“Paese ardente, teso con passione/ verso questo gran cielo che ha coscienza/ di un duro passato che ancora impone/ doti di forza e di pazienza”, scrive Rainer Maria Rilke nelle sue Poesie francesi, (Crocetti Editore, 1989) fra il 1922 e il 1926 mentre si trovava a Muzot nel Vallese. E prosegue in una lettera del 1925: “Sebbene non abbia di solito ricevuto vibrazione alcuna dai luoghi che mi circondavano qui la mia viva e lieta comunione, insieme alla piena solitudine della mia vita, mi ha portato a scrivere nella lingua che mi circonda”.
Cosa proverebbe il poeta oggi a guardare la complessità della rete diffusa e preziosa formata dai Parchi letterari? Avere a cuore il nostro paese, entità viva e complessa di cui prendersi cura, è il dono e il suggerimento raro di queste compresenze che uniscono letteratura, comunità, sviluppo del territorio e che sono tese alla valorizzazione di tutto quello che ci circonda, che contribuisce alla nostra identità.
Anni fa Desideria Pasolini dall’Onda - prima cugina di Giulia Borghese mia nonna materna - che il ventisette marzo scorso ha compiuto cento anni, è stata fra le prime persone a parlarmi della tutela del territorio, dell’importanza del paesaggio agricolo. A volte si ha la fortuna di poter ascoltare storie, aneddoti, e testimonianze destinati a lavorare e a rigermogliare in noi dopo molto tempo, senza che allora sapessimo il senso di ciò che avveniva. Nel suo studio romano, dalle pareti piene di libri, riviste, cataloghi e fascicoli, numerosi e coloratissimi, mentre lei era intenta alla sua scrivania, nella stesura di articoli, lettere e memorie, ho potuto ascoltare i suoi ricordi e le sue narrazioni su intense figure di intellettuali, archeologi, scrittori e artisti da lei conosciuti in prima persona. Desideria Pasolini è stata tra i fondatori di Italia Nostra nel 1955 assieme a Umberto Zanotti Bianco, Pietro Paolo Trompeo, Giorgio Bassani, Elena Croce, Luigi Magnani, e Hubert Howard*, nascita che ha avuto luogo otto anni dopo la stesura della nostra Costituzione nel 1947, il cui nono articolo afferma che: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Chissà, raggiungendo idealmente e nuovamente Rainer Maria Rilke, se si potesse oggi parlare con lui, chissà se l’assonanza con il territorio non sia stata invece, segretamente, una chiave di volta del suo scrivere.
Foto di Copertina di Ginevra Sanfelice Lilli
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Ginevra Sanfelice Lilli
Vive a Roma dove è nata nel 1972. Scrive poesie e testi in prosa, disegna unendo i due mondi.
Ama la luce, il mare, la scrittura, la lettura e il senso di armonia. I viaggi per terra e per mare come quelli interiori
le hanno insegnato a leggere i paesaggi.
*Desideria Pasolini dall'Onda, Lelia Caetani, Hubert Howard e la nascita di Italia Nostra, 2004 - L'Erma di Bretschneider