Scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico, critico d'arte e insegnante: con le sue narrazioni Leonardo Sciascia (nato a Racalmuto l' 8 gennaio 1921) fu una voce fuori dal coro. Usò la sua arte con il convincimento di suscitare problematiche, di dar fastidio andando oltre la retorica culturale, al fine di fare emergere ad ogni costo la verità, seppur scomoda. La disperata bellezza della terra Sicula gli diede i natali e la possibilità di forgiare la spaventosa lungimiranza del suo pensiero su giustizia, libertà, mafia e sulla società in generale.
Durante la sua vita, Sciascia fu un cercatore di verità, una verità non dogmatica ma con una visione laica. Il suo pensiero era affine a quello di Karl Marx, Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud, i quali affermavano che dietro ai fenomeni culturali, alle norme e idee morali, si nascondessero meccanismi di altra natura, motivi diversi da quelli dichiarati, cioè interessi economici, desideri o pulsioni istintive.
Dentro questo orizzonte filosofico, Sciascia matura l’idea che la coscienza che l’uomo ha di se stesso non è in grado di cogliere la verità, che non vi è coincidenza immediata tra apparenza e struttura profonda della realtà, dunque occorre una «decifrazione» di tale coscienza.
Per Sciascia la contraddizione appartiene all’ontologia dell’uomo, ragion per cui facendo propria la lezione di Nietzsche, egli nelle sue opere giunge quasi sempre alla conclusione che non si può pensare la verità come descrizione oggettiva delle cose; la verità diventa un concetto limite, continua tensione, sforzo incessante che rincorre il fluire costante della vita. Per Sciascia il sospetto è una necessità legittima e dentro i meandri del sospetto appare naturale anche la contraddizione, perché la verità non esiste di per sé.
Sciascia ha cercato la verità anche da scrittore, sia trasponendola nella diversa verità della letteratura, sia cercandola con gli strumenti stessi e con la specificità della letteratura. Con la mostra fotografica "Leonardo da Regalpetra" di Pietro Tulumello si aprono a Racalmuto le iniziative a "CasaSciascia" dedicate al centenario della nascita di Sciascia.
Nonostante le restrizioni dovute all'emergenza Covid, non si fermano le iniziative culturali programmate per tutto il 2021. Un programma che prevede gli interventi di giornalisti, scrittori, magistrati, politici, artisti e studenti.
In occasione dei 100 anni dalla nascita di Leonardo Sciascia, segnaliamo l'incontro di sabato 9 gennaio alle ore 18 in diretta streaming, organizzato sulla pagina facebook dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Caltanissetta, in cui interverranno l'assessore alla Cultura del Comune di Caltanissetta, professoressa Marcella Natale, l'Assessore alla Cultura del Comune di Racalmuto dott. Enzo Sardo, la professoressa Marisa Sedita, presidente della Comitato Dante Alighieri di Caltanissetta e del Parco Letterario Rosso di San Secondo, il dott. Matteo Collura, giornalista e scrittore, il direttore della Fondazione Sciascia professore Antonio Di Grado e il nipote di Leonardo Sciascia regista Fabrizio Catalano, coordinatore per le iniziative del centenario sciasciano. (La locandina del programma è di seguito allegata).
Sciascia diceva: «Sono arrivato alla scrittura-verità, e mi sono convinto che, se la verità ha per forza di cose molte facce, l’unica forma possibile di verità è quella dell’arte. Lo scrittore svela la verità decifrando la realtà e sollevandola alla superficie, in un certo senso semplificandola, anche rendendola più oscura, per come la realtà spesso è».
Tornare a riflettere sulla sua opera è necessario, come necessario è tornare a leggere i suoi romanzi, per riscoprire la sua genialità.
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L’uomo è legato alla sua terra assai più indistruttibilmente delle piante, benché possa muoversi, andare, venire. Anzi, più si muove, esplorando altri climi così fisici che spirituali, e più approfondisce, comparando e distinguendo, i caratteri che lo contraddistinguono.