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Aliano. Sguardi oltre confine

20 Gennaio 2022
Aliano. Sguardi oltre confine
E' questo il concept della candidatura di Aliano a Capitale italiana della cultura per il 2024. Imprescindibile il riferimento all’esperienza di Carlo Levi che, da confinato politico, da ‘ospite’, in pochi mesi seppe compenetrarsi nella Comunità

Aliano. Sguardi oltre confine”, è questo il concept della candidatura di Aliano a Capitale italiana della cultura per il 2024; imprescindibile il riferimento all’esperienza di Carlo Levi che, da confinato politico, da ‘ospite’, in pochi mesi seppe compenetrarsi nella Comunità di Aliano, interpretarla nel profondo, tributarle la dignità culturale smarrita nei secoli.

 Aliano candidata Capitale italiana della Cultura, con i suoi 891 abitanti, nel cuore della Lucana interna – interiore anzi - non è frutto di velleitarismo bensì di una matura consapevolezza: consapevolezza di appartenere ad una storia millenaria – dalla triade mediterranea di omerica memoria alle lotte contadine del secolo scorso – ma anche di avere innanzi una sfida cruciale ed ineludibile per garantire un futuro al territorio: riconnettere le Comunità ai luoghi in un processo di rigenerazione collettiva, capace di frenare l’emorragia demografica, regalando una rinnovata sensualità prospettica a questi territori.

 La candidatura di Aliano vuole anzitutto connotarsi con una funzione simbolica e con un approccio di area vasta che sappia rappresentare un intero territorio: la cultura come elemento strategico delle dinamiche dello sviluppo rurale locale. 

 Le ragioni della candidatura di Aliano a Capitale italiana della cultura 2024, dunque, possono riassumersi in due ordini di motivazioni:
- affermare, a livello nazionale ed internazionale – attraverso e con Aliano, l’intero territorio della Montagna materana, della Val d’Agri e del Metapontino - l’alterità di un modello culturale rurale e contemporaneo. Un modello culturale fatto di storia, cultura, agricoltura, tradizione ed ambiente che, seppur riveniente da territori fragili ed isolati - per quanto ancora unici contenitori di valori e stili di vita di qualità - si proietta verso il futuro, consapevole di tutte le proprie qualità intrinseche e potenzialità inespresse;
- promuovere un processo di sviluppo locale di area vasta che, puntando a garantire qualità, oltre che quantità, alle dinamiche innescate, sappia attivare un nuovo entusiasmo, produttivo e duraturo, per questi territori. 

Aliano come epicentro di un rinnovato dinamismo culturale che sappia interpretare e rappresentare la sua natura lucana, appenninica e mediterranea; che sappia parlare di arte e libri, di agricoltura e cibo, di energia, di montagne, di lavoro e innovazione, di acqua e di migrazioni - da una parte - e - da un’altra, Aliano come avanguardia di scelte di politica dello sviluppo locale che individuano nella cultura l’elemento strategico, non solo in termini di offerta turistica, ma anche nell’ottica di un’evoluzione dei comportamenti dei residenti del sistema locale, stimolandone l'apertura mentale, le capacità di apprendimento e quindi la propensione a produrre e recepire l'innovazione. 

 Riabitare questi luoghi ma, soprattutto, creare quella dimensione di sviluppo e impresa che ancora manca, puntando a diventare un luogo di sperimentazione in cui attivare modelli di economia innovativi. 

 L’approccio generale si riflette nell’impianto del dossier di candidatura e nelle azioni da esso previste per l’anno da Capitale: rafforzare l’offerta culturale, sostenendo al contempo il protagonismo del tessuto sociale locale. Riqualificazione dei contenitori culturali ma anche misure economiche per la formazione di nuove figure professionali ed il sostegno a start up nel settore culturale; azioni promozionali itineranti ed incessante azione di coinvolgimento della Comunità locale e delle scuole. 

