Se al mondo tutto fosse spiegabile mancherebbe una parte fondamentale della vita, quella fatta di stupore e di un pizzico di magia. Siamo fatti di emozioni. In un mondo sempre piu' ipercontrollante rimangono poche cose che resistono alla categorizzazione di definizioni troppo rigide e che, fortunatamente, non cedono alle formule matematiche. Il calcio ne è un esempio perfetto, per sua natura si presta ai colpi di scena, agli imprevisti, alla creatività individuale e all'interpretazione del gioco personale. Sia che venga giocato in stadi ufficiali, in campi sportivi o improvvisati, e nei cortili con palloni sgonfi, ha il potere di reinventarsi sempre e nessuna formula potrà mai spiegare la sua libertà di essere.
Molti giocatori li vedo come dei caparbi sognatori, che non si vogliono arrendere finchè non vedono arrivare il loro sogno nella rete.
Lascio da parte le polemiche che molto spesso sono legate alla parola calcio, ai troppi interessi economici e all'industrializzazione della categoria ad esempio e voglio riferirmi solo alla sua essenza primordiale: alla gioia, alla fatica, al sudore, alla fisicità, al pensiero creativo, ai valori positivi di condivisone e di gruppo che ogni squadra ha, a quel calcio che sa unire persone di nazionalità diversa.
L'essenza del gioco del calcio è ben rappresentata da Carlo Carrà nella tela “Partita di Calcio” del 1935 (conservata presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma), dove, durante un'azione nell'area di rigore, la palla rimane sospesa a mezz'aria tra le due squadre ed il portiere. E' un attimo sospeso che ci parla di emozioni contrastanti: saranno di gioia nel caso il pallone vada in rete e di frustrazione in caso di gol mancato. Siamo fatti di emozioni, qualunque esse siano, ecco perchè il calcio piace alla maggioranza delle persone.
Nella letteratura molte personalità si sono interessate al fenomeno calcistico, tra gli altri Giacomo Leopardi, Pier Paolo Pasolini, Umberto Saba e Marc Augè. Proprio quest'ultimo etnologo e antropologo francese, nel 1982, scrive un saggio, Football, in cui invita tutti, specialmente alcuni intellettuali indifferenti al tema, a considerare il calcio come un fenomeno sociale totalizzante. Il calcio è lo sport popolare per eccellenza che coinvolge tutte le fasce sociali con un sentimento comune misto tra entusiasmo e partecipazione, con un senso di condivisione altissimo perchè ogni persona si riconosce nella collettività e nella consapevolezza di appartenere ad una comunità. Quello del calcio è un fenomeno antropologico e sociale capace di muovere le masse, che riesce ad offrire molte informazioni sulla società e sulla cultura che viviamo.
Il 13 gennaio del 1910 nasce la Nazionale Italiana di calcio. ParkTime e tutti i Parchi letterari vogliono celebrare questo anniversario perchè da quel giorno la Nazionale è diventata una sorta di istituzione nel nostro Paese. Nel suo palmares troviamo quattro titoli mondiali (1934, 1938, 1982, 2006), un titolo europeo (1968), una medaglia d’oro e due bronzi ai Giochi olimpici (1936, 1928, 2004) e, grazie agli ottimi risultati recenti, ottenuti da Roberto Mancini e da tutto il suo team, gli azzurri sono rientrati nella top ten del ranking Fifa.
La nazionale italiana femminile fu fondata molti anni dopo, esattamente nel 1968, la grinta e la determinazione hanno portato le giocatrici a grandi risultati, non dimentichiamole ai Mondiali del 2019 quando sono arrivate ai quarti di finale, esattamente come 28 anni prima, con delle giocate incredibili.
La nostra Nazionale ci ha regalato dei momenti indimenticabili che appartengono alla memoria personale di chi li ha vissuti in quel momento ma anche alla memoria collettiva, che li porterà con sè nel futuro. Grazie a tutti voi giocatori e tecnici che con la vostra magia e creatività avete reso immortali le emozioni di tutti noi.
Tra i tanti ecco una selezione di quei momenti indimenticabili che rimarrano nella storia per l'eternità: Italia vs Germania 4 – 3, la partita piu' bella di sempre ai Mondiali di Messico 1970, tra emozioni, spettacolo, fatica e tanta sofferenza, con un finale da romanzo con il gol di Gianni Rivera e l'abbraccio a Gigi Riva; in Italia - Brasile 3 - 2, nei Mondiali di Spagna e di Paolo Rossi del 1982, Zoff compie una parata incredibile su colpo di testa di Oscar e regala la vittoria agli Azzurri; le indimenticabili notti magiche di Italia '90 illuminate dagli occhi di Totò Schillaci; ai Mondiali 2006 a Dortmund, l'Italia supera in semifinale la Germania chiudendo la gara con un fulminante contropiede iniziato da Fabio Cannavaro e concluso da Alessandro Del Piero, con un emozionante urlo liberatorio e gioioso dei tanti italiani presenti allo stadio; di ritorno da Madrid nel 1982, la Coppa del Mondo è sul volo con gli Azzurri mentre Sandro Pertini e Massimo Bearzot giocano la loro storica partita a carte.
Cara Nazionale è un fatto certo che ci regalerete ancora tante emozioni, noi nell'attesa continueremo a dare il calcio al pallone perchè è un gesto di libertà e di gioia e soprattutto di stupore. Annalisa Nicastro Copertina di Carlotta Patrizi