Home Mission Parchi Viaggi Eventi Multimedia Contatti
Il Magazine I Numeri Catgorie Almanacco Contatti
Menu
Categorie
IntervisteLibri ApertiAmbiente e TerritorioPaesaggi SonoriCucina LetterariaStorie in Cammino

Francesco, il presepe e La Verna

21 Dicembre 2022
Francesco, il presepe e La Verna
di   Foto: Sara Trapani Sara Trapani

Francesco ricevette le Stimmate al santuario de La Verna, che divenne meta di un pellegrinaggio sempre più crescente. Di Sara Trapani

Da sempre siamo abituati a vedere il Presepe nelle nostre case e chiese, per molti di noi è legato agli intimi ricordi dell’infanzia. Ci ha aiutato a rivivere, un po’ giocando, quanto accaduto a Betlemme, ad immaginare le scene e ad immaginarsi coinvolti nella storia. 
Ma chi è stato l’ideatore di tutto questo? Correva l'anno 1223, Francesco era tornato dal suo viaggio a Betlemme e dopo aver ottenuto l’autorizzazione di Papa Onorio III scelse l'umile paese montano di Greccio per rievocare l’evento misterioso della nascita di Gesù. 
La somiglianza dei luoghi con quanto Francesco aveva visto in Palestina lo portò a realizzare un evento che ancora oggi segna la nostra storia. Arrivato a Greccio, Francesco convoca l’intero paese e organizza un “presepe vivente” costruendo una mangiatoia in una caverna nel bosco, dove portò un asino e un bue, in un quadro di povertà e semplicità. Proprio all’interno della caverna tenne la sua famosa predica di Natale, sfruttando l’occasione per descrivere la Natività a tutti coloro che non sapevano leggere. 
L’intento di Francesco fu quello di mostrare a tutti, in particolare ai più poveri, la riproduzione pura e semplice della nascita del figlio di Dio. L’atmosfera della Notte Santa, così ricreata, incantò e commosse tutti. Da quel momento in poi l’usanza di rappresentare la nascita di Gesù, dal vivo o con delle statue, si diffuse in Italia e nel mondo, diventando oggi una tradizione ormai consolidata. 

Per i suoi numerosi e lunghi periodi di preghiera e penitenza, Francesco si recava al santuario de La Verna, luogo in cui, il 17 settembre 1224, ricevette le Stimmate. A seguito di questo miracoloso evento La Verna divenne meta di un pellegrinaggio sempre più crescente, divenendo così una realtà fortemente affermata nell’ambito del turismo religioso. 

Già prima del Natale di Greccio, Francesco, a La Verna, aveva espresso il desiderio di rievocare la scena della natività. Infatti, presso il santuario, sopra l'ingresso del Corridoio delle Stimmate affrescato con alcuni episodi della vita del frate, è presente una rappresentazione del presepe realizzata da Baccio Maria Bacci.

 Il paese di Chiusi della Verna è parte dei comuni aderenti al Parco Letterario Emma Perodi e Le Foreste Casentinesi, dedicato alla scrittrice, la quale ambientò in questi luoghi due novelle del suo capolavoro “Le novelle della nonna”: Il cero umano e Il teschio di Amalziabene
“Quando il beato San Francesco morì, lasciò fra i suoi frati un certo Amalziabene, un mezzo santo anche lui, il quale, se non parlava ai pesci e agli uccelli e non domava le fiere come il poverello di Assisi, aveva però un cuore d’oro e si sentiva morire quando incontrava dei bisognosi e non li poteva aiutare.” (da “Il teschio di Amalziabene”

Immagine di copertina, presepe nella Basilica della Verna, di Alberta Piroci Branciaroli, 

Riproduzione riservata © Copyright I Parchi Letterari

Read the english version


Emma Perodi e le Foreste Casentinesi
Scopri il parco

Emma Perodi e le Foreste Casentinesi

Casentino

Visita il Santuario de La Verna
Torna indietro

Potrebbe interessarti anche

Borgo universo

Silone stenterebbe a riconoscere i conterranei. Se da Pescina si incamminasse fino ad Aielli troverebbe all’ingresso del paese un segno del mutare del tempo: un edificio industriale abbandonato su cui uno street artist ha disegnato lucciole e cinghiali

Gesualdo Bufalino e Comiso

Da amanti è il rapporto che lega uno scrittore al suo luogo di nascita. Quello tra Bufalino e Comiso è tra i più appassionati e duraturi: "...dei ventitremila giorni e passa che ho vissuto finorane avrò trascorso in questo luogo almeno ventunmila..."

Fuga in provincia con Tommaso Landolfi

Landolfi è una delle penne più raffinate della letteratura europea del Novecento. Fu perlopiù autore di racconti fantastici, contrassegnati da una pungente vena dissacrante sia nei confronti dei costumi tradizionali italiani che della società di massa

Nostalgia, sogno e libertà

Come disse eloquentemente lo scrittore israeliano Eshkol Nevo: “Casa è un posto in cui puoi tornare se vuoi. E non c’è bisogno di avere più di un posto del genere”.

Letteratura, viaggio ed escamotage ai tempi del digitale.

In un mondo rimpicciolito e omologato, in cui macchine e computer ci consentono di solcare immense porzioni di spaziotempo, la letteratura indica un territorio sconosciuto e sconfinato, regioni straniere che coincidono col dominio dell’invisibile

Ovidio: Cantore dei teneri amori

Tenerorum lusor amorum: così si definisce Ovidio in un verso di una elegia scritta dall’esilio (Tristia IV, 10, 1), considerata una sorta di testamento spirituale per farsi conoscere dalla posterità.
I Parchi Letterari®, Parco Letterario®, Paesaggio Culturale Italiano® e gli altri marchi ad essi collegati, sono registrati in Italia, in ambito comunitario ed a livello internazionale - Privacy Policy
Creazione Siti WebDimension®