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L' importanza di Roma per Sigrid Undset e la nascita del suo primo romanzo di successo

12 Dicembre 2022
L' importanza di Roma per Sigrid Undset e la nascita del suo primo romanzo di successo
Finalmente, lei era qui, a Roma! Sola e libera; proprio questo era sempre stato il suo sogno più grande. Sigrid si godeva la vita romana e trascorreva i giorni insieme ad altri artisti nordici, allo stesso modo di Henrik Ibsen e Bjørnstjerne Bjørnsson

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“Leggere Jenny è un’esperienza straordinaria”. Questo ha scritto Aasne Linnestå, la giornalista di Klassekampen, quotidiano norvegese, a più di 110 anni dalla prima uscita del primo romanzo di successo di Sigrid Undset, vincitrice del premio Nobel per la letteratura. La citazione è una testimonianza della mantenuta attualità di un romanzo che ancora affascina lettori. Lo stesso si potrebbe dire dei parallelismi che si possono trovare tra la vita di Sigrid Undset e la vita di Jenny Winge, la protagonista del romanzo. A questo riguardo, infatti, Roma fu il luogo più importante per entrambe, un punto di riferimento comune: senza Roma sia la vita della Undset che il racconto del romanzo Jenny sarebbero stati diversi, ed è proprio nella Città Eterna che si svolge il dramma della vita della giovane Sigrid Undset e della protagonista del romanzo. A Roma Sigrid incontrò il suo grande amore, il pittore norvegese Anders Castus Svarstad e fu proprio qui che lei trovò l’ispirazione per scrivere Jenny

 A Roma – per la prima volta 
Sigrid Undset arrivò a Roma per la prima volta il 20 novembre 1909, (1) dopo aver seguito attraverso il vecchio continente le orme di suo padre, lo stimato archeologo Ingvald Undset (1853-1893).  Era finalmente arrivata alla sua destinazione finale, Roma, la città dove i genitori andarono per la loro luna di miele e vissero per un periodo, e dove Sigrid sarebbe nata se il padre non si fosse ammalato. Finalmente, lei era qui, a Roma! Sola e libera; proprio questo era sempre stato il suo sogno più grande. Sigrid si godeva la vita romana e trascorreva i giorni insieme ad altri artisti nordici, allo stesso modo in cui Henrik Ibsen e Bjørnstjerne Bjørnsson, i famosi scrittori norvegesi, facevano prima di lei. In una lettera al suo caro amico, lo scrittore Nils Collett Vogt, Sigrid scrive: "Sono così felice, come non sapevo potesse esserlo una persona". (2)

La vita da artista e il grande amore
Il primo soggiorno di Sigrid Undset fu a “Casa Block”, in via Gregoriana 42, un piccolo “albergo” gestito due giovani donne conosciute come Block e Kamstrup. L’alloggio veniva spesso usato dagli artisti norvegesi quando si fermavano a Roma. Tuttavia, dopo un breve periodo, la giovane scrittrice si trasferì in via Frattina 138, vicino alla Scalinata di Trinità dei Monti. L’abbaino dell’edificio di via Frattina divenne il suo alloggio fisso a Roma. (3 Ben presto Sigrid venne ammessa nella scena artistica scandinava a Roma. Quell’ambiente artistico divenne importante per la Undset, che ora poteva condurre una vita felice, priva delle preoccupazioni, liberata dai carichi familiari: poteva finalmente impegnarsi a scrivere. Sigrid era profondamente felice di vivere in una metropoli così diversa da Oslo, la capitale norvegese, e come gli altri artisti venuti a Roma, passava molto tempo a scoprire gli aspetti culturali, storici, artistici e architettonici della città.

Così scriveva Sigrid scriveva all’amica, Karen Gude Müller:

Cara Karen, se viaggi all'estero, fai un viaggio a Roma, solo per bere qui questo vino empio delizioso. Dio mi aiuti, quanto mi mancherà, anche quando non ci sarò più! […] Dovresti vedere sorgere il sole sui Colli Albani […]. (4)

 Via Frattina 138 fu lo scenario di eventi decisivi nella vita di lei: qui Sigrid Undset, durante il Natale del 1909, conobbe per la prima volta il pittore Anders Castus Svarstad. Svarstad era un uomo ben navigato, esperto, sposato, padre di tre figli, di molti anni più grande di lei. Sigrid, 27 anni, che a differenza di lui era inesperta e sognatrice, si lasciò affascinare sognando il grande amore, l'incontro con l'uomo a cui arrendersi completamente. E questo uomo lei lo trovò proprio in Anders Castus Svarstad.

