Cultura e paesaggio sono due elementi portanti nel paese lucano, indissolubilmente legati alla figura forte e nello stesso tempo fragile della poetessa Isabella Morra, “voce autentica e originale della lirica del ‘500"
Il Parco Letterario Isabella Morra e la Pro Loco di Valsinni rispondono con entusiasmo alla chiamata de I Parchi Letterari e, anche quest’anno, aderiscono alla Giornata mondiale della Poesia indetta dall’Unesco e alla Giornata internazionale delle Foreste, indetta dalle Nazioni Unite del 21 marzo.
Una manifestazione, questa del 2021, all’insegna della cultura, del rispetto dell’ambiente e della speranza, sentimento che non dovrebbe mai mancare, soprattutto in un momento così delicato per il nostro Paese e per il mondo intero. La pandemia ha cambiato usi e abitudini e con essi anche le modalità degli incontri culturali realizzati non più in presenza ma in modalità telematica. Tutto quello che negli anni scorsi è stato raccontato ai visitatori che numerosi si sono recati a Valsinni sulle orme di Isabella Morra, oggi sarà illustrato tramite un semplice scritto e grazie alla forza dell’immaginazione, sulle ali della poesia, ci catapulterà nei luoghi morriani.
Cultura e paesaggio sono due elementi portanti nel paese lucano, uniti tra loro in combinato disposto e indissolubilmente legati alla figura forte e nello stesso tempo fragile della poetessa Isabella Morra, “voce autentica e originale della lirica del ‘500”.
La poesia morriana richiama i luoghi dell’infanzia che mutano durante l’adolescenza e la maturità e dunque, con gli occhi di Isabella faremo un viaggio in quelle terre lontane del “feudo di Favale”, pensando di essere circondati dalla nostra corte e di vivere con lei nel vetusto castello di origini normanne, così ricco di storia, di cultura e di tradizioni che affondano le loro radici in tempi lontani.
Con gli occhi di Isabella “guardiamo” la “valle inferna” e i “ruinati sassi”, il monte Coppolo “onde si scorge il mare” e il fiume Sinni che scorre sonnolento e torbido fino ad arrivare al mare. Isabella non descrive i luoghi in maniera asettica e fredda, ma li descrive e li dipinge in base a uno stato d’animo, li vede con gli occhi della reclusa e di donna non libera, non li può godere nella loro bellezza, armoniosità e nei loro colori primaverili, ma tutto assume un accento cupo, solitario e triste.
Ecco come la valle diventa inferno solitario e il Sinni si tinge di un colore torbido. Quasi ci sembra di conoscere i sentimenti più riposti dell’animo di Isabella e i suoi sogni di giovane fanciulla. Per la poetessa la natura è come la Fortuna, matrigna e maligna, unica consolazione arriverà solo in “verde età” con la ritrovata pace religiosa che le farà vedere il mondo circostante con occhi diversi.
Ed è inevitabile il confronto
tra ieri e oggi, Valsinni (Favale) com’era e com’è. Oggi vediamo i luoghi narrati da Isabelli con
occhi diversi, una valle verde e sorridente che è difficile non ammirare e amare, vediamo
il borgo antico lastricato di pietre con
la sua ragnatela di vicoli dove la roccia viva entra nelle case con l’odore del
muschio che la ricopre e dove ancora oggi si sente un dolce profumo di basilico
e di ortiche, vediamo l’intera vallata del Sinni da dove si può osservare un
sole che “muore” dietro le montagne e tinge i cieli di Valsinni di un colore
rosso vermiglio, vediamo il monte Coppolo e, infine, il castello che si erge
imperioso sulla roccia e sembra riportarci l’eco di storie e racconti lontani e
dalle cui finestre si affaccia ancora oggi Isabella, vestita di bianco.
Il parco letterario
Isabella Morra organizza “viaggi sentimentali” nel borgo antico dove la storia
della sua più illustre protagonista viene raccontata da menestrelli e
cantastorie. Visita, allora, Valsinni per vivere un viaggio nella poesia e nel
sogno.
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Foto di Italia on the road
Borghid'Italia