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Gli autori di oggi per capolavori di ieri. Festival letterario dei Comuni medicei

Gli autori di oggi per capolavori di ieri. Festival letterario dei Comuni medicei

Febbraio-Maggio 2018. I Parchi Letterari sono fieri di patrocinare la quarta edizione deI festival letterario dei Comuni medicei "Gli autori di oggi per capolavori di ieri" , A cura di Carla Lomi

30 Maggio 2018
I Parchi Letterari sono fieri di patrocinare la quarta edizione deI festival letterario dei Comuni medicei

Gli autori di oggi per capolavori di ieri
A cura di Carla Lomi

Febbraio-Maggio 2018
Villa Medicea di Poggio a Caiano
Villa Medicea La Ferdinanda di Artimino

I classici della letteratura riletti da grandi scrittori. “Autori di oggi. Capolavori di ieri” è il titolo della quarta edizione della rassegna promossa dai Comuni di Poggio a Caiano e Carmignano, in collaborazione con il Polo museale della Toscana e la Tenuta di Artimino, che si configura come un vero festival letterario che da febbraio a maggio si sviluppa nello splendido scenario delle ville medicee: Ambra di Poggio a Caiano, La Ferdinanda di Artimino, (Patrimonio Unesco).
"Novità promettenti entro una formula consolidata", presenta così la rassegna la curatrice Carla Lomi, che aggiunge: "Un florilegio di opere, di grandi romanzi e di poesia, pensato per accrescere la nostra conoscenza del patrimonio letterario, e più ampiamente l’amore per l’arte".
Poeti e scrittori di chiara fama e di diversa provenienza ci presenteranno in modo originale l'opera che più hanno amato e che per tanti è stata fonte di ispirazione. La loro sapienza narrativa ci consentirà di addentrarci nella profondità di libri che sono mondi, in cui risuona quella parola viva, partecipe di una tradizione e di una cultura, che attiva la nostra coscienza critica nel dialogo con l'altro, l'estraneo, l'ignoto.
(Salva il programma completo in formato pieghevole)

Il programma completo di “Autori di oggi. Capolavori di ieri”.
17 febbraio 2018 - ore 17,00
Villa Medicea di Poggio a Caiano
Fabio Genovesi: Le avventure di Tom Sawyer di M. Twain
Letture: Fabio Genovesi
10 marzo 2018 - ore 17,00
Villa Medicea di Poggio a Caiano
Tiziano Scarpa: Il processo di F. Kafka
Letture: Tiziano Scarpa
24 marzo 2018 - ore 17,00
Villa Medicea di Poggio a Caiano
Maurizio Cucchi: Il diario di Algeria di V. Sereni
Letture: Maurizio Cucchi
14 aprile 2018 - ore 17,00
Villa Medicea La Ferdinanda di Artimino
Andrea Vitali: Alcesti di Euripide
Letture: Andrea Giuntini - attore
12 maggio 2018 - ore 17,00
Villa Medicea La Ferdinanda di Artimino
Simonetta Agnello Hornby: Orgoglio e pregiudizio di J. Austen
Letture: Moreno Fabbri - attore
30 maggio 2018 - ore 21,00
Villa Medicea La Ferdinanda di Artimino
Amara Lakhous: Le mille e una notte.
Letture: Elisabetta Santini - attrice

Info: 
055 8701280 mail ufficio.cultura@comune.poggio-a-caiano.po.it; 
055 875023 mail cultura@comune.carmignano.po.it.
www.comune.poggio-a-caiano.po.it
www.comune.carmignano.po.it
La rassegna è patrocinata da Regione Toscana, International association for art and psychology, Fidapa-Bpw Italy sezione Pistoia, con il patrocinio morale di “I Parchi Letterari” e il contributo di Fondazione Banca alta Toscana.

