Il Comune di Aliano e il Parco Letterario Carlo Levi Vi invitano a rivivere i luoghi del Cristo si è fermato a Eboli.
Con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco
Giornate della Poesia, delle Foreste e dell'Acqua nei Parchi Letterari
Locandina in allegato
il programma è in continuo aggiornamento nella pagina dedicata
il Comune di Aliano e il Parco Letterario Carlo Levi invitano a rivivere i luoghi del
Cristo si è fermato a Eboli
21 e 22 marzo. Mattino ore 10.30 - 12.30 Pomeriggio ore 16.30 - 19.30
Sono arrivato a Gagliano un pomeriggio di agosto, portato in una piccola automobile sgangherata. Avevo le mani impedite, ed ero accompagnato da due robusti rappresentanti dello Stato, dalle bande rosse ai pantaloni e dalle facce inespressive. ... dal Cristo si è Fermato ad Eboli
Il percorso prevede la visita della Casa Museo di Carlo Levi, la Pinacoteca Carlo Levi, il Museo della Civiltà contadina, il Museo Paul Russotto e la Tomba di Carlo Levi.
La casa del confino di Carlo Levi
È la casa dove visse Carlo Levi durante il periodo di confino, restaurata con discrezione e con un approccio tecnologico: un impianto multivisione costituito da proiettori di diapositive programmati e sintonizzati da un computer, posti sui soffitti dei locali e che, seguendo un percorso determinato, fanno rivivere sui muri bianchi le immagini tratte dai documenti fotografici dell’epoca, la casa, l’orto, il cane Barone, il ritratto di Giulia, i camini, i calanchi; immagini intervallate dalle sagome di un cavalletto, dall’ombra dei pennelli, dalla traccia di un letto di ferro, di un tavolo da cucina, a guisa di simboli astratti, ombre cinesi che si animano nella velocità della proiezione multi visiva; e ancora immagini dei quadri, dei tetti, dei fanciulli, delle strade, delle nuvole e degli orizzonti che si osservano dalla terrazza. Sono presenti anche microfilm sulla storia contadina. Il percorso emozionale si completa sul terrazzo della casa, dove ...il cielo era immenso, pieno di nubi mutevoli: mi pareva di essere sul tetto del mondo, o sulla tolda di una nave, ancorata su un mare pietrificato.
La Pinacoteca Carlo Levi
Il piccolo museo raccoglie lettere, documenti, disegni riguardanti il confino ad Aliano, tra il 1935 e il 1936, al quale fu condannato dal regime fascista il medico, scrittore e pittore Carlo Levi (1902-1975). Particolarmente interessanti sono le fotografie di Mario Carbone e le litografie originali, donate dallo stesso Levi, del Cristo si è fermato a Eboli. Il volume, che fu pubblicato nel 1945, riassume la sua esperienza nel piccolo centro lucano, dove visse a contatto con la popolazione, testimoniando la suggestiva scoperta dell’estrema miseria della civiltà contadina del Sud.
Il museo della Civiltà contadina
"Il padrone di casa mi aveva avvertito che sarei stato spesso disturbato dal rumore del trappeto, il frantoio che era sotto alle mie stanze; ci si entrava dall'orto, per una porticina di fianco agli scalini che portavano in casa. Avrebbe lavorato anche di notte, il trappeto mi aveva detto. Quando girava la vecchia mola di pietra, trascinata in tondo da un asino bendato, la casa tremava, e un rombo continuo saliva dal pavimento..." Situato al piano terra della casa di Levi ospita tutto ciò che riguarda le antiche procedure di produzione dell’olio, gli oggetti legati alla coltivazione dei campi, alla mungitura del latte, alla produzione del formaggio, le suppellettili. Una casa contadina originale, con letto, culla, stalla, e tanto altro ancora. Attraverso la visita a questo museo ci si ritrova immersi nel periodo del Confino di Levi in Aliano.