Così si confidava in una lettera a Nils Collett Vogt: 

Penso di dovermi sdraiare e baciare la terra per umiltà - credo di doverlo a tutti gli esseri viventi - perché sono felice, come non sapevo potesse esserlo un essere umano. - Oppure - L'ho sempre saputo. Ma non avrei mai pensato di diventarlo. [...] E poi mi dico, se tutto questo è finito e devi essere gettato nell'inferno più nero, ricordati che non hai il diritto di bussare - hai avuto il tuo periodo di grazia; hai ricevuto così tanto che non puoi ragionevolmente chiedere di più.
Ovviamente sì, comunque, esigo che io e il mio amico ci sia permesso di stare sempre insieme. (5)

Durante l'inverno e la primavera del 1910, il rapporto con Svarstad attirò tutta l'attenzione di Sigrid: esplorarono Roma e viaggiarono, in luoghi come Siena, Pisa, Orvieto e Viterbo. Non trovò tempo per scrivere. Solo quando Svarstad si reca a Parigi per lavoro, lei prese in mano la penna. In quei mesi Sigrid si trasferì in via delle Orsoline 31 per lavoro,(6) e fu qui che iniziò a scrivere Jenny

 Il romanzo romano - Jenny 
"La musica salì per via Condotti, proprio mentre Helge Gram imboccava la strada al tramonto. Hanno suonato ‘La vedova allegra’ […], ma poi ha iniziato a canticchiare: "No alla donna, non sarai mai saggia” - e ha proseguito per la strada nella direzione in cui sapeva che il Corso doveva essere". (7) Inizia così Jenny, nel centro storico di Roma, nel pieno della vita romana della protagonista, la pittrice Jenny Winge, con la sua vita artistica libera, tra norvegesi e scandinavi, artisti e scrittori.

Le descrizioni di Roma in Jenny sono pittoresche, accattivanti. In Sigrid Undset og Roma, Tordis Ørjasæter riassume bene questo: “[…] l'ambiente artistico in Jenny brilla, brilla di coralli, musica e vini. Poco si dice dei luoghi d'interesse: musei, obelischi e rovine. [...] Era proprio tutto lì e rendeva colorata la vita di tutti i giorni della vita quotidiana romana." (8)  Si può dire che la fonte di ispirazione e il presupposto per la creazione di Jenny sia da ricercare nel primo soggiorno di Sigrid Undset a Roma. Per di più, ciò che rende Jenny un successo è che Undset ci fa preoccupare per il triste e drammatico destino della protagonista: il romanzo ci tocca e ci commuove, Jenny eccita e fa arrabbiare allo stesso tempo. Tuttavia, a seguito della prima pubblicazione del romanzo le opinioni furono tante, a volte furiose e spesso forti.

Jenny – il racconto
Il romanzo fu tradotto in italiano nel 1945 e nel 1971. La storia si svolge all’inizio del Novecento e descrive gli ambienti socioculturali di Jenny, da una parte il ceto borghese della capitale norvegese, Oslo, e dall’altra il circolo artistico scandinavo a Roma. La protagonista è la giovane pittrice norvegese Jenny Winge. A lei si affiancano come co-protagonisti Helge Gram, il fidanzato di Jenny, il pittore Gunnar Heggen, amico di lei, l’amica Fransiska (Cesca) Jahrmann, la signora Berner, madre di Jenny, Gert Gram, il padre di Helge e altri.

Il libro racconta la storia della protagonista dalla fanciullezza alla vita come donna matura, madre e pittrice emergente. La Undset descrive le emozioni e i pensieri di Jenny, la sua ambiguità rispetto al ruolo tradizionale della donna, il suo punto di vista sulla maternità, il suo sogno di un amore vero, la sua esigenza e la sua sfida per diventare pittrice ma va anche a toccare, in una certa misura, gli aspetti politici, come le condizioni sociali e civili della donna.

Il romanzo comincia con il racconto del primo soggiorno di Jenny a Roma e della sua vita insieme agli altri artisti che facevano parte dell’ambiente artistico-culturale legato al Circolo Scandinavo. (9) Più specificamente, racconta del primo incontro di Jenny e Helge Gram, del suo lavoro artistico, dei suoi amici Gunnar Heggen e Fransiska Jahrmann, dei sogni di Jenny, dei suoi principi morali e del fidanzamento con Helge e il suo ritorno a Oslo.

