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Andrea Zanzotto

Andrea Zanzotto è nato il 10 ottobre 1921 a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita. Educato alla sensibilità per il paesaggio dal padre pittore, trascorre un’infanzia stimolata da una ricca presenza di tipi originali e stravaganti nella mitica Cal Santa, vero teatro all’aperto di tradizioni popolari, tra filastrocche e arie d’opera, narrazioni fantastiche e reali, mentre intorno e sullo sfondo non smette di ammirare la scenografica sequenza delle colline e delle Prealpi, dei prati e delle acque, dei fiori e delle piante. 
 Dopo la maturità magistrale a Treviso, nel 1939 si iscrive alla facoltà di lettere a Padova, dove avrà come professori Diego Valeri e Concetto Marchesi e tra gli amici Giulio Alessi, Ettore Luccini e Tono Zancanaro. 
 Dopo la laurea nel 1942 e conclusa la travagliata esperienza resistenziale, comincia nel dopoguerra il suo lungo itinerario di insegnante, dopo un periodo in Svizzera nel ’46 - ’47. 
 Nel 1951 pubblica la sua prima raccolta di versi, “Dietro il paesaggio”, seguita pochi anni più tardi da “Vocativo”, nel 1957. Tra la fine di quel decennio e il successivo Zanzotto scopre e rivela un primo rapporto con i Colli Euganei, che diventano scenario di alcune poesie e di numerose escursioni con la compagnia di poeti, artisti e intellettuali padovani.
Seguiranno nei decenni successivi numerose altre opere poetiche, tra cui ricordiamo “La Beltà” (1968), e la trilogia poetica composta da “Il Galateo in Bosco” (1978), “Fosfeni” (1984) e “Idioma” (1986).
Nell’ultimo scorcio del ’900 Zanzotto accentua la sua indignazione contro il degrado paesaggistico e ambientale che brutalizza in modo particolare la nostra regione, che da locus amoenus diventa locus horridus.
All’interno del suo percorso biografico tutto alto-trevigiano, Zanzotto manterrà con Padova un legame costante, con frequentazioni che si protrarranno per l’intero corso della sua vita, a cui va aggiunto tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio un rinnovato e fervido interesse per il territorio euganeo, comprovato da un’altra sequenza di poesie ambientate in questo particolare paesaggio e da illuminanti pagine in prosa dedicate ai Colli Euganei.
L’originalità di questa esperienza poetica, all’interno della vastissima produzione di Zanzotto, è forse l’unico vero ambiente naturale alternativo a quello natio, alle amate colline del Quartier del Piave.

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