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Tasca d'Almerita un'azienda d'eccellenza tra tradizione e innovazione

01 Dicembre 2020
Tasca d'Almerita un'azienda d'eccellenza tra tradizione e innovazione
“La terra non è del proprietario, ma di chi la coltiva”; noi abbiamo solo il dovere di raccontarne la storia universale, di custodirla e di preservarla, per le generazioni future dalle quali l’abbiamo presa in prestito".

La tenuta Regaleali è quel luogo unico e immerso nella meraviglia da cui ha inizio la storia dell'azienda Tasca d'Almerita, una tra le migliori eccellenze enologiche italiane. Si trova a metà strada tra due Parchi Letterari, a destra confina con le Madonie e Aliminusa dove si trova il parco dedicato a Giuseppe Giovanni Battaglia e a sinistra si avvicina a Polizzi Generosa con il parco di Giuseppe Antonio Borgese. Un territorio ricchissimo di cultura, di storia e anche di varietà territoriale. 

Scopriamo insieme a Francesca Borghese, responsabile eventi culturali Tasca d'Almerita, la filosofia della sua famiglia che tra tradizione e futuro porta avanti un approccio che cura il paesaggio, in tutti i suoi aspetti e lungo tutta la filiera.
Un metodo il loro che tiene conto degli impatti che la produzione di una bottiglia ha sull’ambiente, con un'attenzione molto alta sia verso la natura come patrimonio da tutelare attraverso azioni sostenibili sia a sostegno della cultura locale perchè Tasca d’Almerita riconosce il valore della cultura per la crescita del territorio e per lo sviluppo della sua identità.

Dietro ogni bottiglia prodotta c'è tutta una storia fatta di tradizione e innovazione. Quali sono i principi e la filosofia che da sempre guidano la famiglia Tasca d'Almerita? 
Dietro ogni nostra bottiglia di vino c’è la storia di una famiglia che da otto generazioni dedica la propria vita ad assecondare il sapere e il volere della Natura: un amore nato nel 1830, con l’acquisto della tenuta Regaleali, dall’arabo “Rahl Alì”, il casale di Alì, 1.200 ettari nelle campagne di Sclafani Bagni, al centro della Sicilia. Regaleali è la casa di famiglia, un’azienda agricola, un laboratorio a cielo aperto della viticoltura in cui sperimentiamo tecniche agronomiche ed enologiche che ci permettono di creare vini di qualità e di praticare una vitivinicoltura sostenibile. Qui è dove i sogni sono diventati realtà. Da quello del conte Giuseppe Tasca, che sul finire degli anni Sessanta crea una riserva del Rosso Regaleali, primo vino da vigna unica in Sicilia (Rosso del Conte), alla visione di Lucio Tasca che sperimenta le prime varietà internazionali, tracciando una strada poi seguita da molti. Per celebrare i cinquant’anni di matrimonio con la moglie Franca, nel 1984 il conte Giuseppe crea il Nozze d’Oro, un blend di Inzolia e Sauvignon, dalla stupefacente longevità. Oggi, 190 anni dopo, quella storia è nelle mani di mio marito Alberto che – affidandosi al valore delle persone – conduce un appassionato lavoro di squadra, scommettendo tutto sulla sostenibilità e sul grande potenziale qualitativo dei vini siciliani. 
Dal 2001 Alberto, ottava generazione della famiglia, ha intrapreso un percorso di valorizzazione dei territori particolarmente vocati alla viticultura. In tutte le nostre bottiglie di vino proviamo a racchiudere la nostra personale visione del mondo, soprattutto in tema di responsabilità. Perché la nostra agricoltura si è sempre basata su principi di sostenibilità. Che significa? Utilizziamo tutte le tecniche e le conoscenze disponibili per non arre­care danno al suolo, alle piante, all’ambiente e alle prossime generazioni. Per questo, scegliamo di non utilizzare alcun agente chimico o scorciatoia che possa risultare dannosa, attribuendo preferenza al lavoro manuale, a metodi di difesa integrata e a tec­niche agronomiche preventive. In questo, da generazioni, siamo affiancati da un “esercito” di uo­mini e donne, orgoglioso del proprio lavoro, pronto a tutto pur di assecondare la Natura e non compro­mettere mai il futuro. Per noi, produttori di vino a livello artigianale e familiare, è molto importante essere at­tenti e precisi nelle scelte agronomiche che determinano la salute del territorio in cui viviamo e lavoriamo. Così come è necessario misurare l’impatto di ogni azione che compiamo. L’obiettivo non è produrre vini sostenibili, ma produrre vini buoni ed eleganti in modo sostenibile. 

