La Cucina
Së vu fà na bbona mangiatë haja scì da tatë! - (Se vuoi fare una buona mangiata, devi ritornare da tuo padre!)
“
Poche città mi emozionano quanto Melfi per le opere d’arte, per i costumi, per la bontà dei suoi prodotti... ”; così il gastronomo
Luigi Veronelli.
La cucina di Melfi è semplice e genuina, ma di ottimo gusto, e unisce alla perizia delle massaie, appunto, ottimi prodotti del luogo.
Tra i piatti tipici ricordiamo: specialità di paste fatte a mano, orecchiette, fusilli e
“macquarnara” ( dei tagliolini grossolani, ottenuti con una speciale matterello), conditi con il sugo di carne; la “
m’nestra mar’tat’” con le verze, cicorie e cotenne di maiale; lu
“cutturidd”, bollito di carne di pecora; li “
miglilatidd”, involtini di interiora di agnello o capretto da latte cotte al forno con le patate.
Tradizionale nei giorni di Pasqua, lu “
cuc’nidd” preparato con le cordoncelle (costine di cardi) in brodo d’agnello, fomaggio e uova strapazzate.
Nel periodo natalizio sulla tavola compaiono i “
calzoncelli”, piccoli panzarotti ripieni di mandorle o castagne (questa versione è maggiormente riservata al mese di ottobre) e cioccolato.
Infine, sempre a Natale, le
“pettole”, pasta lievitata fritta e condita con vincotto.
Tra i prodotti tipici sono da annoverare le
“mozzarelle nei purrazzi”, ovvero in foglie di asfodelo, che conferiscono aroma al prodotto; le salsicce e le soppressate ancora “fatte in casa”.
A cura di Michelangelo Levita
Le Pettole
Ingredienti:
500 g di farina 00
12g di lievito di birra
375 ml di acqua tiepida
mezzo cucchiaio di sale grosso
olio extravergine per friggere
vincotto q.b.
Setacciate la farina, fate al centro una fontana e scioglietevi il lievito di birra con poca acqua tiepida. Sciogliete il sale grosso nell'acqua rimanente e versatela a filo poco alla volta nella farina. Impastate fino ad ottenere un risultato molto morbido e se necessario, aggiungete altra acqua.
Mettere l'impasto in una ciotola coperta con un foglio di pellicola, a lievitare in forno spento con la luce accesa per circa due ore e lasciatelo lievitare fino a quando il composto non avrà triplicato il suo volume.
La frittura va fatta a immersione in un tegame a bordi non troppo bassi e colmo di olio. Scaldate l'olio; bagnate un cucchiaio in una ciotola d'acqua e usatelo per prelevare l'impasto a cucchiate e spingerlo nell'olio.
Le palline si gonfieranno subito, muovetele e giratele in continuazione nell'olio caldo fino a farle dorare. Infine, estraetele dall'olio e bagnatele nel vincotto o nel miele. Servitele molto calde per apprezzare la croncatezza .