Si è svolto domenica il primo appuntamento con i percorsi naturalistico-letterari dedicati alla figura di Montale e al suo profondo legame con le Cinque Terre. (Marzia Vivaldi, Sede Parco Nazionale delle Cinque Terre, 24 Giugno 2025)
Versi all’ombra del Gigante: suoni, profumi e parole
Si è svolto domenica il primo appuntamento con i percorsi naturalistico-letterari dedicati alla figura di Montale e al suo profondo legame con le Cinque Terre.
(Marzia Vivaldi, Sede Parco Nazionale delle Cinque Terre, 24 Giugno 2025)
La poesia diventa materia viva da ascoltare, percepire e interiorizzare.
A condurre i partecipanti in questo piccolo viaggio tra natura e poesia, il naturalista Carlo Torricelli e l’esperta Cristina Currarini, entrambi monterossini, che hanno dato voce e tridimensionalità al paesaggio montaliano, arricchendo il racconto con aneddoti sul poeta, il suo vivere il borgo, la sua gente e le trasformazioni portate dalla modernità.
C’è un legame fortissimo tra Eugenio Montale e Monterosso al mare, così come con l’intero territorio delle Cinque Terre. Proprio qui ha preso forma Ossi di Seppia, la sua prima raccolta poetica, che racchiude l’anima aspra e luminosa di questi luoghi.
"Un falco s'aggira su roventi lastroni / della terrazza: indifferente il mare." (Ossi di Seppia)
Montale fu anche un raffinato autore di prosa: tra il 1946 e il 1964 scrisse i racconti poi raccolti nel 1969 in Fuori di casa, la cui apertura è affidata a un testo emblematico proprio intitolato Le Cinque Terre, lettura immancabile nell’itinerario.
Dagli scritti emerge una posizione chiara contro la cementificazione del territorio e contro ogni forma di totalitarismo. La sua è una poesia che ascolta la natura e le dà voce.
Per questo i percorsi letterari sono l’occasione per una comprensione intima e profonda della sua opera. Il mondo naturale e il mare sono i veri protagonisti dei suoi versi. Traspare una conoscenza approfondita del paesaggio, nata anche grazie a uno zio botanico che, sin da giovane, gli trasmise l’amore per il regno vegetale.
Al ritmo del cammino l’universo poetico montaliano – fatto di piccoli ma vitali dettagli – si svela: nascondigli di passeri solitari, voli d’uccelli (sua grande passione) e la consapevolezza che "noi siamo della razza di chi rimane a terra", legati indissolubilmente a un paesaggio tanto affascinante quanto difficile, dove anche le piante faticano a sopravvivere.
"Spesso il male di vivere ho incontrato: / era il rivo strozzato che gorgoglia, / era l’incartocciarsi della foglia riarsa..." (Ossi di Seppia)
Durante il percorso, l’attenzione si concentra anche su ciò che si ascolta, sui suoni, e su ciò che si annusa e ti tocca, con infinite connessioni e suggestioni.
Nelle vicinanze della Spiaggia del Gigante, si incontrano le formazioni rocciose dei Gabbri, dove crescono il pino d’Aleppo e la santolina ligustica, elementi che abitano anche l’immaginario poetico montaliano.
Il lessico di Montale è un patrimonio che attinge alla botanica, alla musica, alla lingua parlata e al quotidiano. Limoni, tamerici, anguille sparute, flora minuta: non sono solo simboli, ma strumenti di lettura del mondo.
"Ascoltami, i poeti laureati / si muovono soltanto fra le piante / dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti..." (I limoni)
Montale guarda spesso il mare da lontano, ma non rinnega mai il suo profondo legame con esso.
La sua Liguria scabra, ruvida e resistente è materia viva e costante delle sue liriche.
Anche l'ironia che lo tiene a distanza dalle cose senza impedirgli di sentirne il peso è comune al carattere della gente di qui.
Sul muro che racchiude un orto di limoni, “da un malchiuso portone”, si incontrano altre piccole presenze botaniche che raccontano una vegetazione caparbia. Il percorso non poteva che concludersi “presso un rovente muro d’orto”, altro simbolo delle Cinque Terre, con la lettura collettiva di Meriggiare pallido e assorto, momento finale di sintesi tra luce, silenzio e resistenza del vivere.
"Meriggiare pallido e assorto / presso un rovente muro d’orto, / ascoltare tra i pruni e gli sterpi / schiocchi di merli, frusci di serpi." (Meriggiare pallido e assorto)
I prossimi percorsi letterari in programma a Luglio, Agosto e Settembre esploreranno altre pagine montaliane.