Dopo il fidanzamento, la storia parla della vita di Jenny a Oslo, dove trascorre quasi un anno. Durante quel periodo vive nella casa materna, affitta un atelier, si presenta ai genitori del fidanzato, con cui sviluppa un rapporto problematico che tormenta Jenny: la gelosia della madre di Helge e di Helge stesso, le profferte in segreto di Gert Gram, il padre di Helge e infine la rottura del fidanzamento con Helge. Questa parte centrale del libro termina con i primi cenni di un coinvolgimento emozionale tra Jenny, che in quel momento si sente molto insicura e vulnerabile, e il padre di Helge.

All’inizio dell’ultima parte veniamo messi a conoscenza del fatto che Jenny è divenuta l’amante di Gert. Per il signor Gram, che era quasi vent’anni più vecchio di lei, Jenny è il grande amore, un palesamento dei suoi perduti sogni di gioventù, mentre Jenny, dal canto suo, riempie in realtà un vuoto emozionale. Non è il suo vero amore, e prendendo coscienza del carattere delle proprie emozioni lei, anche se incinta di lui, si decide a lasciare sia Gert che Oslo, cercando così anche di sfuggire ai pettegolezzi. Va in un paesino della Danimarca, ma dopo un po’ si traferisce in Germania. Lì nasce suo figlio, che muore dopo meno di due mesi. Devastata, ancora in lacrime per la perdita del bambino, Jenny decide di trasferirsi a Roma, per la seconda volta: voleva ristabilirsi come pittrice e ritrovare il suo equilibro mentale. Lì, il suo amico pittore Heggen la aiuta e la loro amicizia si rinforza. A questo punto lui le dichiara il suo amore, ma Jenny, che non se ne sente degna, vuole solo tenerlo come amico.

All’improvviso Helge Gram entra in scena: va a trovare Jenny, che desidera ancora, determinato a ritrovarla. Quando lei resiste Helge la stupra, credendo tuttavia di interpretare la sua volontà. Questo è il crescendo drammatico del racconto. Jenny, finalmente consapevole di ricambiare l’amore del pittore, impazzita, in un’angoscia totale si toglie la vita. Così Jenny Winge viene sepolta nel Cimitero acattolico di Roma.(10) Il romanzo finisce con la visita di Gunnar Heggen al suo sepolcro, dove, piangendola, riflette sulla vita, sulla persona e sull’anima di Jenny, suo grande amore e suo lutto incessante.

Jenny – l'accoglienza
Jenny uscì alla fine dell'autunno 1911 e fu recensito su diversi giornali quotidiani, la prima recensione uscì sul Morgenbladet, il 23 novembre. L'Aftenposten, il 12 dicembre, sotto il titolo: "Dichiarazione sulla nuova Sigrid Undset: Jenny" scrisse quanto segue: "Questo libro non è altro che un capolavoro, una delle perle della letteratura, che brillerà di immutato splendore, quando la maggior parte di ciò che il mercato dei libri ha da offrire quest'anno sarà sprofondato nella polvere e nell'oblio ". Undset veniva descritta come: "[…] la giovane autrice, che ora ha conquistato, con un colpo solo, un posto tra i migliori della nostra letteratura norvegese moderna". Continuavano le parole di lode: "Ma poi, lei è anche riuscita a creare un'opera di valore duraturo ed un personaggio femminile, che è uno dei più rari di tutta la nostra letteratura". E in conclusione: "E ciò che, forse più di ogni altra cosa, contribuisce all'alta statura umana del libro, è la sensazione di trovarsi di fronte a un autrice di intelligenza e di cuore".(11)

 Anche l’autore norvegese Gabriel Scott (1874-1968) fu pieno di lodi: "Quindi, lasciatemi subito dire che "Jenny" mi sembra un fenomeno unico nella letteratura norvegese, uno dei romanzi più belli, più veraci e più eloquenti mai scritti in questo paese." E riguardo alla protagonista, Scott scrisse questo: "Jenny si distingue per me come la donna più bella che conosco in tutta la letteratura".(12)

Come già accennato, Jenny ricevette anche delle critiche. Tra i critici vi furono sia lo scrittore Theodor Caspari (1853-1948) che la pioniera femminista Fernanda Nissen (1862-1920). (13) Durante l'inverno, l'indignazione sociale continuò a crescere, fino allo scandalo. E il 19 febbraio 1912 e il "Club del suffragio femminile" aveva organizzato una conferenza sul Jenny al Grand Hotel a Oslo. Circa 300 donne vi parteciparono. Fu un incontro turbolento, in cui piovvero accuse. Sigrid Undset stessa, che partecipava, trovò il trambusto divertente e si dice che abbia detto all’amica Nini Roll Anker: "Non mi aspetto mai altro che sciocchezze nelle assemblee femminili. Penso che tutto fosse così comico, che ne avevo abbastanza di guardare e ascoltare le signore...". (14)

