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In viaggio con Mario Placidini tra Parchi Letterari e Borghi italiani

13 Gennaio 2021
In viaggio con Mario Placidini tra Parchi Letterari e Borghi italiani
I Parchi Letterari sono una grande realtà che valorizza i comuni inseriti nel territorio. Ci dice Mario Placidini che negli ultimi 5 anni ne ha presentato una grandissima parte. di Annalisa Nicastro

Mario Placidini ha l'Italia nel cuore e lo dimostra da sempre con il suo programma Borghi d'Italia di cui è ideatore, regista e presentatore. Programma che va in onda su Tv2000, Radio Vaticana Italia e Radio InBlu. Lo abbiamo intervistato in occasione del lancio delle nuove puntate di Borghi d'Italia che ci faranno compagnia per tutto il 2021. E' stata un'occasione per parlare dei Parchi Letterari e delle bellezze dell'Italia: i territori, i paesaggi, i monumenti anche delle comunità che abitano quei luoghi.
Placidini
  ha ricevuto, negli anni, i premi “Bruno Vailati”, “I love Ischia” e “Personalità Europea”, conferitogli nel 2017 in Campidoglio.

Da quando è alla conduzione di Borghi d'Italia ad oggi cosa ha visto cambiare nel programma, sia nei metodi tecnologici che di contenuto?
La sostanza è sempre quella. Il programma è raccontato semplicemente dai protagonisti del territorio. Nelle ultime tre stagioni abbiamo aggiunto al consueto appuntamento di Borghi d’Italia anche delle puntate speciali dedicate ai capoluoghi italiani. Abbiamo registrato a Palermo, Verona, Vicenza, Pistoia, Genova, Siena, Matera, Cesena, Rieti, Urbino. Nel 2021 siamo in onda con la XII serie e nei metodi tecnologici abbiamo introdotto una seconda telecamera e potenziato l’uso del drone. Comunque restiamo una troupe snella composta da me, l’operatore di ripresa Roberto Evangelista e il fonico e operatore drone Marco Pocetta. Per la registrazione delle 38 puntate stagionali ci muoviamo sempre in macchina percorrendo circa 60.000 chilometri da ottobre a giugno.

La nuova edizione di Borghi d’Italia che ci accompagnerà per tutto il 2021 ha un nuovo format?
La durata è sempre di 30 minuti e il programma si forgia a quelle che sono le caratteristiche del comune che andiamo a presentare. I punti fissi sono il sindaco, il parroco, lo chef o il ristoratore per le tipicità, il direttore del museo e un giovane. Però può capitare di inserire l’artigiano, l’agricoltore, lo storico, l’archeologo, la banda, il gruppo folk, oppure il pescatore se siamo in un posto di mare. La narrazione è semplice perché borghi vuole principalmente incuriosire. Poi sarà compito del telespettatore andare ed approfondire direttamente sul posto. In questa nuova stagione io sono più presente con le domande e l’ascolto mentre nel format del passato principalmente ero fuori campo. 

Il suo è un programma molto seguito, quali sono gli ingredienti di questo successo?
Ormai sono tanti i programmi che donano una voce ai piccoli borghi italiani e tutti di buona qualità; questo è senz’altro un bene perché in modo particolare i piccoli comuni montani sono a rischio di spopolamento. Negli ultimi anni però c’è stato un risveglio e qualche giovane anche dopo aver studiato nel capoluogo è tornato ed ha investito nel suo paese natale. La meraviglia della nostra penisola e che ci spostiamo di qualche chilometro e tra un luogo e l’altro troviamo, monumenti, tradizioni, dialetti, piatti, abitudini completamente differenti. 
Noi ad esempio in ogni puntata facciamo descrivere dal sindaco il gonfalone del Comune perché anche in quello stemma è concentrata la storia del paese. Lei mi chiede quali sono gli ingredienti del successo del programma. E’ facile rispondere: l’Italia! La verità, l’autenticità, la bellezza, la spiritualità dei nostri territori. Abbiamo paesi in montagna, sul mare, in pianura, sui fiumi, in collina. Luoghi come le Cinque Terre, creati e salvaguardati dall’ingegno dell’essere umano. Comuni come Arpino (Frosinone), paese natale di Cicerone, dove nell’Acropoli e presente “l’arco a sesto acuto” del VII -VI sec. a.C. l’unico sopravvissuto nel suo genere in tutta l’area mediterranea. Ma potrei parlare di Matera, Tivoli con due siti Unesco, Asolo (Treviso), San Leo (Rimini), Apricale (Imperia), Greccio (Rieti), Labro (Rieti), Agnone (Isernia), Otranto (Lecce), Ischia (Napoli), Polizzi Generosa (Palermo), Petralia Sottana (Palermo) e tanti altri paesi visitati dalla nostra troupe. I comuni in Italia sono 7.982 e di questi il 54,1 per cento sono piccoli comuni.

Borghi d'Italia cerca sempre di coinvolgere il più possibile il pubblico dei giovani? Come?
La maggior parte dei messaggi e delle mail che riceviamo ci arrivano da giovani. Molti ci seguono su Youtube. Al momento gli iscritti sulla pagina sono 16.100 con una età media di 24 anni; le visualizzazioni per le puntate di 30 minuti sono intorno ai 4.000.000. Da qualche anno abbiamo inserito nel programma la presenza di un giovane che racconta l’amore che ha per il suo paese. Quando incontriamo giovani che stanno investendo, in modo particolare in attività locali, cerchiamo di valorizzare e far conoscere il loro operato.

