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L'antica Vasinni di Isabella Morra, la voce più autentica del '500. Di Piera Chierico

L'antica Vasinni di Isabella Morra, la voce più autentica del '500. Di Piera Chierico

D'un alto monte onde si scorge il mare / miro sovente io, tua figlia Isabella, / s'alcun legno spalmato in quello appare, / che di te, padre, a me doni favella...

22 Marzo 2020
Con il Patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco e 
il Patrocinio dell'Accademia Nazionale di San Luca
I Parchi Letterari in collaborazione con la Società Dante Alighieri 
Vi invitano a celebrare insieme la
Giornata Mondiale della Poesia indetta dall’Unesco
e la

Giornata Internazionale delle Foreste istituita dalle Nazioni Unite
con il Parco Letterario Isabella Morra 
a 500 anni dalla nascita della poetessa lucana

di Piera Chierico*

Vedi il programma generale

D'un alto monte onde si scorge il mare / miro sovente io, tua figlia Isabella, / s'alcun legno spalmato in quello appare, / che di te, padre, a me doni favella...

In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, non si può non parlare di Isabella Morra, poetessa lucana del XVI secolo. Indicata da Benedetto Croce come la "voce più autentica e originale del '500", oggi è studiata in tutte le scuole e i suoi versi pubblicati in varie antologie.

Nel 1993 è stato istituito a Valsinni il Parco Letterario Isabella Morra a testimonianza del forte legame della poetessa con la sua terra natìa. Importanza assumono sia la vicenda letteraria che umana di questa straordinaria donna e parlarne non è semplice, data la complessità del suo vissuto e dei suoi versi.

Nasce a Favale (odierna Valsinni) nel 1520 e vive le conseguenze della guerra combattuta da Francia e Spagna per il dominio del Regno di Napoli, che le porterà via l'amato padre, filofrancese, costretto all'esilio. Partito il genitore, viene rinchiusa tra le quattro mura del vetusto castello dai fratelli, custodi del suo onore e delle sue virtù che non le negano però la possibilità di continuare studiare, affidando il suo sapere a un precettore.

Dal castello vede il monte e il fiume, oggi tipici luoghi morriani e a loro affida i suoi versi, i suoi sospiri di giovane donna e le sue speranze. Petrarchista di orientamento, scrive dei versi struggenti, carichi di malinconia. La natura cicostante è cantata in tutte le sue forme e citata nelle varie poesie. 

Dal monte Coppola "scorge il mare" da dove scrive un'accorata preghiera al padre chiedendogli di tornare in patria. Oltre il Coppola, l'infinito. Unico conforto ad una vita di solitudine: la poesia, pane quotidiano che riesce a lenire la sua anima tormentata.Tra le mura della sua stanza, piange la sua condizione di donna e di meridionale. La speranza è quella di abbandonare quel triste luogo per vivere "in più felici sponde", ma le saranno negati sia un matrimonio, sia la vita conventuale.

Proprio nel momento di rassegnazione, dovuta alla fede, conosce, durante una visita a Bollita (odierna Nova Siri) il nobile spagnolo Diego Sandoval de Castro, marito dell'amica Antonia Caracciolo. Descritto come un novello Marte dalla bellezza del dio Apollo, Diego era anche um affermato poeta. Tra i due, anime affini, nasce un sentimento. Canta il menestrello di Favale tra le strade del borgo antico: "un lamento così patito, infin qualcun l'avea sentito, che non aveva l'animo tanto arso, messer Diego Sandoval de Castro, nobile signore e rispettoso amante, dell'arte, della terra e delle piante, che si accingea a portar soccorso alla poetessa senza rimorso".

Scoperto questo sottile contatto tra i due, che mantenevano la loro relazione scrivendosi e scambiandosi i propri versi, i fratelli di lei uccidono prima il pedagogo di Isabella, tramite tra i due, Isabella, all'interno del castello e Diego Sandoval durante un agguato nel bosco di Noepoli. L'onta del disonore doveva essere lavata con il sangue. 

Se Isabella ha vissuto nel silenzio la sia vita mortale, non è stato invece silenzioso il suo ricordo. La sua morte ha suscitato scalpore e grazie alla perfezione dei suoi versi assurge ora agli allori della vita immortale. Raffinata poetessa è indicata anche come uma femminista ante litteram, donna che "sexum superando" ha combattuto la mentalità dell'epoca, maschilista e chiusa, per godere di un briciolo di felicità. Celebre il suo verso: "... E donna son e contra le donne dico"

Oggi, come già aveva scritto Benedetto Croce nel 1928,antesignano dei Parchi Letterari, un qualcosa simile a un cultu si è riacceso a Valsinni intorno alla figura della poetessa Morra. Nel 1991 è nata "L'Estate d'Isabella", manifestazione estiva dedicata alla poetessa che vede mentrelli e cantastorie esibirsi tra le strade del borgo, mentre nel castello animatori in abiti d'epoca raccontano la sua storia, portata ogni sera in scena, poi, nel teatro locale ai piedi del castello.

 Cenacoli sotto le stelle permettono di gustare cibi tradizionali sulle note e canti dei Menestrelli... Senza Re. Quest'anno si festeggerà la trentesima edizione della manifestazione, nell'anno dei 500 anni dalla nascita di Isabella

 Piera Chierico. Animatrice del Parco Letterario Isabella Morra

Rivedi la puntata di Borghi d'Italia a Valsinni (Mt), nel Parco Letterario Isabella Morra. Il borgo antico, la chiesa, il castello con il racconto dei cantastorie e la musica dei menestrelli tra i colori e i sapori di un luogo avvolto nel mito

Visita anche 

Parco Letterario Isabella Morra

Premio Letterario Isabella Morra

Castello Isabella Morra di Valsinni

Menestrelli...senza Re

Protezione Civile Valsinni

Taberna de li fratelli

Pro Loco Valsinni

Comune Valsinni



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