ansa. Una serata dedicata ai quattro Parchi Letterari della Norvegia e ai due Parchi Letterari di Sardegna. Ad organizzarla per il 5 febbraio è l'Istituto Italiano di cultura di Oslo.
Una serata dedicata ai quattro Parchi Letterari della Norvegia e ai due Parchi Letterari di Sardegna. Ad organizzarla per il 5 febbraio è l'Istituto Italiano di cultura di Oslo.
I Parchi letterari sono una rete di oasi e riserve, in cui le ambientazioni di romanzi, racconti, novelle e poesie diventano fonte di conoscenza di paesaggi e ambienti che si configurano come patrimonio specifico e testimone di valori materiali e immateriali, naturali, storici e culturali delle comunità locali da proteggere, conservare e rivitalizzare.
In Italia sono 34 mentre nel mondo la rete ne conta 40. La serata sarà aperta da Raffaella Giampaola, direttrice dell'Istituto Italiano d'Cultura di Oslo mentre Stanislao de Marsanich, presidente dei Parchi Letterari italiani, fara' una breve presentazione dei Parchi. Si parte con due autori, Johan Falkberget e Giuseppe Dessì, che hanno condiviso temi simili legati al paesaggio e ai contesti sociali connessi alle miniere di R›ros (contea di Tr›ndelag) e di quella Parte d'Ispi narrata dallo scrittore di Villacidro (Provincia del Sud Sardegna).
Si passa poi a Sigrid Undset e Grazia Deledda, due Nobel per la letteratura che a Galtellì (Provincia di Nuoro - Sardegna) e a Lillehammer (contea di Innlandet) hanno dedicato parte della loro vita e della loro opera ma che idealmente si incontrano a Roma, la Città che le ha accolte in fasi fondamentali della loro formazione.
E ancora R›st ( contea di Nordland- Isole Lofoten) la cui Comunità salvò la vita al patrizio veneziano Pietro Querini, e Skien, il luogo dell'infanzia di Henrik Ibsen che in Italia scrisse parte dei suoi capolavori.
Con Virgilio (Borgo Virgilio - Mantova) si affronterà il tema del paesaggio in Bucoliche e Georgiche, mentre Gabriele d'Annunzio (Anversa degli Abruzzi Aq) introdurrà ai luoghi di ispirazione d'Abruzzo da Ovidio a Benedetto Croce, da Gabriele d'Annunzio a Ignazio Silone.