Le Avventure di Tom Sawyer di Mark Twain, 17 febbraio 2018
Mark Twain, il talento selvaggio, l'intelligenza perforante insieme all'ironia più scatenata, un senso incredibile della misura unito all'istinto sublime a esagerare. Tom Sawyer, Huckleberry Finn, personaggi giganteschi per due romanzi che alla pari brillano nel cielo della meraviglia. Qua si è scelto il primo solo perché -appunto- viene prima, ma dentro ci sono le avventure di entrambi, il profondo sud che potrebbe essere ovunque, soprattutto nei paesi rurali che ancora oggi regalano ai ragazzi quel che gli occorre per essere felici: tanto tempo libero e campi smisurati da riempire coll'enorme arsenale della fantasia, della voglia di inventare e inventarsi. Un romanzo stupendo, che definire per ragazzi è una sciocchezza. O forse è vero, forse solo i ragazzi possono amarlo, solo loro possono tuffarsi nella vita incandescente che deborda dalle sue pagine. Ma questi ragazzi sono uomini e donne di ogni età, nati con quell'anima fortunata che resta ragazza per sempre, alle elementari come nel giorno della pensione. Anime fiammeggianti, questo incontro è dedicato a loro. (F. Genovesi)
Fabio Genovesi è nato a Forte dei Marmi nel 1974 e ci vive ancora. Ha pubblicato il saggio Morte dei Marmi per Laterza e i romanzi Versilia Rock City, Esche Vive, Chi Manda le Onde (Premio Strega Giovani 2015) e Il Mare dove non si tocca per Mondadori. Non ama le biografie.
 
Il processo di F. Kafka, 10 marzo 2018 
Quando si pensa a Kafka, viene spontaneo menzionare il sogno, l'incubo. Di solito, questa analogia è intesa in due modi. Il primo è piuttosto generico: indica semplicemente che i suoi romanzi e racconti rievocano atmosfere oniriche, situazioni improbabili, grottesche, allucinatorie. Il secondo modo invece dà la stura a interpretazioni psicologiche, analitiche, a volte esoteriche e perfino oracolari. Come se i sogni narrativi kafkiani fossero dei testi sacri, delle rivelazioni profetiche. In questo caso invece vorrei utilizzare le scoperte di uno dei più grandi studiosi del sogno, morto qualche decennio fa (in queste righe non svelerò chi è: venite all'incontro del 24 marzo e lo saprete), per rileggere il romanzo più conosciuto dello scrittore praghese, Il processo: che, oltre a essere una formidabile prefigurazione delle società totalitarie, può offrirci una chiave per pensare in maniera diversa e più capiente la giustizia umana e la nostra presenza sulla terra. (T. Scarpa)
Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963. Ha scritto romanzi, saggi, poesie, testi teatrali. I suoi libri sono tradotti in varie lingue europee ed extraeuropee, tra cui il cinese, il giapponese, l'ebraico, l'arabo, il russo, il turco. Il suo romanzo più recente si intitola Il cipiglio del gufo (Einaudi, 2018). Fra i suoi titoli, ricordiamo Occhi sulla graticola (Einaudi, 1996), Venezia è un pesce (Feltrinelli, 2000), Kamikaze d'Occidente (Rizzoli, 2003), Corpo (Einaudi, 2004), Groppi d'amore nella scuraglia (Einaudi, 2005), Stabat Mater (Einaudi, 2008, Premio Strega 2009 e Premio SuperMondello 2009), Il brevetto del geco (Einaudi, 2016). Dall'inizio degli anni Novanta a oggi ha scritto una quindicina di testi per la scena, tutti rappresentati, fra cui L'infinito (Einaudi, 2011). Ha ideato e fondato alcune fra le più importanti riviste in rete, Nazione indiana e Il primo amore.