Viviamo, purtroppo da molto, una situazione d'emergenza e sospesa. Che tipo di turismo avremo non appena si potrà ripartire?
I piccoli borghi hanno bisogno di un turismo “gentile e garbato”. In questa estate particolare in molti hanno riscoperto i borghi italiani, e c’è stato un grande incremento di presenze. Il piccolo borgo è tornato protagonista indiscusso della vita sana e della riscoperta di luoghi dalla natura incontaminata. Bisogna destagionalizzare e diversificare sempre più l’offerta. Questa estate ad esempio c’è stato un boom di camperisti nei borghi.

Cosa ne pensa dei Parchi Letterari?
Sono una grande realtà che valorizza i comuni inseriti nei Parchi Letterari Italiani collegati anche alla rete della Società Dante Alighieri. Negli ultimi 5 anni abbiamo presentato la maggior parte dei comuni appartenenti ai Parchi Letterari Italiani. 
Non si può parlare di Monterosso al Mare senza pensare ad Eugenio Montale, oppure ad Alviano dove si possono rivivere sia i luoghi che gli avvenimenti descritti da Carlo Levi nel “Cristo si è fermato a Eboli”. Cosi come a Polizzi Generosa con Giuseppe Antonio Borgese, Aliminusa con Giuseppe Giovanni Battaglia, Anversa degli Abruzzi con Gabriele D’Annunzio, Borgo Virgilio con Virgilio, Valsinni con la poetessa Isabella Morra, Ferramonti di Tarsia con Ernst Bernhard, Pico con Tommaso Landolfi, Arquà Petrarca con Francesco Petrarca, Tursi con Albino Pierro e Cassano d’Adda con Alessandro Manzoni. 
Sono tutti comuni che abbiamo raccontato, intervistando il responsabile del Parco Letterario oppure il presidente nazionale Stanislao de Marsanich. Per rivedere le puntate basta consultare il sito: www.tv2000.it/borghiditalia

Avete girato una puntata anche a Galtellì, dove c'è il Parco letterario dedicato a Grazia Deledda. Che ricordi ha di quel luogo e della gente?
Gli abitanti dei comuni custodi di un Parco Letterario vanno orgogliosi dei loro concittadini illustri, poeti o scrittori. In modo particolare a Galtellì (Nuoro) con Grazia Deledda perché parliamo di una grande scrittrice, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Girando in paese tutto ci ricollega al libro “Canne al vento”. Tutti i luoghi, dalla casa dove soggiornò la scrittrice sarda, alla chiesa, al paesaggio, sono corredati da bei quadretti in ceramica con gli scritti del libro. Ricordo che alloggiammo in una residenza d’epoca con le stanze intitolate ai personaggi del romanzo. 
Di Galtellì potrei dire tante cose. Il paese è bello sia sotto l’aspetto architettonico che naturalistico. I panorami sono mozzafiato. L’itinerario religioso è interessante. La cucina è gustosissima. Ci sono i cantori che tramandano la loro tradizione di padre in figlio. Ma la vera genialità del Parco Letterario Grazia Deledda di Galtellì è l’aver istituito la figura del “Tutor dell’ospite” che si offre di accompagnare passo dopo passo il viaggiatore durante il suo soggiorno nel borgo.

Borghi d'Italia è fruibile sia in radio ma anche in Cina, è vero?
La puntata settimanale va in onda il sabato alle 14.25, con replica la domenica successiva alle 14.20, sull’emittente nazionale Tv2000, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e in onda sui canali 128 del digitale terrestre, can.157 di Sky oppure can.18 di TivùSat. In streaming sul sito: www.tv2000.it.
La puntata televisiva da trenta minuti viene ridotta a venti minuti e con un formato radiofonico viene mandata in onda la domenica alle 14.00 sulle Radio InBlu e alle 17.00 su Radio Vaticana Italia.
Per quanto riguarda la Cina nel 2018 abbiamo stipulato un accordo con la GB Times una società Italo-Cinese per la distribuzione in varie piattaforme cinesi di 50 puntate di Borghi d’Italia appositamente doppiate in cinese. www.tv2000.it/borghiditalia

Placidini si vede che ama fare il suo lavoro, cosa le piace di più nel farlo?
E’ facile amare l’autenticità e la bellezza. Mi reputo di essere un privilegiato perché porto avanti un lavoro che mi piace e per questo ogni giorno ringrazio il Signore. Sono tante le cose belle! Ogni luogo è diverso, si scoprono tante realtà nuove. Quello che mi piace di più però è il rapporto che si crea con le tante persone che incontro nel corso delle registrazioni del programma. I luoghi diventano unici e irripetibili se abitati. Il paese può essere bello architettonicamente, avere una storia incredibile, ma senza gli abitanti che lo animano è una scatola vuota. Di ogni comune che ho visitato ho un ricordo indelebile e voglio chiudere questa chiacchierata con lo slogan che mi accompagna da anni: I Borghi d’Italia vanno gustati non solo con gli occhi ma anche con il cuore”.

Fotografie di Borghi d'Italia

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