La Sicilia è una regione che possiede un’enorme ricchezza varietale, qual è la peculiarità che contraddistingue la tenuta di Regaleali e i suoi terreni? 
Regaleali è una Tenuta di quasi 600 ettari, con 12 tipologie di suoli diversi, 6 colline tra i 400 e i 900 metri sul livello del mare, 68 ettari di zone naturali dove vivono 44 specie protette a rischio di estinzione, tante colture diverse dalla vite, come olive, grano, mandorlo. Regaleali va intesa come una isola a sé stante, un Monopole da studiare e conoscere con precisione. Tutti i vini provengono da una singola vigna o da più vigne, sempre all’interno della stessa Tenuta, con caratteristiche diverse per sistema di allevamento o tecnica di potatura. La Tenuta Regaleali è un luogo pienamente siciliano, che percorso nel suo insieme non somiglia a nessun altro posto nel mondo. Soprattutto, non somiglia a nessun altro vigneto nel mondo: caratteri nordici in pieno sud, come le sensibili escursioni termiche tra il giorno e la notte; caratteri meridionali in un contesto quasi montuoso, come la qualità della luce, accecante però limpida, mai opalescente. Ogni vitigno trova un habitat unico, ogni vendemmia offre una sola opportunità̀ all’ agronomo e all’enologo della Tenuta. I caratteri delle uve tipiche di questo territorio – Catarratto, Grillo, Perricone, Nero d’Avola – vengono esaltati e plasmati in direzioni sconosciute al resto della regione; quelli delle varietà internazionali – Cabernet Sauvignon, e Chardonnay della vigna San Francesco – prendono sfumature aromatiche e gustative originali.  

 Negli anni alla tenuta madre se ne sono aggiunte altre che valorizzano le varietà autoctone facendo conoscere a tutti una Sicilia sempre diversa. I caratteri delle uve classiche dell’isola e quelli delle varietà internazionali come vengono da voi utilizzate? E quali risultati avete raggiunto? 
 Sì, cinque Tenute, ognuna con peculiarità diverse e con una forte personalità, luoghi simbolo di varietà autoctone identificative dei territori. Oltre a Regaleali, luogo di sperimentazione costante e ricerca, siamo a Salina e a Vulcano, nelle Isole Eolie, con la Tenuta Capofaro, dove il racconto passa attraverso la Malvasia delle Lipari, varietà con la quale diamo vita a vini riconoscibili, nati da un territorio con caratteristiche precise (suolo vulcanico e interazione con il mare). Sull’Etna, con il progetto della Tenuta Tascante, dopo anni di ricerca, di degustazioni e diversi tentativi di vinificazione delle varietà locali, oggi vinifichiamo Contrada per Contrada ottenendo quattro espressioni originali di Nerello Mascalese che raccontano la storia delle eruzioni del vulcano attraverso il vino. A Mozia proseguiamo la collaborazione con la Fondazione Whitaker; qui ci prendiamo cura di 12 ettari di vigna di Grillo, facendo rivivere il “Vino dei Fenici". Nella Tenuta Sallier de La Tour, nella DOC Monreale, abbiamo scommesso sul Syrah, una varietà che abbiamo studiato in ogni suo aspetto agronomico e produttivo. L’idea di base, impiegare un’uva cosiddetta “internazionale”, sembra andare controcorrente rispetto alla ricerca delle radici autoctone della nostra ricchissima isola. Noi però siamo sempre più convinti che alcuni vitigni vocati, come in questo caso proprio il Syrah, sappiano tradurre al meglio la “lingua” di un determinato territorio 

Siete stati l'unica azienda in Sicilia ad aver ricevuto l'ambito riconoscimento de il Premio Cantina Europea dell’anno Wine Enthusiast, 2019. La motivazione è perchè diffondete il messaggio di sostenibilità. Cosa è la sostenibilità per Tasca d'Almerita?
La sostenibilità per noi è misurazione e condivisione. Quando 10 anni fa abbiamo aderito a SOStain, programma di sostenibilità per la viticoltura siciliana, lo abbiamo fatto con la convinzione di iniziare un percorso di acquisizione di consapevolezza, perché volevamo sapere esattamente che effetto ha ogni azione che compiamo in vigna, in cantina e in generale in tutta l’organizzazione. In questo senso, SOStain ci offre la possibilità di misurare costantemente, tramite rigorosi indicatori scientifici, il nostro livello di sostenibilità per preservare l’emozionante territorio che ci è stato dato in prestito e per migliorarci continuamente. Ma la misurazione è finalizzata alla condivisione. Condividere significa etimologicamente “possedere insieme”, che noi interpretiamo come “custodire insieme”. Partiamo dal principio che “la terra non è del proprietario, ma di chi la coltiva”; noi abbiamo solo il dovere di raccontarne la storia universale, di custodirla e di preservarla, per le generazioni future dalle quali l’abbiamo presa in prestito. 

