Durante la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi avevano conquistato sempre più paesi in Europa, 500 giovani ebrei di Bratislava, Cecoslovacchia decisero alla fine del 1939 di fare "aliya" (l'immigrazione ebraica nella terra di Israele, ndr) a Eretz-Israel. Tutti loro erano membri di Beitar.
Tra loro c'erano i miei genitori, Sarah Bonitzer-Zelmanovic (che aveva 18 anni) e Shlomo Zelmanovic (che aveva 23 anni). Salirono su una nave di nome Pentcho, che navigò per sei mesi fino a raggiungere il Mar Nero. Quando la nave arrivò nel Mar Egeo, andò a sbattere nell'oscurità contro una roccia e affondò vicino all'isola di Kamilanisy, tutti i passeggeri sopravvissero. Dopo 9 giorni furono salvati dagli italiani e furono trasferiti sull'isola di Rodi.
A Rodi Sarah e Shlomo si sposarono e dopo un anno, passato in pessime condizioni, tutte le persone furono mandate da Rodi al campo Ferramonti di Tarsia in Calabria, Italia. Dal campo avrebbero dovuto essere poi inviati dai nazisti tedeschi ai campi di sterminio, ma quando gli italiani si resero conto di cosa stava succedendo alle persone che erano state mandate su a nord con i treni, non permisero questo trasporto.
In questo modo tutte le persone sopravvissero e rimasero lì fino alla fine della guerra. L'11.4.1944 sono nata io, Eva, nel campo di Ferramonti di Tarsia. Qui le person ci hanno trattato sempre in modo molto umano. Consegnarono cibo, medicine e tutto ciò che potevano avere per rendere la nostra situazione più facile, mentre loro stessi avevano anche ben poco per sopravvivere alla guerra.
Sarah e Shlomo Zelmanovic insieme alla figlia Eva (11 mesi) arrivarono in Israele da Bari - Italia - nel marzo 1945.