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Un viaggio a Zante è un viaggio alla ricerca delle radici della cultura dell’Europa moderna
Zacinto
(Solomos) |
A Zacinto
(Foscolo) (Milano,1803) |
L’isola di Zante è sia per Foscolo sia per Solomos la patria, il luogo d’origine, di cui, da lontano, si ricorda con nostalgia la bellezza.
Nel mare, che circonda l’isola, infatti, secondo la mitologia greca, “nacque Venere” che con il suo sorriso ha donato parte del proprio fascino ai luoghi, in cui è vissuta, per cui le valli, le colline, i monti e persino i “dirupi” presentano un aspetto armonioso. Mentre Solomos si limita a descrivere l’incanto del paesaggio, Foscolo aggiunge a questa tematica, quella dell’esilio. Il poeta è convinto, infatti, che non rivedrà più la propria terra d’origine, ma morirà in una terra straniera. I due poeti scelgono la stessa forma metrica: il sonetto che nella sua brevità condensa il senso di rimpianto e di nostalgia che suscita il ricordo della patria lontana.
Διονύσιος Σολωμός, Ποιήματα, A cura di Cristina Contilli e Silvio Corsini (2007)
L'opera di Solomos e Foscolo è sempre legata alla loro terra d'origine attraverso le evocazioni paesaggistiche ed emotive. Zante fu il luogo della loro ispirazione poetica e i ricordi di quell'epoca, che vide l'isola storicamente legata a Venezia ma già proiettata verso l'indipendenza della Grecia, sono ancora vivi oggi.