingua da adottare dopo l’unità d’Italia, al barone archeologo Giovanni Barracco la cui collezione privata è oggi il Museo Barracco, ai protagonisti della musica da camera o artisti come Giacomo Favretto e Michele Gordigiani.
Il poeta considerato antimonarchico come Giosuè Carducci, non seppe resistere all’ Eterno femminino regale: “si muove e cammina musicalmente con certe pause wagneriane” La celebre ode Alla regina d'Italia “Onde venisti? / Quale a noi secoli/ sì mite e bella ti tramandarono/ … gli costò l’accusa di essersi “convertito” alla monarchia.
Margherita considerava il Carducci “il primo dei poeti viventi”, era entusiasta delle sue poesie, molte delle quali recitava a memoria. Carducci le era grato e le dedicò anche un’altra ode: Il liuto e la lira. Ma non fu l’unico poeta a subire il fascino di Margherita: Giovanni Pascoli le rese omaggio nel suo inno Pace, Gabriele d'Annunzio nel romanzo Il Fuoco; molti altri scrittori e poeti furono ospiti graditi alla sua corte e da lei trassero ispirazioni come Antonio Fogazzaro, Riccardo Zanella, Salvator Gotta, Giovanni Prati, Giuseppe Giacosa, Ugo Oietti.
Margherita amava circondarsi di letterati e intellettuali. Oltre alla letteratura e alla poesia, Margherita si dilettava a suonare il mandolino, amava molto la musica (con una borsa di studio garantì il conservatorio a Giacomo Puccini) e fondò il Quintetto d'Archi di Roma diretto da Giovanni Sgambati che, insieme ad Ettore Pinelli, istituì a Roma il Liceo musicale di Santa Cecilia.
Raccolse un gran numero di libri che confluirono nella sua biblioteca privata, allestita in una stanza inclusa nel suo appartamento e arredata con la preziosa libreria di Pietro Piffetti, uno dei maggiori ebanisti piemontesi al servizio della Casa Reale.
Antonetta Carrabs