Ampliare le dotazioni infrastrutturali, favorire l’inclusione e il dialogo intergenerazionale, adottare politiche strategiche a sostegno della competitività territoriale: sono tutte azioni che si intendono portare avanti per coinvolgere anzitutto le persone che vivono e lavorano sul territorio. La candidatura di Aliano a Capitale Italiana della Cultura 2024 si inserisce, peraltro, in un percorso che ha visto una piccola Comunità crescere e misurarsi con le dinamiche di sviluppo legate anzitutto all’accoglienza turistica, rafforzando in primis la consapevolezza dei valori identitari e delle proprie potenzialità. 

Ad una programmazione ormai consolidata di eventi culturali di richiamo, all’appeal del borgo e delle sue qualità paesaggistiche e storiche, si è aggiunta una ricca offerta di esperienze uniche, capaci di coinvolgere migliaia di persone intorno a una idea di condivisione e di rigenerazione collettiva (Il Premio Letterario Carlo Levi, il Parco Letterario Carlo Levi, il festival della paesologia ‘la luna e i calanchi’, il Sistema museale di Aliano, ma non solo). 

Le azioni messe in campo dall’Amministrazione Comunale negli ultimi anni, poi, hanno rafforzato lo spirito che ha animato, nel 2018, il dossier della prima candidatura di Aliano a Capitale Italiana della Cultura e hanno costituito la base per l’implementazione di nuovi spazi, progetti e iniziative. Con investimenti importanti sono stati attuati interventi di riqualificazione urbana e di potenziamento dei contenitori culturali. Una parte significativa degli eventi proposti in sede di candidatura è stata realizzata attraverso risorse locali, partnership e sponsorizzazioni.

 Se ancora tanto c’è da percorrere in termini di sviluppo, la candidatura di Aliano vuole rappresentare, dopo l'esperienza di Matera, un’occasione ulteriore per cucire, a partire dalla cultura, le maglie territoriali, in un grande progetto di coesione sociale e territoriale.

 L’emergenza Covid ha riportato l’attenzione sui borghi e sulle aree interne in generale e sulle opportunità di una vita dai ritmi più sostenibili, lontano dai grandi centri urbani e a contatto con la natura.

 La riscoperta e la valorizzazione di questi luoghi permette di conoscere ed apprezzare realtà capaci di coniugare qualità della vita e tutela dell’ambiente, economie e saperi tradizionali, con innovazione e sviluppo locale. Il paesaggio, la cultura, l'enogastronomia, l'agricoltura di qualità e l'artigianato sono parte essenziale di questa identità. Questi possono rappresentare quelle leve su cui innescare circoli virtuosi, rendere attrattivo il territorio, arginare l'esodo demografico, permettere all'Italia di crescere sulla base di risorse uniche e fortemente territorializzate, le sue Comunità locali.

 L’ampliamento dei servizi alla Comunità, quindi, dovrà procedere di pari passo con il potenziamento della ricettività e dell’accoglienza, nell’ambizione di diventare sempre più luoghi riconoscibili sulle mappe del turismo di qualità. 
 Il DNA di Aliano è e resterà quello di una comunità ospitale e dinamica, in grado di catalizzare energie positive e tracciare una visione. Non più solo il luogo simbolo di arretratezza del mondo contadino del Sud, luogo del confino cristallizzato nella letteratura. La condizione fisica, i segni della storia, i valori della tradizione sono la matrice da preservare ma questa identità, come dimostrano i cambiamenti degli ultimi anni, deve diventare consapevolezza e forza per guardare al domani. 
Cosa è oggi Aliano? 
Cosa, ancora di più, può diventare? 
Un posto dove è bello stare, stare insieme.
 Un borgo moderno, attivo, connesso con il mondo, aperto al futuro. 
 Un luogo delle possibilità, oltre confine.

Ennio Di Lorenzo

Immagine: Aliano , SdM 

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