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Capitolari carolingi nelle terre di Virgilio

20 Gennaio 2022
Capitolari carolingi nelle terre di Virgilio
Molti sono i luoghi dove Carlo Magno ha lasciato i segni del suo passaggio, Mantova compresa. Con ben 3 capitolari emanati nel 781 e 813 d.C. la Città virgiliana può essere iscritta tra le Capitali o Città imperiali carolinge.

 La Rete Europea della Via Charlemagne - Via Carolingia celebrerà quest'anno il Giubileo di Carlo Magno, o Carlo I detto Il Grande, un personaggio importantissimo per la storia socio-culturale europea. Le manifestazioni per ricordare le sue imprese, che continueranno per tutto il 2022, inizieranno a partire dal 2 aprile, una data emblematica a cui si fa risalire nel 742 d. C. la sua nascita con un'ascesa che da re dei Franchi e poi dei Longobardi lo portò a divenire il primo Imperatore dei Romani, incoronato a Roma da Papa Leone III nella Basilica di San Pietro in Vaticano. 

Molti sono i luoghi dove l'Imperatore ha lasciato i segni del suo passaggio, Mantova compresa. Carlo Magno viene infatti ricordato come colui che, primo nella storia insieme ai romani, aveva avuto una visione europea creando il Sacro Romano Impero, cioè la nascita di un nuovo impero cristiano, dalla Germania alla Francia e all'Italia e ad altri paesi emanando i cosiddetti "Capitolari" che erano leggi di governo amministrativo dei territori che prevedevano sanzioni per i trasgressori.

 Mantova con ben 3 capitolari emanati nel 781 e 813 d.C. può essere iscritta tra le Capitali o Città imperiali carolinge. il "Primo Capitolare Mantovano-781" si compone di 13 articoli, il "Primo Capitolare Mantovano, esclusivamente per gli ecclesiastici-gennaio 813" contiene 11 articoli, il "Secondo Capitolare Mantovano, per tutti-gennaio 813" è di 8 articoli. In essi, in estrema sintesi si "legifera" su diversi aspetti della vita quotidiana dei sudditi, dei nobili, delle Chiese di Dio, dei monasteri e dei Vescovi, delle imposte da decidere secondo la legge e giustizia, delle sentenze da scrivere presso un notaio, di costruire ospizi gratuiti per i viaggiatori bisognosi. Si tratta sicuramente di un anticipo della legislazione amministrativa e penale che poi verrà perfezionata e arricchita nel tempo.

Numerosi studiosi hanno approfondito la storia del periodo carolingio, nei vari aspetti sociali, economici, istituzionali, religiosi e culturali tanto da definirlo il "Rinascimento Carolingio". Con grande lungimiranza Carlo Magno infatti si circondò, come consiglieri, di insigni intellettuali e studiosi. 

Il primo fu Alcuino di York, filosofo e teologo anglosassone, uno dei principali artefici della rinascita degli studi di impronta moderna, insegnando la grammatica, l'ortografia, la retorica e le virtù, la dialettica e le arti liberali nella Schola Palatina, indirizzandola secondo le aspettative di Carlo Magno come centro della conoscenza e della cultura per l'intera Europa. Un capitolare specifico stabiliva l'obbligatorietà dell'istruzione scolastica e dello studio delle lettere per i figli. Alcuino scrisse nove commentari sulle scritture sacre e una ventina di opere in prosa. Dopo Alcuino una figura interessante è quella di Eginardo, che gli succedette nella direzione della Scuola e fu sovrintendente alle fabbriche e alle imprese artistiche, educato prima nell'abbazia di Fulda e poi ad Aquisgrana presso la corte di Carlo Magno e che rivestì un ruolo significativo nella rinascita carolingia. Scrisse alcune opere importanti come la vita e le gesta nella biografia di Carlo Magno, gli Annali detti d'Eginardo, di cui è uno degli autori, il trattato sull'adorazione della Croce e i miracoli dei santi Marcellino e Pietro.

 Infine si deve citare un altro intellettuale erudito carolingio, Rabano Mauro Magnenzio abate di Fulda e arcivescovo di Magonza sua città natale, dove visse e morì tra il 780-784 e il 856. Numerose le sue opere, prima fra tutte "De rerum naturis", in cui esprime il concetto che la Bibbia è la chiave per spiegare ogni aspetto della vita del mondo, comprese le attività di scienze e arti. Egli scrive anche dei Commentari ai Canti biblici e ai libri storici e ha al suo attivo una interessante produzione poetica, opuscoli teologici e trattati morali, opere liturgiche e per la predicazione.

Si può concludere, dunque, che nel periodo tra il 7-800 dopo Cristo c'è un fiorire di opere letterarie che caratterizzano il Rinascimento Carolingio, grazie a Carlo Magno un Imperatore illuminato.

Graziano Mangoni

Riproduzione riservata © Copyright I Parchi Letterari

Immagine: Incoronazione di Carlo Magno a Roma da Società per il Palazzo Ducale di Mantova


Virgilio: pascoli, campagne e condottieri a Pietole
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Borgo Virgilio (Mantova)

...propter aquam, tardis ingens ubi flexibus errat Mincius et tenera praetexit harundine ripas. (Georg. III, 10-15)

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