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W le differenze, W la parità dei diritti

09 Dicembre 2020
W le differenze, W la parità dei diritti
L'associazione Fondazione Luciano Massimo Consoli porta avanti i diritti delle persone LGBT, al loro diritto all’uguaglianza e al rispetto, all'amore come Diritto Umano inalienabile. Intervista ad Alba Montori di Ginevra Sanfelice Lilli

Prof.ssa Alba Montori, lei è il Segretario della “Fondazione Luciano Massimo Consoli” e ho avuto il piacere di incontrarla in occasione della commemorazione, presso il Parco letterario dedicato a Pasolini a Ostia gestito e curato dal Centro Habitat Mediterraneo Lipu. Dopo l'esempio che ciascuno di noi può dare, come è possibile oggi sensibilizzare le persone alle diversità, alla uguaglianza delle minoranze, al riconoscimento, alla conoscenza e  alla tutela dei diritti dell’uomo? 

Intanto ringrazio di questa opportunità di far conoscere un po' la nostra attività, che è insieme culturale, sociale e politica, ovvero la nostra associazione Fondazione Luciano Massimo Consoli di cui è presidente Claudio Mori. Ho voluto inventarla subito dopo la morte di Massimo Consoli, amico e compagno di tante lotte fin da quando eravamo ancora adolescenti.  L’associazione è nata per continuare la sua opera e siamo solo un piccolo gruppo di amici, di ogni visione politica, e ci siamo ritrovati assieme per continuare l'opera di promozione e diffusione culturale portata avanti per tutta la vita dal nostro comune amico. 

Consoli è stato ricercatore, storico, scrittore, editore, giornalista, attivista politico: autodidatta e animato nella sua azione per la libera sessualità dalla sua storia personale e dalla passione per la ricerca si documentazione  sulle questioni sessuali e su quanti ne erano stati studiosi. 

L'innata ansia di libertà, il rifiuto deciso di ogni forma di oppressione e violenza dell'uomo sull'uomo sono state le motivazioni profonde che ci hanno fatto incontrare, 17 anni io, quasi 19 lui, in una riunione anarchica, e abbiamo stretto una amicizia durata tutta la vita e che dura ancora ... Il frutto documentale delle ricerche e dell’attività di Massimo Consoli costituisce oramai il Fondo a suo nome all'Archivio Centrale dello Stato, e contiene la cospicua collezione di documenti, manoscritti, libri, riviste, audiovideo ed altro, raccolti nell’arco dell’intera sua vita, come attivista politico a 360 gradi per i diritti del popolo LGBT; grazie anche al nostro impegno è ormai da vari anni a disposizione di ricercatori e studiosi. 

Fin dal 1959 si è assunto in Italia il compito di essere la memoria storica del movimento gay, mentre promuovevamo in pochi ardimentosi le tante battaglie della seconda metà del secolo scorso contro le discriminazioni sessiste e lo stigma sociale e culturale della gente omosessuale, trans e lesbica, delle donne, dei disabili.  Proprio documentando la cultura prodotta dagli omosessuali, a lungo misconosciuta e discriminata, Massimo ha cercato di motivare decisamente le persone LGBT a prendere coscienza del loro diritto all’uguaglianza e al rispetto, all'amore come Diritto Umano inalienabile.   

E vengo alla seconda parte del primo quesito: è ormai evidente a moltissimi come dal corpo straziato di Pierpaolo Pasolini, dal ricordo dell'uomo, del Poeta e della sua opera, che inizialmente in pochi abbiamo coltivato, malgrado i tentativi di distruggerne anche la memoria oltre che la vita, è nata una gran quantità di iniziative che hanno permesso a tanti di conoscerlo e di crescere attraverso la sua opera poetica, cinematografica e letteraria.  Mi viene in mente in particolare la sinergia involontaria, oserei dire telepatica, tra persone, gruppi e azioni assai diversi tra loro e addirittura estranei, che ha trasformato una squallida sterrata, triste teatro di orrore e violenza assassina, dove solo in pochissimi amici ci recavamo come cospiratori a ricordare il Poeta, in un bel sito del ricordo perenne, per tutti: un Parco Letterario vivo e pieno di amore in ogni giorno dell'anno, allietato dalla gaiezza di piante e uccelli e animali che lì tra quelle pietre hanno fatto dimora e che assieme proteggiamo con l’insostituibile, amorevole supporto della LIPU

Una lezione culturale di nonviolenza e rispetto per chiunque, chiara e semplice, anche per chi odia la gente omolesboransbisex, che può (gli esempi non ne son mancati) indurre a ridimensionare e stemperare odio e violenza in generale e sessista in particolare probabilmente meglio e più efficacemente di sanzioni e gravose condanne.    

