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nel parco Ignazio Silone

Casa Museo Ignazio Silone

Nella restaurata Casa Natale di Silone nasce il nuovo percorso storico-documentario-bibliografico sul grande scrittore pescinese. 

 A cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, all’interno della Casa Museo, sono stati ricostruiti diversi ambienti arredati con mobili, quadri, oggetti appartenuti a Silone, provenienti dalla sua casa romana di Via di Villa Ricotti, come il salottino e lo studio.

Altri ambienti sono stati allestiti con mobili, suppellettili e oggetti di inizio ‘900, come la cucina e la camera da letto. I documenti, le fotografie, i libri esposti provengono soprattutto dall’Archivio Silone donato dalla vedova Darina Laracy Silone al Comune di Pescina il 1 maggio 2000, in occasione del centenario della nascita dello scrittore. 

 Oltre all’archivio, la donazione comprende anche la biblioteca, mobili, oggetti personali, premi, cimeli, regali e riconoscimenti di Silone, per la maggior parte ora esposti nella Casa Museo. 

 Il percorso storico-documentario segue la produzione letteraria di Silone, ma mette in luce, non solo lo scrittore, ma anche l’intellettuale, il politico, il giornalista e l’uomo. 

 Sono testimoniati pure i momenti salienti della sua vita, quelli che hanno preceduto l’attività letteraria e che lo hanno profondamente segnato, come il terremoto della Marsica del 1915, dove perse la madre, l’incontro con Don Orione, i primi impegni politici, l’espulsione dal Pci del 1931, la morte del fratello del 1932

 Non si può prescindere, per delineare l’opera e la figura di Silone, da alcuni avvenimenti e incontri che segnarono profondamente la vita del giovane Secondino Tranquilli; tre avvenimenti luttuosi, diversamente luttuosi, quali il terremoto e la morte della madre, la precoce scomparsa del fratello Romolo nel penitenziario di Procida e l’uscita dal Partito comunista, insieme a due incontri significativi: quello con don Orione e quello con Gabriella Seidenfeld

 Nel terremoto che il 13 gennaio 1915 ridusse ad un cumulo di macerie quasi tutti i centri della Marsica, con migliaia di vittime, Silone perde anche la madre nel crollo della loro casa; aveva perso il padre qualche anno prima. Significativa è la descrizione che ne fa nella lettera inviata al fratello Romolo alcuni mesi dal sisma, dopo aver lasciato il seminario di Chieti, e quella che ne farà successivamente in Uscita di sicurezza

 Inizia un periodo di peregrinazioni da un collegio all’altro ed è in uno di questi spostamenti, precisamente da Roma a San Remo, che incontra don Orione, lo strano prete che aveva visto per la prima volta a Pescina mentre soccorreva gli orfani del terremoto. Incomincia tra loro un rapporto speciale che durerà negli anni e il giovane Secondino intuisce immediatamente la singolarità di questo prete rispetto a quelli da lui conosciuti in precedenza. Si stabilisce durante il viaggio quello che noi oggi chiameremmo feeling. Un incontro che contribuirà a fargli riscoprire in seguito l’eredità cristiana; quella eredità in cui Cristo è più grande della Chiesa, quella Chiesa in cui Silone non ha potuto fare ritorno neanche dopo il Concilio.


A cura del Centro Studi Ignazio Silone 

Visita la Casa Museo Ignazio Silone

Il restauro dell’immobile è stato possibile grazie al contributo della “Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale

L’allestimento museale è stato possibile grazie al contributo della Regione Abruzzo.

Il restauro dell’immobile, il recupero edilizio e l’allestimento museale sono stati possibili grazie al cofinanziamento del Comune di Pescina

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