Per l’identificazione certa del mese, oltre alcuni particolari presenti nella tradizione iconografica, lo scultore appone un’iscrizione sovrastante il personaggio e per il mese di Gennaio troviamo la seguente scritta: HIC EST BIFRONS IANUARIUS.
E’ il primo mese dell’anno e in questa raffigurazione allegorica è più che altrove presente un diretto riferimento ad un modello classico: Giano bifronte con le due teste differenziate l’una bionda che guarda il passato e l’altra bruna che guarda il futuro. Il personaggio caratterizzato da pettinature accurate con frangetta, indossa un mantello azzurro e una veste rossa. Seduto all’interno di un camino, si scalda mentre un pentolone è avvolto da lingue di fuoco. In alto sono appesi ad affumicarsi degli insaccati, un calice di vino nuovo contribuisce a combattere i rigori dell’inverno.
Di particolare interesse risultano le notazioni di costume come le calzature di Giano, descritte con attenzione realistica nei particolari e caratterizzate da una spessa suola di legno su cui è inchiodata una tomaia, conclusa da una passata di cuoio robusto. I volti di Giano bifronte, dal roseo incarnato, presentano vivaci occhi neri, molto espressivi e sottolineati da un’ampia e sottile arcata sopraccigliare, particolari che mostrano la sensibilità dell’artista e la raffinatezza nell’esecuzione della scultura.
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Gennaio , Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio , Giugno, Luglio, Agosto e Settembre, Ottobre,Novembre,Dicembre
Immagini: Annamaria Maetzke, Il portale maggiore della Pieve di Santa Maria Assunta in Arezzo, in La Bellezza del sacro, sculture medievali policrome, Catalogo della Mostra. Arezzo settembre 2002 – Febbraio 2003. Ed. Nuova Grafica Fiorentina, Firenze