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Il Ventaglio di Achille Vianelli

Il Ventaglio di Achille Vianelli

Il Parco Letterario Francesco De Sanctis Vi invita al Castello Imperiale di Sant’Angelo dei Lombardi, Lunedì 7 agosto, ore 18,0 per la Presentazione del libro "Il Ventaglio di Achille Vianelli " che per l'occasione sarà esposto

07 Agosto 2017
Il Parco Letterario Francesco De Sanctis Vi invita al Castello Imperiale di Sant’Angelo dei Lombardi, Lunedì 7 agosto, ore 18,0 per la Presentazione del libro

Il Ventaglio di Achille Vianelli
di Francesco Barra e Gaetano Matteo 

Sarà esposto al al pubblico il ventaglio dipinto da Achille Vianelli con vedute inedite di Avellino, Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e Benevento.
Realizzato come dono di nozze per il matrimonio di Enrico Capozzi e Maria Luisa dei Marchesi Pacca, è oggi parte della collezione privata sig. Gaetano Matteo.

Grazie alla riscoperta di oggetti appartenuti al passato, oggi riusciamo a distanza anche di secoli a ricostruire la storia geo-culturale di un territorio. Ma quando si tratta di piccoli centri abitati, questo recupero diventa sicuramente molto più arduo, soprattutto se questi sono stati indelebilmente segnati da eventi devastanti. Ed ecco improvvisamente, come un miracolo, venire alla luce in tutto il suo splendore, incolume, attraversando guerre e terremoti un altro rarissimo tesoro d'arte della nostra amata terra. Si tratta di un prezioso Ventaglio antico dipinto risalente alla metà del secolo XIX. Qualcuno ha affermato che la storia di una città è scritta innanzitutto nelle tracce visibili del suo passato. Se questo è vero, possiamo affermare senza ombra di dubbio, che Achille Vianelli è riuscito in pieno a scrivere molte delle pagine di storia del nostro passato. Il fine di questo volume, è proprio quello di contribuire al recupero della memoria storica locale, per la valorizzazione dei territori irpini più volte segnati da eventi distruttivi. Come il sisma del 1980, che ha porta-to non solo morte ma anche la distruzione di numerosi tesori artistici.

Seguirà un aperitivo con musiche della tradizione classica napoletana

“[La mia città]. Risolsi di ritirarmi a Napoli per la via opposta, passando per Sant’Angiolo dei Lombardi e Avellino […] Verso il tardi ci rimettemmo in via, e fummo a Sant’Angiolo che era ancora giorno. Mai forse quella strada aveva veduto tanta gente. I contadini seguivano con l’occhio interrogativo quella cavalcata, e si vedeva lontano sull’altura gran gente che aspettava, un bel tramonto illuminava lo spettacolo. […] L’uomo che vi parla è nato a quattro miglia di qua, e se Morra è il mio paese, S. Angelo è la mia città. Voi vi legate con le più care memorie della mia prima età. Voi eravate la mia Napoli, la mia Parigi, il più vasto, il più lontano orizzonte della mia fanciullezza. È venuta la legge e ci ha divisi. Morra di qua, S. Angiolo di là. Ma la legge non può dividere ciò che la natura ha unito; la legge non può violare le mie memorie, spezzare il mio cuore. […] Questa è la mia città. Sono morrese e sono santangiolese”. Un viaggio elettorale
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