La tomba di Carlo Levi
Restaurata nel suo aspetto architettonico, con un belvedere retrostante che denota il rapporto tra vita e morte, poiché l’affaccio è verso la casa in cui Levi ha vissuto. Un basolato su cui sorgono due file di mattoni in cotto e una balconata aperta sul Pollino e sui tetti del paese. Con poche varianti rispetto a ciò che c’era prima del restauro. Un intervento che non disturba. Al centro, una lastra di pietra bianca ricorda che lì è sepolto il torinese del sud, per usare una felice espressione di Gigliola De Donato.
Il Museo Paul Russotto
Di origini alianesi da parte di madre, Paul Russotto, esponente dell’espressionismo astratto americano, nasce a New York nel 1944. Si appassiona alla pittura iscrivendosi all’Art Students League di New York. Nel ’63 apre il suo studio e comincia una proficua attività che lo vedrà esporre in tanti paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Nella sua espressione artistica, Paul Russotto trae ispirazione dal passato, guardando alla pittura di Rubens, Courbet, Cézanne, Picasso, Matisse, Mondrian, Miró, Gorky, De Kooning (di cui diventa allievo), Pollock e ai suoi contemporanei. Ha contatti anche con molti artisti italiani come Carla Accardi, Pietro Consagra, Giacinto Cerone, Marino Marini e tanti altri.
Nella restaurata vecchia caserma di Aliano, dal tetto con grossi travi di legno, le 72 opere di Russotto donate dalla famiglia sembrano nuove finestre aperte su una modernità in contrasto con i calanchi e i tetti spioventi dell’antico borgo celebrato da Carlo Levi che si intravedono dalle grandi porte finestre verdi.
Il Paesaggio
"... spalancai una porta-finestra, mi affacciai ad un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall'ombra dell'interno, rimasi quasi accecato dall'improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c'era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l'infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d'occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco".
Apriamo oggi una finestra, una qualunque finestrina di legno sconquassato dall'interno di una delle molteplici dimore di pietra con ringhiere di ferro intrecciato di cui il paese è disseminato; osserviamo i panorami, i colori, i calanchi, le valli; sembreranno ancora quadri dipinti ispirati alle pagine del testo.
"... questa strana e scoscesa configurazione del terreno fa di Gagliano una specie di fortezza naturale, da cui non si esce che per vie obbligate".
Aliano è ancora oggi isolato tra le creste dei suoi burroni e sebbene i "sentieri" descritti da Levi siano stati attualmente asfaltati, l'impressione di inoppugnabilità che si prova osservando il paese dalla valle, conferisce al luogo un'aria misteriosa ed austera che stimola la curiosità ed invita alla sua graduale scoperta.
"... ed ogni intorno altra argilla bianca senz'alberi e senz'erba, scavata dalle acque in buche, in coni, piagge di aspetto maligno; come un paesaggio lunare... e da ogni parte non c'erano che precipizi di argilla bianca, su cui le case stavano come librate nell'aria".
Il paesaggio collinare che circonda Aliano è così suggestivo che si stenta a distaccarsene senza provare una forte nostalgia. E' il "Genius loci" che pervade il visitatore e lo attira come d'incanto verso le aride distese del deserto alla ricerca di qualcosa che si muova, di un rumore o di un’eco remota.
Il Parco Letterario Carlo Levi
Nel rivivere emotivamente luoghi ed eventi descritti nel Cristo si è fermato a Eboli si coglie nell’opera di Levi il sentimento poetico e il suo profondo amore per la terra lucana e la sua gente. Aliano, con le sue case dalle magiche facciate dalle cui piccole finestre, occhi stregati che sormontano archi immensi come bocche, si spazia sull’infinita distesa delle argille aride, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, è un esempio di recupero e conservazione ambientale. Il silenzio delle montagne, la solitudine dei paesi arroccati sui monti, le infinite distese di argilla, i fiumi lenti e sornioni della valle dell’Agri e del Sauro e ancora le leggende dei briganti, delle fate, dei lupi mannari e delle streghe sono tutti elementi che raccontano e suscitano nel visitatore le stesse emozioni di meraviglia e stupore provate da Levi all’inizio del suo confino. SdM
Per info e prenotazioni:
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Cell. 320 2745706
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