Ogni anno per trasparenza e chiarezza pubblicate il report della sostenibilità della vostra azienda. Nel vostro ultimo report che dati importanti ci sono? 
 Oltre 400 tonnellate di Co2 in meno immesse in atmosfera negli ultimi due anni, pari alle emissioni assorbite da circa 2000 alberi di arancio nell'arco di 10 anni; più di 500.000 kWh di energia da fotovoltaico prodotta, che è come dire risparmiare l’equivalente dell’anidride carbonica liberata nell’atmosfera da un aereo che percorre 829 volte la tratta Roma-Londra; il traguardo di 1.600.000 bottiglie alleggerite dal 2011 ad oggi (+31,2% rispetto al 2018) con conseguente riduzione non solo delle emissioni, ma anche delle materie prime - gasolio, sabbia, soda, calcare – necessarie per fabbricare una bottiglia di vetro. E ancora, 54 posti di lavoro in più creati negli ultimi 4 anni, 55.000 euro destinati, soltanto nel 2019, a progetti per lo sviluppo del territorio Sicilia (tra questi, per citarne alcuni, il Malvasia Day, Cogito, Palermo – Montecarlo etc.). 

Una sostenibilità che avete la cura anche di mettere per scoprire il territorio. Mi viene in mente ad esempio il trekking nella Tenuta Regaleali. Che percorso ha? 
Al fine di promuovere il territorio e permettere al visitatore di scoprirlo in totale autonomia, dal 2015 abbiamo attivato in Tenuta Regaleali una rete di 20 km di percorsi trekking praticabili anche in bicicletta e di corsa. La rete si articola in 3 diversi sentieri, adatti a tutti: il percorso San Lucio, il percorso San Francesco e il percorso Grandi Vigne, tutti inseriti in una mappa e ben segnalati da appositi cartelli realizzati in legno di castagno. 

Tasca d’Almerita sostiene con molteplici progetti anche la cultura locale perchè è consapevole del valore intrinseco di un territorio e delle risorse che lo costituiscono. Potete raccontarci di piu' di queste iniziative a partire da Cogito?
Partendo dal presupposto che cultura e coltivare hanno la stessa radice, cerchiamo sempre di valorizzare il territorio offrendo anche il nostro sostegno alla cultura locale e mettendo al centro la Sicilia, nella sua unicità e diversità. In particolare, per valorizzare tutto ciò che “vive” attorno al sistema produttivo, come l’ambiente, il paesaggio, la cultura e le tradizioni della comunità, abbiamo ideato “Cogito, un aperitivo per la mente”, serie di incontri finalizzati alla discussione collettiva di temi controversi di interesse generale. Cogito guarda la nostra realtà in termini positivi per un miglioramento continuo, per analizzare i fenomeni culturali, per creare spazi di coesione e interazione sociale, realizzare occasioni di scambio. Divertendosi. Cogito è un “defibrillatore sociale” improntato sull’ottimismo, sulla valorizzazione del Bene Comune. L’obiettivo è arrivare a un ragionamento critico condiviso, a un “pensare insieme” all’interno di spazi di confronto e crescita. Ecco perché si cogita insieme: in spazi conviviali, in conversazione con scrittori, giornalisti, intellettuali, artisti, scienziati, professionisti del mondo creativo, attraverso proiezioni audiovisive, spettacoli teatrali, mostre e degustazioni. Cogito coinvolge scuole, università, associazioni.  Dubium sapientiae initium: è solo con il dubbio che inizia la conoscenza. Cogito riflette e fa riflettere: futuro, italianità, ambiente, tecnologia e intelligenza artificiale, ma anche intelligenza delle piante, educazione, universo, sono soltanto alcuni temi. Ad oggi sono stati realizzati 13 eventi e 5100 ospiti.

Annalisa Nicastro

Credits Foto ©Tasca d'Almerita

Per approfondire: www.tascadalmerita.it

Riproduzione riservata © Copyright I Parchi Letterari

Annalisa Nicastro
E' Direttrice Responsabile di ParkTime, il magazine dei Parchi Letterari. Ha fondato la rivista di musica online SOund36 che dirige da 13 anni. Parla Tedesco, Inglese, Francese e Nederlandese, dopo essersi laureata in Lingue e Letterature Straniere alla Sapienza di Roma inizia a viaggiare e arriva a Berlino come corrispondente per l'ANSA. Ha scritto su numerose testate tra le quali l'Ulisse dell'Alitalia e Leggere:Tutti, di cui è stata Direttrice Responsabile. Crede, sempre e ancora, nel valore delle persone, della parola e che un pezzetto di carta possa creare un (nuovo) Mondo.


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