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La Bella di Monza a Villa Reale

La Bella di Monza a Villa Reale

15 maggio. La Casa della Poesia di Monza, Parco Letterario Regina Margherita e Parco Valle Lambro, Vi invita alla VII ed. de La Bella di Monza nel Roseto Niso Fumagalli della Reggia di Monza

15 Maggio 2022

Nell'ambito della rassegna MIRABELLO CULTURA XI EDIZIONE 2022

Vedi il programma completo

 La Casa della Poesia di Monza, con il Comune di Monza, la Reggia di Monza, il Parco Regionale della Valle del Lambro, il Parco Letterario Regina Margherita e Parco Valle Lambro, I Parchi Letterari, il Festival della Poesia di Monza, Monza Regale, Associazione Pro Monza

Vi invita  domenica 15 maggio alla VII edizione de

 LA BELLA DI MONZA 
Roseto Niso Fumagalli , Reggia di Monza
a cura di Elisabetta Motta e Antonetta Carrabs

La Casa della Poesia di Monza promuove il turismo culturale di qualità, mettendo al centro delle proprie iniziative la storia di Monza e del territorio di Brianza. 

 Programma
-ore 16.00 visita guidata nel Roseto a cura di Corrado Beretta
-ore 17.00 Ensemble Enten Hitti LA SELCE E L’ ARCO, Paesaggi sonori per pietre sonanti oboe, violino e corde lontane 
-ore 17.30 LE VOCI DELLA ROSA Reading con i poeti Davide Ferrari e Tiziano Fratus 
 Prenotazione obbligatoria per la sola visita guidata: pro.monza@tiscali.it 

 In caso di maltempo l’evento si svolgerà a partire dalle ore 17.00 nel Serrone della Villa Reale

 La Bella di Monza (Modoetiensis Villoresi) fu creata agli inizi dell'Ottocento da Luigi Villoresi

 Nel 1836 il Mezzotti descrive così i "giardini imperiali" : “numerosa è la copia de’ vegetabili rari e scelti che ivi si conservano con diligente cura. Non pochi filari di piante fanno qui vaga pompa: le roses, i pelargonii, le primavera, i violacciocchi si coltivano con grandissima cura nel primo spazioso recinto in cui sono pure le stufe per la cura degli ananassi e le aujole per le più scelte ortaglie. E' qui altresì frequente la varietà della rosa del Bengala nata in questa imperial villa, conosciuta però sotto il nome di rosa bella monzese. Ve la fece fiorire il bravo Luigi Villoresi.” 

 Luigi Villoresi fu il primo ibridatore italiano e direttore dei Giardini Reali di Monza tra il 1812 e il 1825. Sua è infatti la famosa 'Bella di Monza' (Modoetiensis Villoresi) creata agli inizi dell'Ottocento e menzionata per la prima volta nel 1826 nel catalogo di Carlo Maupoil, vivaio di Dolo, vicino a Venezia. Fu una rosa che dovette godere di una certa popolarità e che rimase disponibile sui cataloghi fino al 1853. 'Belle de Monze' = 'Belle de Florence'? (Villoresi/Noisette, ca 1825)

Questa bellissima rosa è una delle venti e più varietà del Bengala o Cinesi create dal Villoresi, sovrintendente dei giardini dell'Arciduca, a Monza. Parlando dei giardini imperiali di Monza da lui visitati nel 1819, Charles Loudon, fondatore e responsabile della rivista inglese “The Gardeners’ Magazine” encomia Villoresi dicendo: “Tutto fu notevolmente ampliato ai tempi del Beauharnais sotto la direzione dell’ormai defunto Signor Vilaresi, uno dei giardinieri più scientifici d’Italia.” Luigi Villoresi nel 1813 stese il primo catalogo delle piante dei giardini imperiali di Monza, un inventario che annovera circa 3,700 entità vegetali differenti, e fra questi 30 varietà di rose. Il medico Dr. Mezzotti loda Villoresi come “veramente instancabile nell’introdurre miglioramenti e novità tanto nei Giardini, quanto nel Parco”, aggiungendo che “la rosa modoetiensis (Rosa monzese) è un perenne ricordo delle sue cure”. E sei anni dopo, torna a parlare ancora delle rose di Villoresi, affermando che la ‘Bella di Monza’ era “un potente rimedio contro la pesantezza della testa, e che i bevitori se ne servivano ad impedire che i vapori di Bacco offuscassero la ragione”, ribadendo che diversi roseti nel territorio milanese erano belli ma “nessun altro può al mio giudizio eguagliare il pregio dei rosai degli Giardini Imperiali, che si potrebbero dire perenni, e nei quali pompeggia la Rosa Monzese.” Nella prima metà dell’Ottocento appare sulle pagine di cataloghi commerciali in Italia, Germania ed in Francia e viene menzionata in vari manuali sulle rose.



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