Ferramonti fu una realtà diversa dai lager nazisti dell’Europa centro orientale. Come ha sottolineato più volte il giornalista Riccardo Ehrman, internato nel campo da ragazzo, “per i prigionieri passare per Ferramonti significò la salvezza.”
27 GENNAIO 2021 ore 10.30
Comune di Tarsia, Regione Calabria, Comunità Ebraica di Napoli, Shawej Israel, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comitato Dante di Cosenza, Parco Letterario Ernst Bernhard - I Parchi Letterari
Il GIORNO DELLA MEMORIA
FERRAMONTI: IL LAGER, LA SPERANZA, LA SALVEZZA
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Al momento della promulgazione delle leggi razziali italiane (1938) i circa 10 mila ebrei stranieri apolidi presenti in Italia ebbero l'ingiunzione di lasciare il paese. Gran parte di loro riuscì a partire, ma per poco più di 3000 persone nel maggio 1940 scattò l'ordine di arresto. Molte di loro, per lo più di origine tedesca, ceca, slovacca, polacca e di altri Paesi dell'Europa Orientale, furono portate a Ferramonti dove li raggiunsero presto altri gruppi in fuga dal nazismo e fermati nei territori sotto il controllo italiano dalla Yugoslavia alla Grecia, dall'Albania al nord Africa.
Ore 10.30
Saluti e interventi
Roberto Ameruso, Sindaco di Tarsia
Teresina Ciliberti, direttore del Museo della Memoria di Ferramonti
Roque Pugliese, referente Regione Calabria Comunità Ebraica di Napoli
Maria Cristina Parise Martirano, presidente Comitato Dante Alighieri di Cosenza
Stanislao de Marsanich, presidente de I Parchi Letterari
Lydia Shapirer, presidente della Comunità ebraica di Napoli
Testimoni
Zew Kuten - ex internato
Fulvio Solms - figlio dell'internato Werner Solms
Dina Smadar e Eva Rachel Porcilan , nate nel Campo di Ferramonti
Yolanda Bentham, figlia dell'internato David Henry Ropshitz
Pina e Walter Brenner, figli di Gustav Brenner, internato a Ferramonti
Sara e Mair Babad, figli dell'internato Markus Babad