Il 10 dicembre ricorre appunto la Giornata mondiale dei diritti umani. La strada delle nostre libertà  è pavimentata di atti di ribellione pagati spesso con il sangue. Mi vengono in mente Ipazia, Giordano Bruno, Beatrice Cenci, Artemisia Gentileschi e lo stesso Pier Paolo Pasolini.  Questo tipo di coraggio che coraggio è ?       

 I diritti umani esistono, per tutti, a prescindere che lo si voglia o no: costituiscono parte integrante della personalità e della vita di ciascuno e possono solo essere esercitati da ognuno e rispettati da tutti gli altri. E il diritto all’Amore, alla Felicità e quindi al Rispetto, qualsiasi sia la propria identità, il proprio genere e le proprie scelte d’amore, è diritto umano, e come tale non alienabile. Anzi occorre difendere questo principio ogniqualvolta esso viene coartato, negato, conculcato, ed è giusto difendere chi è oppresso per questo. 

La coscienza di ciò è presente in me da che ho memoria e la mia memoria personale comincia da quando avevo solo 7 od 8 mesi di vita. Perciò sono profondamente convinta fin da piccolissima che ribellarsi a chi voglia imporre con violenza la sua volontà, a noi o a chi amiamo, o anche semplicemente a un'altra persona, non è soltanto giusto, ma doveroso e necessario. Certo per riuscire a farlo, anche di fronte a chi sappiamo o sentiamo più forte, fisicamente o socialmente, ci vuole profonda coscienza di sé e la consapevolezza che l'imposizione non condivisa la puoi anche al limite subire, ma non accettare, perché non vuoi e non puoi essere complice di chi ha la pretesa di imporre a qualcuno compreso te come vivere la tua vita: la vita di ciascuno è solo sua, di nessun altro e ciascuno ha diritto al rispetto da parte degli altri.  

E per ribellarsi a una imposizione o a un sopruso non è affatto necessario, anzi è piuttosto controproducente in genere, farlo usando la forza contro chi pretende di prevaricarti con la forza: gli si potrebbe fornire addirittura un alibi per la sua, di violenza.  E vengo al suo esempio: non mi risulta  che Artemisia Gentileschi, o Ipazia o Pier Paolo Pasolini o Beatrice Cenci o Giordano Bruno abbiano usato la violenza per ribellarsi alle violenze che son comunque costate loro  in tutto o in parte la vita.  Come mai?  Certo avranno cercato di difendersi, senza usare la violenza però, usando piuttosto la loro intelligenza, anche se non sono poi riusciti a salvarsi.  Ma certamente hanno messo in atto il loro coraggio per superare la paura, anche la paura naturale del dolore e della morte.

 Il coraggio non ha  varianti, né sfumature: è coraggio e basta; non è assenza di paura, non è audacia ma è controllo della propria paura. 

Ciascuno ha diritto alla propria naturalissima paura di morire, perché nessuno sa davvero cosa ci succeda “dopo”, ma chi ragiona sa perfettamente, se ci riflette davvero, che ciascuno di noi ha in ultimo da perdere solo la sua vita, in cambio del proprio NO. Ma chi toglie la vita ad un altro essere umano per affermare la propria prepotenza cosa ottiene ? Cosa ha ottenuto chi ha ammazzato tutti quelli che lei cita? La risposta è, almeno per me, ovvia… 

W le differenze - W la parità di diritti e doveri abbasso la falsità e l'ipocrisia abbasso le omologazioni egualitariste. 

http://albamontori.blogspot.com


Pier Paolo Pasolini
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Pier Paolo Pasolini

Ostia (Roma)

“Che, se n’annamo a Ostia? Fece il Riccetto, “oggi sto ingranato”.
“Eh” fece spostando su e giù tutti gli ossacci della sua faccia Alvaro.
“C’avrai dupiotte, c’avrai...”
Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di Vita

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