Diario di Algeria di V. Sereni, 24 marzo 2018
Tra le opere di maggior rilievo della nostra poesia del Novecento, Diario d'Algeria (prima edizione 1947) presenta requisiti essenziali per potersi definire un classico, e certo tra gli esiti più alti di Vittorio Sereni, autore di soli quattro libri, ognuno dei quali caratterizzato da una precisa e inconfondibile fisionomia. Il Diario, infatti, si presenta come una testimonianza poetica di una tragica vicenda storica, la seconda guerra mondiale, che non può non essere anche una tragedia personale, quella dell'autore stesso, costretto in prigionia e dunque anche escluso da ogni possibilità di nuova partecipazione attiva. Ma tutto questo viene espresso in una totale assenza di sottolineature enfatiche, bensì costruito attraverso un mirabile equilibrio linguistico e una purezza del tono e della forma che rendono il testo accessibilissimo e insieme impeccabile nella sua grande vitalità estetica. Un ideale livre de chevet, anche per coloro che non siano abituali lettori di poesia. (M. Cucchi) Maurizio Cucchi, nato nel 1945 a Milano, dove risiede e lavora come consulente editoriale e pubblicista, ha esordito in poesia nel '76 con Il disperso (Mondadori, nuova ed. Guanda '94), seguito, per lo stesso editore, da Le meraviglie dell'acqua (1980), Donna del gioco ('87), Poesia della fonte ('93), L'ultimo viaggio di Glenn ('99), Per un secondo o un secolo (2003), Vite pulviscolari (2009), Malaspina (2013) e dalla raccolta di versi prevalentemente giovanili, Paradossalmente e con affanno (Einaudi, 2017). Un'edizione delle Poesie 1963-2015 è apparsa nel '16 in Oscar Mondadori. Ha curato, con Stefano Giovanardi, l'antologia Poeti italiani del secondo Novecento (Mondadori, 1998 e 2004). Nel 2005, da Mondadori, è uscito il romanzo, Il male è nelle cose, seguito nel 2007 da La traversata di Milano e nel 2011 da La maschera ritratto. L'ultimo romanzo, L'indifferenza dell'assassino ('12) è stato edito da Guanda. Ha tradotto per i Meridiani Mondadori, in tre volumi, l'intera opera narrativa di Stendhal e ha di recente curato il volume Visioni dell'aldilà prima di Dante (Mondadori) con sua traduzione da Bonvesin da la Riva. Tra i maggiori riconoscimenti, il Premio Viareggio, il Montale e il Bagutta.

Alcesti di Euripide, 14 aprile 2018
La scelta cade, tra i tre grandi autori greci, su Euripide per quello che rappresenta nella società e nella cultura del suo tempo. Intellettuale fuori dal coro, alieno dalla vita pubblica a differenza di Eschilo e Sofocle, se ne sta ai confini osservando e criticando spesso con asprezza il troppe volte pretestuoso mondo della democrazia ateniese. Per questo motivo non sarà molto mai ben visto dalla classe intellettuale cui appartiene, spesso svillaneggiato: Aristofane, tra i suoi nemici più accaniti, non si fermerà nemmeno dopo la sua morte, ridicolizzandolo in una delle sue opere. L'Alcesti invece per la sottigliezza dell'opera: creata per essere un dramma satiresco, Euripide aggira l'ostacolo, mischia le carte e, pur senza negarsi a un discreto aspetto comicogrottesco (si veda la figura di Eracle, dio ridicolizzato), inserisce nell'opera una notevole figura femminile, Alcesti, il cui sacrificio non può non essere legato al tema del dono quale, secondo quanto ha scritto Maurizio Bettini, donazione, modernamente intesa come donazione di organi ma non solo. Più largamente, Alcesti può essere letta come un'indagine sulla vita e i suoi valori fondanti e il suo finale aperto lascia spazio alla discussione. (A. Vitali)
Andrea Vitali è nato a Bellano, sul lago di Como, nel 1956. Medico di professione, ha coltivato da sempre la passione per la scrittura esordendo nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l'anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway nel 2008 (La modista), il premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del premio Strega (Almeno il cappello), il premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l'opera omnia e nel 2015 il premio De Sica. I suoi romanzi più recenti sono: A cantare fu il cane e Bello, elegante e con la fede al dito.
Il suo sito è www.andreavitali.info 

