“Il Cristo che sta dietro la tenda giallastra dell’altare, e che solo due volte all’anno viene mostrato al popolo, scende dal suo nascondiglio e cammina…” Canne al vento
Festeggiamenti in onore del Santissimo Crocifisso di Galtellì
Sorta col nome di Santa Maria delle Torri in periodo medievale, la Chiesa parrocchiale di Galte venne ingrandita e reintitolata al SS. Crocifisso ai primi del 1400, con l’arrivo della miracolosa immagine del Cristo.
La preziosa e misteriosa statua lignea, in stile gotico-toscano del XIV sec., era destinata a Sarule, dall’Arcivescovo di Pisa. Un vecchio legno l’accolse nei lidi in quel di Orosei. Diretti a Sarule, i buoi che la trasportavano, una volta arrivati a Galtellì non vollero più muovere un passo avanti. Così dopo ore di inutili tentativi si decise di sistemarla nella chiesa parrocchiale di Galtellì.
Un Cristo dall’espressione dolce e rassegnata, dolorosa e composta, senza alcuna stilizzazione,inchiodato su due assi di legno, con i capelli lunghi e spioventi sul dorso, dietro la nicchia dell’altare maggiore, sudò sangue per ben tre volte: nel 1520, nel 1612 e nel 1667.
“Il Cristo che sta dietro la tenda giallastra dell’altare, e che solo due volte all’anno viene mostrato al popolo, scende dal suo nascondiglio e cammina…”
La chiesa custodisce anche tutti i paramenti sacri che indossarono i lontani vescovi: pianete, piviali, calici d’argento, un arazzo della seconda metà del 1600, un bellissimo organo a canne del 1729 di scuola napoletana e numerose altre statue lignee di maestranze sarde, campane e spagnole.
Organizzazione a cura di Galtellì Comunità ospitale: www.galtellicomunitaospitale.it
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