Il 1° maggio abbiamo celebrato i 150 anni dalla morte di Niccolò Tommaseo, a Firenze nel 1874, nato a Sebenico, in Dalmazia nel 1802. In occasione di tale “anniversario a metà”, è stato pubblicato, da Proget Edizioni (Padova) www.edizioniproget.it/TommaseosuiColliEuganei, il libro Tommaseo sui Colli Euganei. Passeggiate letterarie a Torreglia e ad Arquà Petrarca, a firma di Claudia Baldin, guida turistica, di Giulio Osto, teologo e di Patrizia Paradisi, critica letteraria tra le maggiori esperte del Tommaseo in Italia, specialmente per la sua produzione in latino.
Il viaggio che porta a tale pubblicazione inizia nel 1974. In occasione del centenario della morte dello scrittore dalmata, per interessamento della famiglia Luxardo, venne collocata nella prima chiesa parrocchiale del paese di Torreglia – dedicata a san Sabino –, una lapide marmorea, qui riprodotta in foto. Si voleva ricordare il primo incontro con il territorio euganeo del giovanissimo studente di diritto all’Università di Padova, dove si laureò nel 1822. Il motivo del viaggio a Torreglia di Tommaseo era legato all’invito del suo docente all’Università, l’abate Giuseppe Barbieri (1774-1852), successore di Melchiorre Cesarotti.
La lettura della lapide e la menzione dei «versi latini» sulle «bellezze di Torreglia» portarono alla riscoperta del carme Tauriliae descriptio del giovane dalmata, pubblicato da Barbieri nel 1821 nella sua opera Veglie tauriliane. Tutta questa vicenda è presentata dal libro Cantiamo Torreglia. Una poesia di Niccolò Tommaseo, a firma di Lucia Marchesi, storica dell’arte, Patrizia Paradisi e Giulio Osto, pubblicato a novembre 2016 da Proget Edizioni, e in seconda edizione già nel 2017, con un’autorevole prefazione del nonagenario latinista Alfonso Traina.
La lapide però menziona uno scritto del 1819. Infatti, in diversi scritti autobiografici Tommaseo parla del suo aver composto una poesia dopo essere stato nella villa dell’abate Barbieri a Torreglia, che esiste tuttora vicino alla chiesa di san Sabino. Con l’esperienza della ricercatrice e della filologa, Patrizia Paradisi, docente di lettere per molti anni a Modena, è riuscita a trovare il testo della poesia rimasta inedita. La scoperta è avvenuta attraverso un attento spoglio dei materiali presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, dove però è stato possibile recuperare solo un elenco delle composizioni latine stilato dallo scrittore, che menziona la poesia del 1819. Il manoscritto è venuto alla luce invece tra le carte di Antonio Rosmini, presso l’archivio di Stresa (VB), con il bellissimo ritrovamento del carme trascritto addirittura da Rosmini stesso, dopo averlo ricevuto in gioventù dal poeta, con il quale aveva studiato insieme a Padova e coltivato una lunga amicizia. Dulcia fert animus, così iniziano i sessanta esametri di questo primo componimento dedicato a Torreglia, ora pubblicato e commentato per la prima volta in assoluto. Le ricerche hanno portato alla luce anche la traduzione italiana poetica della poesia del 1821 realizzata, in 135 endecasillabi, da Innocenzo Turrini, un segretario di Rosmini. Tommaseo infatti aveva menzionato anche tale testo che finalmente viene pubblicato.
Basterebbero solo questi due inediti a rendere assai pregevole questo libro per “Tommaseo 150”, ma le oltre centocinquanta pagine a colori del volume presentano, invece, almeno altri sei elementi da sottolineare. Innanzitutto, abbiamo dedicato il libro «A tutti gli esuli istriano-fiumano-dalmati, in particolare a quelli tragicamente scomparsi», ed esso è aperto dalla prefazione di Piero Luxardo. In secondo luogo, sono presenti oltre sessanta immagini tra foto e acquerelli a commento dei testi letterari.
Quindi, in occasione dei 650 anni dalla morte di Petrarca (1374-2024) il testo e il commento della prosa di Tommaseo Arquà del 1845. Ancora, la poesia Tauriliae descriptio accompagna sei passeggiate letterarie a Torreglia, mentre la prosa Arquà ben tre passeggiate nel Borgo del Poeta. Infine, una postilla evoca il discorso di Carducci proprio nel 1874 ad Arquà Petrarca, anno sia della morte di Tommaseo sia del quinto centenario della morte del poeta del Canzoniere.
Tommaseo sui Colli Euganei, a Torreglia e ad Arquà Petrarca, con due poesie e una prosa, una presenza che rivive grazie a questo libro, realizzato nello spirito che anima da oltre dieci anni il Parco Letterario® Francesco Petrarca e dei Colli Euganei che intende promuovere il magico intreccio tra parole e paesaggi. Un intreccio che aiuta ad avere occhi diversi sulla realtà.
A cura del Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei
“Se solo potessi mostrarti il secondo Elicona che per te e le Muse ho allestito sui Colli Euganei, penso proprio che di lì non vorresti mai più andartene”. Francesco Petrarca, Epistole varie, 46, a Moggio Moggi di Parma (20 giugno 1369)