Orgoglio e pregiudizio di J. Austen, 12 maggio 2018
Fra i tanti capolavori della J. Austen, Orgoglio e pregiudizio è quello più amato e popolare. L'autrice inventando una sua narrazione del mondo, traccia non solo un quadro brillante e profondo della vita nella campagna inglese di fine Settecento, ma in virtù del genio che possiede di costruire storie attraverso conversazioni leggere e sagaci, offre una geografia delle passioni che illumina il desiderio di felicità che domina l'ingovernabile animo umano, mostrando altresì le responsabilità che abbiamo nei confronti del linguaggio nella ricerca della verità.
Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo nel 1945. Vive dal 1972 a Londra. Laureata in giurisprudenza all'Università di Palermo, ha esercitato la professione di avvocato aprendo a Brixton lo studio legale Hornby&Levy specializzato in diritto di famiglia e minori. La Mennulara (Feltrinelli 2002), il suo primo romanzo, è stato tradotto in tutto il mondo. Da allora ha pubblicato diversi libri tra cui La zia Marchesa (Feltrinelli, 2004), Boccamurata (Feltrinelli, 2007), Vento scomposto (Feltrinelli, 2009), La monaca (Feltrinelli, 2010), Camera oscura (Skira, 2010), Un filo d'olio (Sellerio, 2011), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, Feltrinelli, 2012), La pecora di Pasqua (con Chiara Agnello, Slow Food, 2012), Il veleno dell'oleandro (Feltrinelli, 2013), Il male che si deve raccontare (con Marina Calloni, Feltrinelli, 2013), Via XX Settembre (Feltrinelli, 2013), Il pranzo di Mosè (Giunti, 2014), La mia Londra (Giunti, 2014) e Caffè amaro (Feltrinelli, 2016). Nel 2017 ha girato un docu-film per laeffe, Nessuno può volare, titolo anche dell'ultimo libro uscito per Feltrinelli e ha contribuito con un racconto all'antologia Un anno in giallo edita da Sellerio. Nel 2014 conduce il programma Il pranzo di Mosé sul canale Real Time. Nel 2015 è protagonista con il figlio George del docu-reality per Rai 3, Io & George, un viaggio da Londra alla Sicilia per aumentare la consapevolezza dei problemi affrontati dai disabili. Il 2 giugno 2016 le è stata conferita l'onorificenza dell'Ordine della Stella d'Italia nel grado di Grande Ufficiale.

Le mille e una notte, 30 maggio 2018

Le mille e una notte è un capolavoro sui generis. Prima di tutto, non viene identificato con nessun autore. Probabilmente, si tratta di un'opera di scrittura collettiva, di origine indo-persiana, elaborata in arabo in Egitto fra il 15° e il 18° secolo. In secondo luogo, le storie raccontate da Sharazad rappresentano una sfida chiara alle tradizioni arabe e musulmane. Ad esempio, si parla di sessualità senza censura. Nel 2010, un gruppo di avvocati egiziani ha fatto causa al ministero della cultura, chiedendo di bloccare la diffusione dell'edizione economica del libro e di 'epurarlo' dalle parole oscene. In terzo luogo, Le mille e una notte continua ad essere una fonte d'ispirazione per tanti scrittori. Goethe, Voltaire e J.L. Borghese, per citare qualche nome, ne erano dei grandi ammiratori. Shahrazad è una vera maestra nel narrare, riesce a mescolare tre ingredienti di qualità: uno stile semplice ma efficace, una grande immaginazione e soprattutto un ritmo pieno di suspense. (A. Lakhous)
Amara Lakhous è nato ad Algeri nel 1970. Ha vissuto in Italia per 18 anni e vive a New York dal 2014. Scrive in arabo e italiano. Per le edizioni EO, ha pubblicato Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio, (premio Flaiano per la narrativa e premio Racalmare – Leonardo Sciascia), romanzo da cui è stato tratto l'omonimo film, Divorzio all'islamica a viale Marconi, Un pirata piccolo piccolo, Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario e La Zingarata della verginella di via Ormea. I suoi romanzi sono stati tradotti dall'italiano in otto lingue. 
programma_completo_autori_di_oggi_2018_4.pdf

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