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E la sorte è il vento

24 Novembre 2020
 E la sorte è il vento
Le parole dell’editrice e femminista Luciana Tufani sulla condizione femminile in Italia, sulle donne dei Parchi letterari. di Ginevra Sanfelice Lilli

Luciana Tufani, femminista e editrice, dirige la rivista 'Leggere donna', è bibliotecaria con una grande passione per il cinema e i gatti e vive immersa nella bellezza senza tempo della città di Ferrara. Ci spiega come si coniugano queste identità, questi ideali queste ‘vocazioni’ con il mondo odierno.

“Femminista e grande lettrice lo sono, credo, da sempre” inizia a raccontare l’editrice: “Queste passioni ho cercato di concretizzarle e condividerle creando, dapprima, nel 1980, la biblioteca del Centro Documentazione Donna (CDD) e successivamente, nel 1996, la casa editrice. Nella biblioteca conserviamo libri di narrativa scritti da donne e saggi che riguardano lacondizione delle donne. Oggi, dopo 40 anni da quando il CDD è nato, i libri sono ormai più di diecimila, il che per una biblioteca può non essere un numero molto alto ma lo è se si tiene conto che sono solo libri di scrittrici a dimostrare che le donne, contrariamente a quanto una tradizione misogina afferma, hanno sempre scritto e prodotto cultura. Di questo vogliamo rendere consapevole il maggior numero di persone possibile, organizzando in biblioteca e in altri spazi, a Ferrara e in altre città sia in Italia che in altre parti del mondo, iniziative che facciano conoscere la storia e la cultura delle donne e soprattutto l’utopia femminista di un mondo senza discriminazioni, gerarchie, violenza. Un mondo che rispetti le diversità, da quella di sesso a tutte le altre, e difenda le altre specie animali e la natura. Le molteplici attività della biblioteca, che ruotano tutte attorno alla lettura e alla scrittura, si sono interrotte in questi ultimi mesi a causa della pandemia, proprio in un momento in cui la situazione politica italiana e mondiale richiederebbe una mobilitazione massiccia e la diffusione del concetto di quanto la cultura sia importante ed essenziale”

Affrontiamo il tema dei Parchi letterari con la loro realtà culturale, e ci soffermiamo sui Parchi dedicati alle scrittrici: Isabella Morra, poetessa italiana nata nel 1520 è un esempio di vita incentrata sullo scrivere per resistere. 
Marguerite Chapin Caetani, nata negli Stati Uniti nel 1880, mecenate, fondatrice della rivista ‘Botteghe oscure’ e responsabile assieme al marito Roffredo Caetani del ‘fiorire’ dello struggente e meraviglioso giardino di Ninfa, nelle vicinanze di Roma. Era una persona che amava la bellezza, esperta d’arte, ha pubblicato sulle sue riviste scritti di importanti intellettuali del Novecento. 
Emma Perodi, nel centenario che ricorda Gianni Rodari, si può dire lo abbia preceduto. Donna, femminista ante-litteram parlava di riscatto delle donne attraverso il lavoro in una rubrica e si è rivolta principalmente ai bambini confidando nelle loro menti, stimolando la loro lettura, in un’epoca in cui non molti, e soprattutto non molte donne lo facevano. Chiedo all’editrice quale sia il suo pensiero a riguardo. “I Parchi letterari sono un’iniziativa interessante e importante. Peccato che ben pochi siano dedicati a delle donne, mentre ci sarebbe la possibilità di crearne molti di più. Ninfa era una delle mete previste dal programma di gite che il CDD doveva realizzare nel 2020. Condivido quello che dici su Isabella Morra, Emma Perodi e la creatrice del giardino di Ninfa. Bene che in Sardegna, si sia finalmente pensato di onorare la propria più grande scrittrice spesso contrastata”.
Scrittrice, la Deledda, intensa nata in un’isola, in una terra forte e potente, senza mezzi termini lo scrivere del premio Nobel è intriso di ricerca della parola, di poesia di luce e di forza. Luciana Tufani prosegue: “La rilettura più corretta e interessante dell’opera di Grazia Deledda è stata fatta solo in questi ultimi anni da parte di critiche letterarie femministe, molte delle quali della SIL (Società italiana delle letterate) che le hanno dedicato convegni e pubblicazioni che hanno ribaltato una lettura spesso sminuente incapace di cogliere la novità e la ricchezza di una scrittura legata al parlato”.

Nel ringraziarla per avere condiviso con noi il suo sguardo sulla condizione delle donne leggiamo da Canne al vento, di Grazia Deledda questo dialogo: “Ma perché questo, Efix, dimmi, tu che hai girato il mondo: è da per tutto così? Perché la sorte ci stronca così, come canne? – Sì, – egli disse allora, – siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento”.

Riproduzione riservata © Copyright I Parchi Letterari


Ginevra Sanfelice Lilli

Vive a Roma dove è nata nel 1972. Scrive poesie e testi in prosa, disegna unendo i due mondi.
Ama la luce, il mare, la scrittura, la lettura, il senso di armonia e Gla buona cucina. I viaggi per terra e per mare come quelli interiori
le hanno insegnato a leggere i paesaggi.


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