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Su Camminu de Efix

Su Camminu de Efix

12 agosto. Nell'ambito dell'Estate galtellinese 2018, il Comune di Galtellì e il Parco Letterario Grazia Deledda Vi invitano a ripercorrere insieme Su Camminu de Efix

07 Agosto 2018
 Nell'ambito dell'Estate galtellinese 2018, il Comune di Galtellì e il Parco Letterario Grazia Deledda
Vi invitano a ripercorrere insieme
Su Camminu de Efix
Chiesa di San Francesco Galtellì
Inaugurazione domenica 12 agosto 19.30
la mostra resterà aperta sino al 20 agostodalle 18.00 alle 21.30

Pinturas: 
Francesco del Casino, Diegu Asproni, Vissente Floris, Angelo De Santis, Zizzu Pirisi Spanu

Dal Paese di Galte, il Paese del "Canne al Vento", parte grazie a importanti artisti un 'iniziativa culturale e artistica che richiama il pellegrinare del vecchio servo delle Dame Pintor, Efix. Un viaggio particolare, da mendicante, evocato e presagito dal povero Efix che parte dai nostri stradelli impolverati della Baronia, per finire nella piena Barbagia. Un viaggio, un pellegrinare misto tra fede e laicità, un viaggio di andata e di ritorno, un viaggio tra paesi, chiese e santuari, un viaggio importante, ultimo, perché ce n'è da osservare, ce ne sono luoghi e momenti per soffermarsi a guardare. Così come Efix quindi, con questo stesso spirito, la seguente collezione artistica si presenta, con il mero intento di coinvolgerci tutti, turisti e locali, in un viaggio legato alla conoscenza, alla scoperta, al vivere luoghi e rapporti umani di un tempo che fù, ma che nella Galte del Canne al vento, potete ancora ritrovare attualmente. I tesori ed il mistero di un borgo antico, di tempi andati, di piccole viuzze, risplendono di intensa luce, grazie anche a queste opere artistiche, che la piccola Calte di Efix ancora una volta promuove per e per i fini palati di lettori e viaggiatori "deleddiani".
Il Sindaco Giovanni Santo Porcu

Sono onorato di rivestire il ruolo di Amministratore e Assessore alla cultura, partendo con un appuntamento rilevante per Galtellì, riguardante Grazia Deledda nel contesto del Parco Letterario. La partecipazione alla mostra di ospiti illustri quali Francesco del Casino, Diego Asproni, Vincenzo Floris, l'artista locale Zizzu Pirisi e del giovane Angelo De Santis, è occasione per valorizzare la comunità galtellinese che intende investire e crescere ulteriormente in cultura. L'auspicio è che questo primo appuntamento a Galtell nella Chiesa di San Francesco sia l'inizio di un percorso itinerante che possa proseguire nei paesi visitati dal povero mendicante Efix figura centrale della Canne al Vento na che interessano paesi quali Orosei, Dorgali, Mamoiada, Sarule, Orani, Nuoro, Fonni, Bitti...
L'Assessore alla Cultura Vincenzo Gallus

Per "Il cammino di Efix": Grazia Deledda tra i suoi pittori.
Di Neria De Giovanni
Grazia Deledda sarebbe stata molto lieta di visitare questa mostra di pittura che illustra il cammino del "suo" Efix tra i santuari della Baronia e della Barbagia. Grazia ebbe sempre un rapporto privilegiato con l'arte. Dal 1912 fino al 1919 trascorreva le sue vacanze prima ad Anzio poi a Viareggio e proprio qui, in Versilia, insieme ai figli e alla sorella Nicolina, pittrice di valore, approfondì amicizie con importanti artisti toscani come Lorenzo Viani, Plinio Nomellini e Arturo Dazzi. Questi ultimi l'hanno ritratta con affetto e rispetto, in una parola, con ammirazione.
Che Grazia attribuisse molta importanza all'arte figurativa lo ha dimostrato fin dai primi passi nella scrittura. Infatti già nel 1893 per illustrare il racconto "Mal occhio" sulla rivista romana "Natura e arte", invia lei stessa 4 disegni acquerellati di Giacinto Satta, che Massimo Pittau pensa possa essere stato il "modello" per il personaggio di Giacinto in "Canne al vento". L'anno successivo, nel 1894, chiede al corregionale Antonio Ballero dei disegni per le sue "Leggende sarde".
Ma è con il grande Giuseppe Biasi che la Deledda ebbe la collaborazione più lunga, dal 1909 al 1923: fu lui ad illustrare, tra l'altro. "L'incendio nell'oliveto" e "La festa del Cristo". Il pittore nuorese Bernardino Pulazzi, della schiera romana dei pittori "baguttiani", fu anch'egli vicino alla Deledda che, a riprova della sua familiarità con gli atelier degli artisti, nel romanzo "Nel deserto" descrive nei minimi dettagli proprio lo studio di un pittore a via Bagutta.
Cosl oggi sono proprio loro, i pittori, che accompagnano idealmente Grazia Deledda rivedere il suo Efix: mentre riporsa İn un caminino sasseo, simbolo dei dolori della vita, in una prospettiva vagamente cristologica, nel quadro di Asproni; o in compagnia di altri mendicanti che insieme a lui affrontano umiliazione e povertà, sottolineate dal monocromatisano, come illustrato da Zazzu Pirm; oppure è l'Efix segnato da rughe che raccontano i tanti anni e le tante sofferenze nel ritratto di de Santis. Ma anche il cavallo rosso, in primo piano, nel quadro di Vissente Floris su cui forse Efix ha riconosciuto don Predu in pellegrinaggio e si è voluto perciò nascondere quasi dentro un'armatura, come descritto da Francesco del Casino che lo ritrae nella rigidità di spigoli vagamente cubisti, a rimarcare la durezza dell'espinzione davanti allimmagine sacra di Maria Maddalena.
Sembra di vederlo, il vecchio ero delle dame Pintor, inginocchiato in preghiera davanti all'immagine sacra di Maria Maddalena Adesso Efix e Grazia Deledda, il personaggio e la sua autrice, sono qui, con noi, ad ammirare questa mostra.
E sorridono.

Vedi il programma con i testi e  alcune opere in allegato
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