Tutto questo trambusto aumentava soltanto l'attenzione sul romanzo e contribuiva al successo di Jenny, il racconto della infelicità e del destino tragico della giovane pittrice Jenny Winge, che finisce la sua vita a Roma. Riguardo sia al romanzo Jenny che a Sigrid Undset, io insieme ad altri potremmo dire: "Una volta incontrato, mai dimenticato". Da parte di Sigrid Undset, la dichiarazione si adatterebbe sicuramente e in modo particolare anche a Roma, quella città che ha contribuito a plasmare la sua vita e la sua vita artistica: della Città Eterna, Sigrid Undset si ricorderà per sempre.

Più di centodieci anni dopo – ancora attuale? 
La storia di Jenny e della sua Roma viene ancora letta e discussa, come ha fatto la giornalista di Klassekampen, il 14 agosto dello scorso anno. Il saggio inizia come segue: "Magistrale: "Jenny" (1911) di Sigrid Undset rivela sia con concretezza lo spirito del tempo che gli eterni conflitti umani".(15)  Jenny della Undset rimane eternamente giovane, perché parla di qualcosa di fondamentale nel rapporto tra gli uomini e gli eterni conflitti umani. Parla dei sentimenti, di speranza e disperazione, orgoglio e disprezzo, dubbio e fede, lussuria, odio e amore.

La qualità e la vitalità di Jenny ai suoi tempi sono, come accennato, ben illustrate dalla dichiarazione di Scott del 1911: "Jenny mi sembra un fenomeno unico nella letteratura norvegese, uno dei romanzi più belli, più veraci e più eloquenti mai scritti in questo paese”, mentre il saggio di Linnestå e la sua descrizione della propria esperienza di lettura, più di centodieci anni dopo, confermano che Jenny è ancora attuale: “Leggere Jenny è una esperienza straordinaria”. (16)

(1Ørjasæter 1996, p. 28
(2) Ørjasæter 1996, p. 21
(3https://goo.gl/maps/cmSTpzG4TJTeea7o9
(4) Ørjasæter 1996, p. 33
(5) Ørjasæter 2011, p. 108
(6) https://goo.gl/maps/9LbUWTs6EajWQoeP7
(7) Undset 1973, p. 7
(8) Ørjasæter 1996, p. 56
(9) Il Circolo Scandinavo per Artisti e Scienziati fu fondato nel 1860. Da allora, esso è stato un punto di riferimento e un luogo d’incontro per gli artisti e gli intellettuali nordici. Tra i frequentatori del Circolo si trovano gli artisti, gli scrittori e le scrittrici nordici più significativi, come Henrik Ibsen, Bjørnstjerne Bjørnson, Selma Lagerlöf, Sigrid Undset, August Strindberg (Stoccolma, 22 gennaio 1849 – Stoccolma, 14 maggio 1912) ed altri.
(10) Il Cimitero Acattolico per gli stranieri si trova nello storico quartiere di Testaccio, a Roma.
(11) http://www.nb.no/nbsok/nb/cb7984b46542c75a3e802dd42a7bd803?index=14
(12) http://www.nb.no/nbsok/nb/8ce813e0a0d7f0381ff5aa262f703716?index=16
(13) Slapgard 2008, p. 126
(14) Slapgard 2008, p. 129
(15) Linnestå, 2021, p. 4
(16) Linnestå, 2021, p.4

Fonti:
Biblioteca nazionale, banca dati dei giornali: Aftenposten, 5.12.1911 e 12.12.1911
Google Maps, link di indirizzi
Linnestå, A. 2021. Klassekampen, 14.08.2021
Rambjør, T. 2017. Due donne – due scrittrici, Sibilla Aleramo e Sigrid Undset, confronti letterari dei romanzi “Una donna” e “Jenny”, Oslo, UiO
Slapgard, S. 2008. Dikterdronningen: Sigrid Undset, Oslo, Gyldendal
Undset, S. 1973. Jenny, Oslo, Aschehoug
Ørjasæter, T. 1996. Sigrid Undset og Roma, Oslo, Aschehoug
Ørjasæter, T. 2011. Menneskenes hjerter, Sigrid Undset - en livshistorie, Oslo, Aschehoug


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